In occasione dell’81° anniversario della nascita di Lucio Dalla, da oggi, lunedì 4 marzo, è disponibile in esclusiva SVOD su TimVision “DALLAMERICARUSO. IL CONCERTO PERDUTO”, il film evento diretto da WALTER VELTRONI, prodotto da Nexo Digital e Sony Music, che ha già ottenuto un grande successo al cinema dove è stato proiettato lo scorso novembre 2023
“DALLAMERICARUSO. IL CONCERTO PERDUTO” è il vincitore del BALLERINO DALLA 2024 per la categoria PROGETTO, nell’ambito della seconda edizione di “CIAO - Rassegna LUCIO DALLA, per le forme innovative di musica e creatività”. Il premio, assegnato all’idea che nel 2023 ha prodotto un’iniziativa speciale particolarmente significativa da un punto di vista artistico, valoriale e/o civile, verrà consegnato questa sera al Teatro Celebrazioni di Bologna.
Il docu-film contiene le riprese integrali del concerto al Village Gate di New York del 1986 di Dalla, la cui regia fu curata da Ambrogio Lo Giudice, andate quasi interamente perdute, ora ritrovate, restaurate e rimasterizzate. Oltre a far rivivere la musica di quella notte a New York, racconta la nascita di “CARUSO”, brano composto a Sorrento e pubblicato a ottobre 1986, tra i più conosciuti e amati non solo della carriera di Dalla, ma dell’intera storia della musica italiana.
“DALLAMERICARUSO. IL CONCERTO PERDUTO” è un film che nasce riportando alla luce una storia d’amore a più strati: quella napoletana di Caruso e quella che lega Dalla a Napoli e Sorrento (terre che Lucio ha sempre sentito sue), ma anche all’America e al jazz (lui che jazzista era nato e che si ritrovò anni dopo a suonare nel tempio del Jazz internazionale di New York).
Nell’estate del 1986 Lucio Dalla, in compagnia di alcuni amici, sta attraversando il golfo di Sorrento con la sua barca. È già considerato uno dei giganti della musica italiana ed è di ritorno dal concerto al Village Gate di New York, dove con gli Stadio ha registrato un album live destinato a chiamarsi “Dall’America”. Le cose, però, vanno diversamente. All’album, infatti, manca ancora una canzone inedita, che tarda ad arrivare. Ed è proprio di ritorno dagli States, quando la sua barca si rompe al largo della costa di Sorrento, che nasce “CARUSO”. Così, il disco cambia nome e diventa “DallAmeriCaruso”, l’album più famoso di Dalla, un classico assoluto della canzone internazionale, capace di vendere, in varie lingue, più di 38 milioni di copie.
Come spiegò lo stesso Lucio Dalla, la genesi di “CARUSO” si colloca in un giorno preciso: quello in cui, quando la sua imbarcazione in panne tra Napoli e Sorrento fu rimorchiata a riva, Dalla andò a dormire all’Hotel Excelsior dove gli fu assegnata proprio la camera dove, nel 1921, aveva soggiornato Enrico Caruso. Secondo la leggenda, il grande cantante, malato e alla fine della sua vita, in quell’hotel di Sorrento si era innamorato di una giovane cui insegnava musica. A Dalla lo racconta l’allora barista, Angelo Leonelli. Seduto al pianoforte di Caruso, nell’hotel che era stato palcoscenico di quell’amore straziante (vero o leggendario che fosse), il “naufrago” Lucio Dalla compone un brano che tiene insieme la sua fantasia pop e la migliore melodia della tradizione napoletana e italiana. Nel film troviamo gli oggetti e i pensieri di quei giorni e li ripercorriamo in compagnia della cantautrice rock e attrice Angela Baraldi, che era a bordo del “Catarro” quando avvenne il guasto, di Gaetano Curreri e Ricky Portera degli Stadio, dei proprietari dell’Hotel Excelsior Guido Fiorentino e Lidia Fiorentino, dell’ex concierge Antonino Galano, del critico musicale Gino Castaldo, del regista Ambrogio Lo Giudice, dell’autore televisivo Nicola Sisto e di Paolo Glisenti,spettatore – come hanno mostrato le immagini di repertorio – della serata del Village Gate. A completare il racconto, le immagini private e del tutto inedite di Lucio Dalla e l’interpretazione struggente del pianista Danilo Rea.
Un film da ascoltare e da cantare, che racconta il viaggio americano, per lui un punto d’arrivo e al tempo stesso l’occasione per una nuova ripartenza che lo porterà a scrivere uno dei suoi più grandi capolavori.Questo nuovo documentario arriva sulla scia del successo di “Fabrizio De André e PFM – Il concerto ritrovato”, dagli stessi creatori, sempre diretto da Veltroni.
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