?E adesso Rai e Mediaset rinuncino alla competizione autunnale a colpi di fiction sulla mafia?. E? quanto chiede il sociologo Antonio Marziale, presidente dell?Osservatorio sui Diritti dei Minori, che già in passato aveva tuonato contro le scelte dei palinsesti pubblici e privati che prevedono l?imminente messa in onda di sceneggiature che lo stesso definisce essere: ?Una spettacolarizzazione obsoleta e antipedagogica di produzioni che un tempo hanno rappresentato una sorta d?impegno civile del cinema e della Tv, ma che oggi risultano essere l?imitazione folkloristica di criminali che dovrebbero essere dimenticati piuttosto che immolati sull?altare dell?audience?.
Marziale sottolinea: ?Ti fanno vedere per un pò di puntate il Provenzano di turno, che domina, dispone della vita e della morte degli altri individui, si arricchisce e poi, all?ultima puntata, vecchio, logoro e stanco di sfuggire viene braccato dalla Polizia ed arrestato. Un messaggio che ai soggetti in età evolutiva addita inequivocabilmente da che parte sta il leone e da quale parte, invece, stanno le pecore. Un costrutto antipedagogico che ? secondo il parere del presidente dell?Osservatorio ? alla luce della strage ?made in Italy? di Duisburg dovrebbe essere evitato. E? un momento storico difficile soprattutto per quegli italiani che vivono all?estero e che devono sopportare battute e ilarità tendenti ad amalgamare i buoni ai cattivi e che producono danni psicoemotivi gravissimi in molti nostri connazionali. Per tali fondate ragioni ? conclude il sociologo ? rivolgo ai responsabili di Rai e Mediaset l?invito a non proporre le fiction su Buscetta e Provenzano sui loro canali generalisti, così da non contribuire alla veicolazione massiccia di una storia italiana che ha infiniti altri motivi di cui andare fiera e da mostrare al resto del mondo?.