Aggressività, audacia e controllo strisciante. Così' il miliardario francese, Vincent Bollorè, si muove su Mediaset, seguendo il suo stile che ha caratterizzato le tattiche degli ultimi quattro decenni. E' quest'oggi il Financial Times, nell'articolo dal titolo 'Bollorè e Berlusconi giocano al gatto e topo in Mediaset'. Del resto, ricorda Ft, Bollorè con gli stessi metodi è riuscito anche ad appropriarsi del controllo della stessa Vivendi.
Il quotidiano ripercorre le tappe delle ultime mosse sul gruppo del Biscione: lunedì sera Vivendi ha annunciato di avere il 3% di Mediaset e dopo poche ore, ieri, di detenere oltre il 12%. I titoli in Borsa sono arrivati a segnare un rialzo del 36%. La mossa, che è stata definita ostile dalla stessa Mediaset, preannuncia una battaglia tra i due tycoons per il controllo dell'azienda di broadcasting. Berlusconi e la sua famiglia, comunque, hanno subito reagito acquistando azioni e portandosi quasi al 40% del capitale. In più hanno denunciato Vivendi di manipolazione di mercato.
«È tipico di Bollorè - ha commentato Francois Godard, analista di Enders Analysis - È una mossa coraggiosa, non è solamente un tentativo per comprare una società. Bollorè sta scommettendo sul dissenso tra i membri della famiglia Berlusconi». L'annuncio di martedì segna l'ultimo colpo di scena in una battaglia tra Vivendi e Mediaset che è iniziata ad aprile per rilevare Premium. Adesso invece il gruppo francese sta tentando di prendersi tutta Mediaset per costruire una piattaforma europea dei media, in Italia, Spagna e Francia. Vivendi, dopo la mossa del dietrofront sull'acquisto di Premium, ha provocato un crollo delle azioni di Mediaset. Tant'è che la stessa Mediaset ha minacciato azioni legali chiedendo danni per circa 50 milioni al mese per il ritardo nell'acquisizione rispetto ai tempi stabiliti. Insomma circa 50 milioni al mese dallo scorso luglio. Vivendi, per altro vanta una potenza di fuoco: detiene una liquidità da 3,5 miliardi di euro.
Nel frattempo, i rapporti tra media e tlc stanno cambiando in tutto il mondo: la scorsa settimana il magnate Rupert Murdoch con la sua 21st Century Fox ha rilevato il controllo di Sky, mentre Altice, del miliardario franco-israeliano Patrick Drahi, sta acquistato ulteriori titoli di Sfr. Bollorè crede nella convergenza tra contenuti e tlc, al punto che Vivendi nei mesi scorsi ha rilevato Ubisoft e Gameloft. In più sta tentando di rilevare il gruppo guidato da suo figlio, Yannick, Havas, dove ha già una partecipazione. In Italia Bollorè no solo sta puntando a Mediaset, ma ha già rilevato oltre il 24% di Telecom. Potrebbe dunque pensare di combinare le partecipazioni in Italia, in Mediaset e Telecom, almeno secondo alcuni analisti. Nella partita potrebbe entrare anche la francese Orange, potenziale acquirente di Telecom, con Bollorè che potrebbe diventare azionista del nuovo gruppo. Vivendi diventerebbe una società in grado di sviluppare una strategia ambiziosa a livello internazionale nel comparto di media e tlc. emi-«Berlusconi-Bolloré, infuria la guerra», titola l'inserto economico di Le Figaro raccontando la sfida italo-francese per il controllo di Mediaset e la denuncia di Fininvest.
«Quale sarà il seguito di questa vicenda? - si chiede il quotidiano - Da Vivendi non filtra nulla, ma sul piano finanziario il gruppo di media è molto chiaro: ha proseguito la sua 'spesà di azioni Mediaset». Les Echos titola «Silvio e i suoi fratelli» il suo commento sulla vicenda, e osserva che «Vivendi sceglie il momento migliore per lanciare l'offensiva su Mediaset»: «l'alleanza 'B to B' (Bolloré to Berlusconi) firmata ad aprile scorso fra Vivendi e Mediaset, si è trasformata a luglio in 'B to C' (Bolloré to Conflict) per il dissidio delle due parti sulle prospettive della filiale di tv a pagamento. Per l'uomo d'affari bretone, il 'B to C' è diventato 'Buy The Cheap'».