Vivendi, primo azionista di Telecom Italia, alla vigilia dell'assemblea del 4 maggio in cui presenta la sua lista per il cda «riafferma prima il ruolo di azionista di lungo termine dell'operatore italiano di telecomunicazioni». Vivendi riconosce in una nota di trovarsi «in una posizione unica, quella di poter far leva sull'intera catena del valore grazie all'utilizzo dei propri contenuti premium, delle piattaforme di distribuzione, delle partnership e della possibilità di raggiungere un ampio bacino di consumatori. In questo contesto, Vivendi considera Telecom Italia un elemento chiave per portare avanti l'ambizioso piano di diventare un leader mondiale nell'offerta di contenuti premium».
I francesi, davanti alla levata di scudi dei fondi che dai proxy advisor sono stati invitati a votare contro la lista Vivendi sostengono che «è ugualmente nell'interesse di Telecom poter contare su un azionista di lungo termine. Vivendi ha la possibilità di rafforzare il ruolo di Telecom Italia, fornendole gli strumenti per cogliere nuove opportunità e rispondere alle sfide di un settore come quello delle telecomunicazioni che sta vivendo un momento di cambiamento epocale, con l'arrivo anche a breve di un nuovo player. Telecom Italia può trarre beneficio dalle risorse di Vivendi e dalla sua forte capacità di produzione di contenuti, di distribuzione digitale e di comunicazione. Il management di Telecom Italia potrà in questo modo creare considerevole valore per clienti, dipendenti e azionisti».
Vivendi «crede inoltre nell'importanza di continui investimenti nello sviluppo e la diffusione della rete a banda ultra larga, fissa e mobile» prosegue la nota con cui riaffermano il loro impegno per uno sviluppi che «permetterà a Telecom Italia di incrementare la sua quota di mercato e il fatturato».
«Nel corso del 2016, Vivendi ha sostenuto il management di Telecom Italia nel porre le basi e le condizioni necessarie a migliorare i risultati operativi e finanziari della società. Vivendi continuerà a fornire il proprio sostegno, mettendo a disposizione le competenze e le risorse necessarie a sostenere la crescita dei margini e della redditività, migliorando al tempo stesso la customer experience in tutti i segmenti» conferma lo stesso Arnaud de Puyfontaine, Ceo di Vivendi, candidato ad entrare nel board e per molti, in pectore, il nuovo presidente. Vivendi rassicura anche il Governo:
«intende collaborare in modo stretto con il management e i collaboratori di Telecom Italia, ma anche con il Governo italiano e gli enti regolatori per contribuire al successo e allo sviluppo di un grande gruppo italiano».