L'ultima volta in cui ha messo piede a Sanremo, il 6 marzo del 2004, Adriano Celentano bacchetto' i vertici di Viale Mazzini per alcuni collegamenti durante il festival con i militari italiani a Nassiriya, provocando reazioni sdegnate da parte dei nostri soldati, anche se poi spiego' che non era sua intenzione offenderli.
E tra due settimane ci ritornera': nella conferenza stampa del festival al Casino' di Sanremo, il direttore di Rai1 Mauro Mazza ne ha annunciato ufficialmente la presenza nell'edizione n. 62 che comincera' martedi' 14 febbraio.
Le provocazioni, cosi' come le pause, i monologhi a sorpresa, la questione della liberta' editoriale, i contratti milionari, le polemiche e i record di ascolti sono da sempre gli ingredienti della Celentano tv. E' il 1987 quando l'ex Molleggiato conduce il primo Fantastico del dopo-Baudo: tra sermoni, amnesie, silenzi, papere, inchioda davanti a Rai1 milioni di spettatori (oltre 15 per la finale). Il clou, sabato 7 novembre: alla vigilia del referendum sulla caccia, l'ex ragazzo della via Gluck mostra un raccapricciante filmato sull'uccisione delle foche e invita il pubblico a scrivere sulla scheda referendaria 'La caccia e' contro l'amore' e a mandare al Capo dello Stato il messaggio 'Io sono il figlio della foca, non voglio che mia madre pianga'. Si corregge, ma non evita la multa della Rai ne' il processo per turbativa elettorale, da cui esce assolto con formula piena.
Celentano rimette piede in Rai il 5 novembre 1991, ancora su Rai1, a Notte Rock. I monologhi, moderati da Enzo Biagi, non fanno sfracelli, mentre gli ascolti sfiorano i 7 milioni. Un nuovo ritorno a dicembre 1992 su Rai3 con Svalutation. Celentano se la prende con i ricchi, chiede che vengano restituite all'Italia la bellezza di un tempo e le botteghe degli artigiani. Risultato, 5 milioni di media. Nel 1999 Francamente me ne infischio e' il titolo-bandiera dello show, voluto dall'allora direttore Agostino Sacca', su Rai1 per quattro puntate (da 2 miliardi di lire l'una). Forte della carta bianca avuta dalla Rai, il Molleggiato parla di pena di morte, fame, guerra, pedofilia, stupro, vivisezione, mine e mancanza d'acqua. Fioccano polemiche e ascolti: l'esordio fa oltre 9,5 milioni (42.29%).
Ad aprile 2001 e' la volta di 125 milioni di caz...te: i temi sono i cibi transgenici, la legge sulla donazione degli organi, la frenesia del vivere moderno, l'amore. Set da oltre tremila metri quadri, costi da capogiro: circa 23 miliardi per quattro puntate, si dice. Eccezionali gli ospiti (da Dario Fo a Giorgio Gaber) e gli ascolti: all'esordio oltre 12 milioni nella prima parte e quasi 8 nella seconda. Nel 2005 il nuovo pulpito per Celentano e' Rockpolitik, ancora su Rai1: dividendo il mondo in lento e rock, il telepredicatore parla di fame, guerra, violenza, rida' il microfono a Michele Santoro, ospita Roberto Benigni che fa il verso a Toto' e Peppino e scrive una lunga lettera a Silvio Berlusconi (davanti alla tv ci sono oltre 15,5 milioni di persone, mentre la media delle quattro puntate sara' del 46%, per un costo di 22 miliardi di vecchie lire). Come sempre il ciclone Celentano ha avuto piena liberta' autoriale, ma il direttore di rete, Fabrizio Del Noce, ne prende le distanze. Il 26 novembre 2007 arriva su Rai1 la serata-evento La situazione di mia sorella non e' buona.
Le sentenze di Celentano, con annesse polemiche, spaziano da Prodi al nucleare, dagli ultra' agli architetti a Berlusconi. Mai confermati i costi milionari, verdetto Auditel da oltre 9 milioni. E' dello scorso giugno, invece, la doppia incursione di Celentano ad Annozero di Santoro su Rai2 sul referendum sul nucleare. ''Stavolta e' questione di vita o di morte, non possiamo permettere che non si raggiunga il quorum'', tuona in collegamento video da Milano, in barba alle polemiche scatenate dalla telefonata di una settimana prima. Lusinghiero il risultato di ascolti, 5,7 milioni di spettatori e 23.66%.
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