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Digitale terrestre: 30 reti tv per l'isola sarda

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Fonte: Nuova Sardegna

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Digitale Terrestre
  sabato, 15 dicembre 2007

E' il quadro che emerge dalla delibera - pubblicata sul sito dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - con cui il Consiglio dell'organo di garanzia, relatori i commissari Giancarlo Innocenzi e Michele Lauria, ha adottato i criteri per la completa digitalizzazione delle reti televisive in Sardegna in vista dello switch off.

Si tratta di un piano ancora provvisorio, di un 'punto di partenza' da sottoporre all'analisi di un tavolo tecnico, con il ministero delle Comunicazioni e gli operatori interessati, che sarà convocato - stabilisce la delibera - entro dieci giorni e i cui lavori dovranno durare quindici giorni. Tempi stretti, dunque (il primo marzo è alle porte) per un documento ai quali grandi e piccole emittenti sono molto interessate, in quanto e' destinato a fare da 'pilota' per l'attuazione completa del nuovo piano delle frequenze digitali.

Le reti individuate dall'Authority sono di norma isofrequenziali, cioè in grado di realizzare la copertura del territorio regionale con una singola frequenza: obiettivo questo, secondo l'Agcom, da perseguire “al massimo grado”, per “trarre il massimo vantaggio dal risparmio di frequenze e dall'efficienza che tale tecnica permette di conseguire”. La copertura prevista è almeno l'80% del territorio dell'isola e di tutti i capoluoghi di provincia, ma vengono anche ipotizzate aree di minor estensione, di interesse provinciale o pluriprovinciale.

Scopo generale dell'operazione, spiega l'Autorità, è “garantire un uso efficiente, concorrenziale e pluralistico della risorsa radioelettrica, una uniforme copertura e una razionale distribuzione delle risorse tra soggetti operanti in ambito nazionale e locale”, applicando “criteri pubblici, obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati, per realizzare gli obiettivi di concorrenza e pluralismo stabiliti dalla legge”.

I criteri, elencati in ordine di priorità, sono: consentire la continuità della trasmissione degli attuali programmi analogici anche in digitale; assegnare alla Rai le frequenze necessarie per svolgere gli obblighi di servizio pubblico; assicurare alle tv nazionali una copertura il più possibile uniforme di almeno l'80% del territorio per ciascuna rete e alle emittenti locali almeno un terzo delle frequenze disponibili o della capacita' trasmissiva; garantire un 'dividendo' ai nuovi operatori; salvaguardare la disponibilità di frequenze a disposizione di soggetti terzi; assegnare frequenze ai servizi DVB-H (cioè sui videofonini); riservare un congruo numero di frequenze per lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali.

Al termine dei lavori del tavolo tecnico, spetterà al ministero assegnare le frequenze individuate in via temporanea, in attesa dell'esito delle negoziazioni internazionali e dell'adozione del piano definitivo per la Sardegna elaborato dall'Agcom. Solo dopo questi due passaggi fondamentali, verra' disposta l'assegnazione definitiva.

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