
Intanto, il viceministro Paolo Romani, all'assemblea Frt, ha attaccato «chi contraddice il gentlemen's agreement raggiunto tra gli operatori. Rete A - sottolinea Romani - si è inserita con il suo multiplex tra i canali 9 e 14». E l'accordo è quello raggiunto nell'associazione Dgtvi, di cui Rete A non fa parte. Una proposta alternativa a quella Dgtvi, peraltro, è stata inviata all'Agcom dall'associazione Cnt, di cui è presidente Costantino Federico. Su quei canali tra il 9 e il 14, inoltre, dovrebbe trasmettere il canale Cielo di News Corp (Sky): «È un problema di autorizzazione - spiega Romani -; la domanda ci è stata recapitata il 2 novembre. Abbiamo 60 giorni di tempo per decidere e abbiamo chiesto un parere alla Commissione europea». Il parere riguarda l'interpretazione dei divieti stabiliti per Sky, sino a fine 2011, in cambio del via libera alla fusione Stream-Tele+.
Per il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, «dobbiamo essere all'altezza della rivoluzione digitale, attraverso gli investimenti necessari. Non esiste più la tv come l'abbiamo vista finora. Ora ci sono tante tv diverse, tematiche. Le tv locali avranno un'opportunità in più: sarà come leggere i giornali locali. La frammentazione dei contenuti può garantire un futuro a tutti gli operatori del settore».
Il presidente della Frt Filippo Rebecchini, dopo aver ricordato i 25 anni dell'associazione, ha sottolineato come «l'Agcom avrebbe potuto intervenire per tempo nella regolamentazione di alcune problematiche, come la numerazione automatica dei canali sul telecomando. Il mancato intervento ha provocato, soprattutto nel Lazio, il caos assoluto. La situazione è palesemente ingovernabile, nonché irrisolvibile, se lasciata alla sola capacità di autoregolamentazione del sistema». Aggiunge Rebecchini: «Con il digitale terrestre la concorrenza sarà quintuplicata, con la conseguenza di un tragico assottigliamento degli spazi pubblicitari».
Maurizio Giunco, presidente delle tv locali della Frt sottolinea due aspetti. «Il primo: è assurdo che la Rai utilizzi nove frequenze nel Lazio e dieci in Campania; è inimmaginabile riprodurre tale situazione nella aree a scarsità di frequenze. La Rai usi i ponti di collegamento come fanno i privati e non faccia il rimbalzo tra canale e canale». Secondo aspetto: «Le tv nazionali a pagamento che nascono sul digitale terrestre, devono decidere se essere a pagamento o commerciali. Si profilano tariffe addirittura più basse di quelle delle tv locali: è una distorsione del mercato».
Siae, Agcom e Guardia di Finanza hanno illustrato ieri (mercoledì, ndDS) i risultati dei primi sei mesi dell'operazione "onde anomale". Sono stati effettuati 129 interventi rilevando 184 violazioni amministrative nel settore dell'emittenza, con quaranta soggetti denunciati all'autorità giudiziaria e 45 violazioni penali accertate. Sempre ieri (mercoledì), infine, alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è stato firmato il contratto per localizzare a Cagliari il teleporto satellitare di Eutelsat, uno dei tre maggiori operatori mondiali.
Marco Mele
per "Il Sole 24 Ore"
(03/12/09)
per "Il Sole 24 Ore"
(03/12/09)