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BBC metter a disposizione di You Tube 3 canali

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Fonte: Il Messaggero

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Internet e Tv
  sabato, 03 marzo 2007
Bbc e YouTu­be.  La gran dama della tv si allea agli intrepidi pionieri di Internet. La società televisiva britannica raggiunge un accor­do con il noto sito di video che in soli due an­ni di vita è di­ventato   uno degli indiriz­zi più affollati della rete.

La Bbc metterà a disposizione di  YouTube tre canali, due di intrat­tenimento  e uno di noti­zie, attingendo sia alla produ­zione attuale sia ai propri archi­vi. I vantaggi sono reciproci.
La Bbc ottiene di attirare sui propri canali tv l'attenzione del giovane pubblico di Inter­net. YouTube guadagna il dirit­to di mostrare filmati popolari e di alta qualità professionale. Non solo: la Bbc rinuncia a protestare laddove i frequenta­tori del sito mettessero in rete video piratati.

YouTubeLa società chie­derà solo che le immagini "ru­bate" non violino i diritti d'au­tore di terzi, e avoca a sé la facoltà di sostituire immagini scadenti con i filmati originali. L'accordo non è senza pro­blemi. C'è chi pensa che l'azien­da pubblica televisiva britanni
ca non dovrebbe fare ricorso alla pubblicità, come invece farà in due dei canali aperti su YouTube.

Ma allo stesso tem­po l'avventurarsi sulla rete alla ricerca di nuovi spazi e nuovi spettatori riscuote per la Bbc l'ammirazione di molti.

YouTube dal canto suo con­tinua la sfolgorante carriera di innovatore di Internet. Il sito, nato per consentire ai navigato­ri di condividere video amatoriali, è stato creato appena due anni fa da Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim. Un anno fa è stato acquisito da Google per 1,65 miliardi di dollari.

Subito popolarissimo in tutto il mondo, è diventato lo scorso autunno anche uno dei fattori determinanti delle elezioni po­litiche americane di metà man­dato, quando gli elettori sono stati chiamati a rinnovare la Camera e un terzo del Senato. In quelle elezioni, i democrati­ci hanno scalzato i repubblica­ni, e in alcuni casi il ruolo di YouTube è stato cruciale.

Se il senatore Gorge Allen, della Vir­ginia, ha perso a favore di Jim Webb ad esempio si deve al fatto che Allen lanciò delle bat­tute razziste contro un giovane ispanico che era a un suo comi­zio armato di videocamera: le immagini finirono su YouTu­be e la campagna di Allen ne risultò affondata.

Memori di ciò, i candidati alle presidenziali dell'anno prossimo si sono affrettati ad avventurarsi su Internet. Anzi, YouTube ha dedicato loro un vero e proprio indirizzo, You-Choose08, dove ognuno può scaricare i propri video e dialo­gare con il pubblico.
Questa presenza può essere utile per i candidati, ma non necessariamente.

Indubbia
mente da loro la possibilità di intervenire subito su temi o crisi particolari. Ieri ad esem­pio il senatore Barak Obama doveva fronteggiare una strana notizia: un ricercatore sostene­va di aver trovato la prova che i suoi antenati bianchi (Obama è nato da madre bianca e padre di colore) nell'800 possedeva­no due schiavi. Una rilevazio­ne imbarazzante, da affrontare fulmineamente sulla rete.

Ma non è stato così. Il problema è che i candidati non sembrano aver afferrato lo spirito di You­Tube: «Lo trattano come se fosse una televisione, con il video più piccolo», si lamenta l'attivista Michah Sifry. Lo usa­no per presentare video bell'e impacchettati, invece che per dialogare. E per questo rischia­no di perdere per strada miglia­ia di possibli sostenitori.
Anna Guaita
per "Il Messaggero"

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