Sostiene Piero Chiambrettì che il suo motto al Dopofestìval è lo stesso del sindaco di Torino Chiamparino, «Esageroma nen».
Lo esprimerà anÂche su La Stampa, dove racconÂterà i suoi .cinque giorni di gloÂria. Vorrà poi dire che siccome alla fine la città esagera, esageÂrerà anche lui?
A cominciare dalla «location», mai così maÂstodontica: la trasmissione notturna sulla mitica rassegna di Sanremo (27 febbraio - 3 marÂzo) si svolgerà nella sala stampa, l'enorme hangar in cui si radunano i cirÂca 2500 giornalisti accreditati.
«Ma vedrà che quando a mezÂzanotte e mezzo, o chissà quanÂdo, Baudo ci darà la linea, la zucca si trasformerà in carrozÂza, e questa sala stampa sarà come un grande suk arabo. Si è tanto parlato degli esclusi ecÂcellenti? E la prima sera noi ci colleghiamo da Genova con Edoardo Sanguineti, e il suo brano respinto sarà eseguito dalla cantante che l'avrebbe interpretato all'Ariston. Tutto con sprezzo del pericolo di fronÂte all'uomo di Militello in fondo
Lo esprimerà anÂche su La Stampa, dove racconÂterà i suoi .cinque giorni di gloÂria. Vorrà poi dire che siccome alla fine la città esagera, esageÂrerà anche lui?
A cominciare dalla «location», mai così maÂstodontica: la trasmissione notturna sulla mitica rassegna di Sanremo (27 febbraio - 3 marÂzo) si svolgerà nella sala stampa, l'enorme hangar in cui si radunano i cirÂca 2500 giornalisti accreditati.
vogliamo rendergli omaggio».
E insomma: in contrasto con le diÂchiarazioni low profll, questa poâ rebbe già rivelarsi una mossa esagerata, non le pare, Chiambretti?
«Mi sembra solo giornaÂlisticamente rilevante»,
Ancora giornalismo spettacolo? Non basta la politica, ora pure una cosa seria come il Festival?
«Tranquilli, lo spettacolo ci saÂrà : voglio solo che arrivi inaspetÂtato, quando non ci si pensa».
Per farlo, lei si porta dietro alcuni talenti o svilupperà sul campo la sua ben nota arte maieutica?
«Alcuni punti fermi ci sono. GenÂnaro Cosmo Parlato canterà la sigla di testa; Marina Deor canterà la sigla di coda».
E chi è Marina Deor?
«Una ragazza figlia di padre rusÂso e madre spagnola, che ha stuÂdiato in Usa, ha vissuto in Australia, è stata campionessa di salto in lungo, viso angelico e corpo no. Poi ci sarà anche Gabriella Germani, l'imitatrice, che però farà le cloÂnazioni immediaÂte di alcuni preÂsenti. Infine il totem del giornaliÂsmo musicale italiano, Paolo Zaccagninì, il nostro Bignami. Ogni sera invito cinque dei venti cantanti in gara, per farli passaÂre tutti. I giornalisti se vogliono restano, se no vanno via»
Tutto fa brodo in tv, come inseÂgna «Markette» :che farà con ospiti fissi e avventizi, giornalisti, «monstra»?
«Si gioca, si canta».
Vuoi far litigare la gente?
«Vorrei uno spettacolo di paroÂla, dove ognuno eserciti il proÂprio ruolo: il critico ha diritto di criticare, il cantante di difenderÂsi e il conduttore di mediare».
E tutto ciò quanto dura?
E insomma: in contrasto con le diÂchiarazioni low profll, questa poâ rebbe già rivelarsi una mossa esagerata, non le pare, Chiambretti?
«Mi sembra solo giornaÂlisticamente rilevante»,
Ancora giornalismo spettacolo? Non basta la politica, ora pure una cosa seria come il Festival?
«Tranquilli, lo spettacolo ci saÂrà : voglio solo che arrivi inaspetÂtato, quando non ci si pensa».
Per farlo, lei si porta dietro alcuni talenti o svilupperà sul campo la sua ben nota arte maieutica?
«Alcuni punti fermi ci sono. GenÂnaro Cosmo Parlato canterà la sigla di testa; Marina Deor canterà la sigla di coda».
E chi è Marina Deor?
«Una ragazza figlia di padre rusÂso e madre spagnola, che ha stuÂdiato in Usa, ha vissuto in Australia, è stata campionessa di salto in lungo, viso angelico e corpo no. Poi ci sarà anche Gabriella Germani, l'imitatrice, che però farà le cloÂnazioni immediaÂte di alcuni preÂsenti. Infine il totem del giornaliÂsmo musicale italiano, Paolo Zaccagninì, il nostro Bignami. Ogni sera invito cinque dei venti cantanti in gara, per farli passaÂre tutti. I giornalisti se vogliono restano, se no vanno via»
Tutto fa brodo in tv, come inseÂgna «Markette» :che farà con ospiti fissi e avventizi, giornalisti, «monstra»?
«Si gioca, si canta».
Vuoi far litigare la gente?
«Vorrei uno spettacolo di paroÂla, dove ognuno eserciti il proÂprio ruolo: il critico ha diritto di criticare, il cantante di difenderÂsi e il conduttore di mediare».
E tutto ciò quanto dura?
«Un'ora, e mezza. Con Baudo finiremo tutti sulle ginocchia di Giurato».
Lei ha condotto un Festival (con Bonqiorno e Valerla Marini), un Dopofestival (con NiÂno D'Angelo e Aldo Busi) e disse che bastava così, come il servizio militare: perché torna?
«In quel Dopofestival sdoganamÂmo il trash. Solo che nessuno se ne ricorda: è perché non ho maÂnager importanti, ville in SardeÂgna, non incrocio la finanza e il gossip... Sono tornato perché mi hanno richiamato alle armi. Il coÂlonnello Baudo. Per nostalgia personale (tra Sanremo e Alassio, io ho scoperto il sesso); per riÂvincita. Dopo che la Rai non mi ha più voluto (Markette "non era nella linea editoÂriale"), non ho fatto la vittima, mi sono rimbocÂcato le maniche e ho ricominciaÂto. Ed è stato meglio per me lavorare per una rete meno elefantiaca: su La7 ho autonoÂmia e responsaÂbilità totale del prodotto, che in Rai non avrei».
Non tornerebbe alla Rai?
Lei ha condotto un Festival (con Bonqiorno e Valerla Marini), un Dopofestival (con NiÂno D'Angelo e Aldo Busi) e disse che bastava così, come il servizio militare: perché torna?
«In quel Dopofestival sdoganamÂmo il trash. Solo che nessuno se ne ricorda: è perché non ho maÂnager importanti, ville in SardeÂgna, non incrocio la finanza e il gossip... Sono tornato perché mi hanno richiamato alle armi. Il coÂlonnello Baudo. Per nostalgia personale (tra Sanremo e Alassio, io ho scoperto il sesso); per riÂvincita. Dopo che la Rai non mi ha più voluto (Markette "non era nella linea editoÂriale"), non ho fatto la vittima, mi sono rimbocÂcato le maniche e ho ricominciaÂto. Ed è stato meglio per me lavorare per una rete meno elefantiaca: su La7 ho autonoÂmia e responsaÂbilità totale del prodotto, che in Rai non avrei».
Non tornerebbe alla Rai?
«Io pensavo che ci avrei lavorato tutta la vita. E inÂvece è andata cosi: non so davveÂro che posto ci potrebbe essere per me. Vespa e Marzullo sono intoccabili senza una guerra PuÂnica. Inoltre, alla mia età , poter dire quello che si pensa è irrinunciabile. La Rai questo non lo garantisce. Alla Rai è l'azienÂda che fa le persone. A La7 è il contrario: è la rete che è in mano ai suoi personaggi».
Alessandra Comazzi
per "La Stampa"