La valanga Celentano che si è abbattuta su Sanremo tiene ancora alta l'attenzione. La seconda serata del Festival è trascorsa senza troppe polemiche (a parte la gag sul matrimonio gay dei Soliti Idioti che ha suscitato la reazione delle associazioni gay, a parte il 'chiacchierato' tatuaggio di Belen) ma all'indomani si torna a parlare in conferenza stampa ancora una volta del 'Molleggiato'.
Quando prende la parola il vicedirettore generale della Rai Antonio Marano mette subito nero su bianco: "Una cosa la voglio dire chiaramente: nessuno a Roma mi ha detto 'vai a Sanremo e non mandare in onda Celentano'". Intanto, arriva il contrordine sull'incontro di Adriano Celentano con i giornalisti: annullata la conferenza stampa di domani.
Marano spiega poi che "il festival non è commissariato. Sono venuto qui a fare il mio lavoro, quello che faccio tutti i giorni: controllare che tutto funzioni bene dopo alcuni problemi tecnici che c'erano stati con le votazioni e con gli spot". Su Celentano, Marano poi afferma: "Lui ha totale libertà ma nel rispetto del codice etico Rai e credo anche nel rispetto delle idee altrui e delle persone". Violazioni al Codice Etico nell'intervento del 'Molleggiato'? Marano, che è componente del comitato di controllo sull'applicazione di quel Codice, risponde: "Non vorrei esprimermi proprio per questo mio doppio ruolo e potrei essere chiamato in seguito ad esprimermi ufficialmente su mandato dell'azienda. Vedremo cosa si deciderà". Di fronte però all'insistenza dei cronisti, ammette: "Ho trovato alcune cose eccessive. Termini e linguaggi del suo intervento non sono da considerare da servizio pubblico".
Un chiarimento arriva anche da Mauro Mazza, direttore di Rai Uno. A chi gli domanda se è prossimo alle dimissioni dopo Celentano, risponde: "No, nemmeno mi autosospendo". Con una battuta, Mazza dice che "la Rai è un'azienda libera in cui ognuno dice quello che vuole, anche sciocchezze, come capita anche a me qualche volta. Per quanto mi riguarda fanno fede soltanto le comunicazioni dei vertici aziendali".
Parlando degli ascolti - in calo - registrati nella seconda serata del Festival, Mazza spiega: "Sembro un disco rotto, con qualche imbarazzo mi sento molto fortunato". E' da tre anni alla direzione di rete e dunque alla sua terza edizione in questa veste del festival e "tutti i giorni - osserva Mazza - devo commentare il segno più". Per altro, fa notare, "commentare il dato positivo di ieri sera è importante perché non si è trattato di una serata facile da affrontare in termini di concorrenza. Partire alle 20,35 significava avere addosso tutto il primo tempo della partita".
Per Mazza è risultato vincente anche "l'inserimento nella dinamica della scaletta della gara dei giovani con l'emininazione diretta". E, chiosa, questa sera con i duetti "per la musica saremo al top". Tra l'altro, fa notare il direttore di Rai Uno, la serata sarebbe costata 1 milione di euro, ma grazie all'impegno delle case discografiche "alla Rai costerà una cifra irrisoria se si pensa alla qualità della musica".
Anche il direttore artistico del Festival di Sanremo Gianmarco Mazzi si sofferma sui dati d'ascolto giustificando il calo con la partita del Milan, "contro per tutto il primo tempo" comunque, sottolinea, "siamo soddisfattissimi"
Quello che ha dato ulteriore soddisfazione a Mazzi è stato "poter trattare i cantanti con più calore, soprattutto i giovani, pur con questa struttura di sfide, servita anche per agganciare il pubblico. Siamo molto soddisfatti di questo". Insomma, "la seconda serata - afferma Mazzi - è stata proprio la serata della musica".
E arriviamo alla frase 'incriminata' che ha suscitato le critiche del mondo gay: durante la performance dei Soliti Idioti che hanno inscenato un matrimonio gay (sketch che si è concluso con un lungo bacio sulla bocca tra Morandi, preso alla sprovvista, e Fabrizio Biggio), il duo comico ripete più volte: 'non ho nulla contro gli omosessuali'.
La gag disturba la comunità omosessuale che il giorno dopo fa sentire la sua voce. Gianni Morandi, da parte sua, si dice "sorpreso" dalla reazione delle associazioni gay: "Farò ammenda questa sera", assicura il conduttore che questa sera all'Ariston canterà per omaggiare Giancarlo Bigazzi. E Rocco Papaleo gli fa eco ironizzando: "Non ci facciamo mancare proprio nulla", facendo riferimento alle polemiche di varia natura che accompagnano la kermesse.
"I 'Soliti Idioti' hanno fatto la solita idiozia", insorge il responsabile diritti civili e associazionismo dell'Italia dei Valori, Franco Grillini. "Ma visto che non riescono a far ridere se non facendo la solita macchietta sui gay, forse sarebbe meglio un bel coming out se non altro per motivi di copyright. Che poi Morandi abbia detto che non ha nulla contro i gay ci fa tirare un sospirone di sollievo: grazie, troppo buono, che sforzo, che apertura, che progressismo".
"Il siparietto comico del duo 'I soliti idioti', con relativa canzone già ascoltata tante volte sulla tv satellitare - interviene Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia - ha riproposto lo stereotipo omosessuale in linea con una visione consolante per le persone etero. Poteva essere evitato il finto bacio finale tra i due e a Morandi, ma insomma, si tratta di comicità, che puo' piacere oppure no". E aggiunge: "La performance imbarazzante e offensiva, invece, è stata quella di Gianni Morandi, che più volte ha ripetuto: 'Io non ho nulla contro gli omosessuali', intercalandolo persino con un 'preferisco Belen'.