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Secondo il quotidiano iberico Abc, già «in questo fine settimana, nella sede milanese del Biscione verranno intavolati negoziati per concludere con il management di Prisa un accordo che potrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni». Fonti Mediaset precisano, invece, che al momento ci sono colloqui in corso ma non trattative, escludendo comunque che in questo week end siano previsti incontri.
Eppure, secondo la ricostruzione delll'Abc, passi avanti per arrivare a un accordo concreto ne sono stati fatti più di uno. Tant'è che il quotidiano iberico, che è stato azionista storico di Telecinco (ha venduto il suo ultimo 5,1% a luglio) citando «una fonte di assoluta affidabilità», precisa: «La strategia adottata da Silvio Berlusconi per vincere il braccio di ferro con Prisa sembra stia per dare risultati». Ma quali sarebbero questi passi avanti nella trattativa? Intanto, da quest'anno è possibile una fusione Telecinco-Cuatro, grazie a una legge recente varata dal premier socialista Zapatero. La norma prevede che una rete a copertura nazionale possa controllare più del 5% di un'altro operatore tv dello stesso ambito territoriale con il limite massimo, insieme, del 27 % di share.
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Certo è che la mossa del Biscione segna la fine della strategia di Zapatero che avrebbe voluto sostenere due reti filogovernative, proprio come la Cuatro e la Sexta, che fa capo al miliardario messicano e re telle tlc, Carlos Slim. Ma la crisi economica spagnola e, di conseguenza, la frenata della raccolta pubblicitaria televisiva hanno messo in difficoltà il piano di Zapatero e aperto la breccia a a un doppio ingresso dei media italiani. Da un lato Mediaset che punta su Cuatro e su Digital Plus, la pay tv che a novembre ha visto entrare Telefonica come socio con il 21%, acquistato per 470 milioni. Dall'altro il gruppo De Agostini, che potrebbe comprare quote nella tv spagnola Sexta di Slim. Peraltro, De Agostini è già presente in Spagna: grazie alla joint venture con l'editore spagnolo Planeta è azionista dell'emittente spagnola Antena 3, a cui fa capo anche la radio nazionale spagnola Onda Cero Radio.
Gian Antonio Orighi
per "La Stampa"
(13/12/09)
per "La Stampa"
(13/12/09)