Premium Mediaset al bivio: con l'esclusiva della Champions League, che la pay tv di Cologno propone da quest'anno e su cui ha già avviato una forte campagna promozionale, comincia l'attesa per vedere il ritorno in termini di abbonamenti della somma cospicua sborsata da Mediaset per aggiudicarsi il torneo, 700 milioni per il triennio. E di conseguenza, secondo quanto riferiscono all'Adnkronos fonti bene informate, si gioca da qui a ottobre-dicembre anche il futuro dell'asset di Cologno, che la famiglia Berlusconi giudica a oggi irrinunciabile per il futuro di un broadcaster.
A nulla avevano infatti condotto i contatti dei mesi scorsi con 21th Century Fox, la holding della famiglia Murdoch cui fa capo il 39% di Sky Europa. Secondo alcune fonti vicine al dossier l'offerta per rilevare il 100% dell'asset di Cologno sarebbe stata di poco superiore al miliardo, quindi giudicata non irrinunciabile rispetto al valore nominale di 900 milioni dai vertici del gruppo italiano. Ma soprattutto la famiglia Berlusconi, ad oggi almeno, non intende uscire da un business, quello dei contenuti a pagamento, che nei prossimi anni sarà strategico per tutti i soggetti dell'industria audiovisiva. Netflix, il gigante dell'on demand, ha annunciato lo sbarco in Italia entro la fine dell'anno. Di qui la concorrenza che prosegue «feroce» (la definizione recente è del presidente Fedele Confalonieri) tra i due gruppi.
Con una possibile new entry, Vivendi, che potrebbe dare il via al risiko del settore media-tlc. Il gruppo francese, divenuto azionista di riferimento di Telecom Italia con il 14,9%, avrebbe avuto contatti intorno alla fine di maggio con la famiglia Murdoch. Oggetto dell'interesse del gruppo presieduto da Vincent Bollorè, il 39% che la 21th Century Fox del magnate australiano ha nel gruppo di pay tv paneuropeo. L'ex BSkyb, ora solo 'Sky', è presente oltre che in Italia, in Germania e nel Regno Unito. Il confronto non è decollato forse per motivi di prezzo ma non è escluso che possa riprendere. Anche in questo caso non sarà irrilevante l'effetto Champions senza contare che con la ripresa autunnale sarà più chiaro quale effetto potrà avere dal punto di vista strategico l'ingresso del gruppo francese in Telecom Italia.
Se il gruppo francese a quel punto mettesse a sistema la piattaforma di tlc e la televisione, la famiglia Murdoch sarebbe a sua volta convinta della necessità che Fox punti in maniera quasi esclusiva sui contenuti disimpegnandosi dalle piattaforme tecnologiche. A convincere la famiglia Murdoch ha contribuito anche il costo dei diritti di alcuni prodotti, come lo sport e il calcio in particolare, che nelle valutazioni della major sono ormai ben oltre il loro valore in termini di ritorno economico. Inoltre concentrandosi sulla produzione di contenuti Fox potrebbe ingaggiare una concorrenza più agguerrita con Netflix, la piattaforma di distribuzione online che è ormai considerata la principale minaccia da tutti i broadcasters americani e europei.