Telelombardia sta per subire ''danni irreversibili per la vendita da parte dello Stato alle compagnie telefoniche della frequenza sulla quale trasmette''.
In un avviso a pagamento sul Corriere della Sera il presidente Sandro Parenzo, chiede “Chi vuole spegnere Telelombardia?”, tv ogni giorno seguita da 2,5 milioni di lombardi, “la seconda realtà italiana nell’universo della televisione gratuita” che garantisce “lavoro a 300 persone, di cui oltre la metà a tempo indeterminato”. “Per raggiungere questo traguardo abbiamo investito - scrive Parenzo - 36 milioni di euro in tecnologia, realizzando una rete radioelettrica di altissimo livello”. “Questo - afferma - è ciò che ci stanno portando via”.
“Vogliamo credere e sperare che il nuovo Governo nel rispetto dell’Occupazione, della Meritocrazia e della Libertà di informazione sappia distinguere tra i danni riportati da chi ha quattro dipendenti e non fa televisione e una realtà come la nostra. Risulta infatti - scrive Parenzo - che i criteri di rimborso previsti dal Ministero non facciano al momento distinzioni tra una qualsiasi antenna tv e un’impresa televisiva. Tale decisione sarebbe una vincita alla lotteria per qualcuno e la fine per chi fa davvero informazione. Non incassiamo canoni, non abbiamo padroni e viviamo in un mercato pubblicitario ancora blindato dal vecchio regime. Ma anche questa sera faremo ‘Servizio Pubblico’”.