«Attenzione ai dettagli, scelta dei migliori, umiltà e voglia di rischiare». È la 'ricetta Sky', inventata e gestita da Andrea Scrosati, deus ex machina del successo di 'The Apprentice' che ieri su Cielo ha chiuso con la finale e un record di ascolti di oltre 442mila spettatori, portando a casa elogi del pubblico e della critica.
Una scommessa rischiosissima che porta ancora una volta la firma del team guidato da Scrosati, da due anni alla guida dell'area entertainment e cinema di Sky e Cielo che, tra le altre cose, ha fatto risorgere un format come 'X Factor'; ha riportato la satira in televisione con 'Gli Sgommati, un format che dà costante visibilità alla rete; ha dato, dopo anni, una casa a Corrado Guzzanti e ha scelto di scommettere sul racconto raffinato di cucina con 'Masterchef'.
«Tutti progetti- spiega Scrosati - che hanno un elemento in comune: le squadre di lavoro sono scelte sulla base della competenza, della capacità e di nient'altro. Può sembrare molto banale ma in televisione, come in tutte le altre attività professionali, questo fa la differenza. Produttori, protagonisti, scrittori, montatori e tutti quelli che lavorano a un progetto sono i migliori che ci sono in Italia. A me e a Sky non ha mai interessato cosa vota un professionista, con chi è amico, con chi è sposato e chi frequenta a cena: ci interessa come fa un prodotto».
Una formula che prevede anche una grande valorizzazione dei format:
«Per 'The Apprentice', come per X Factor, è necessario avere un approccio rigoroso rispetto al format: c'è un motivo se un format ha successo nel mondo e occorre affidarsi con umiltà e modestia a chi ha lavorato per tanto tempo su quel progetto. E poi abbiamo un'attenzione maniacale al dettaglio: la prima puntata di 'The Apprentice' è stata rimontata e modificata più di 20 volte fino a raggiungere esattamente quel che noi volevamo».
Flavio Briatore, a rischio stroncatura dei critici, è stato invece l'elemento vincente: «Ha capito il ruolo che doveva svolgere e l'ha svolto al meglio», spiega Scrosati. Un rischio, comunque, e oggi in televisione non è facile rischiare:
«Invece paradossalmente oggi è meno difficile rischiare perchè si produce molto poco e quindi c'è ampio spazio - continua il vicepresident Sky - La televisione rappresenta uno specchio evoluto della nostra società e, se c'è un fatto certo, è che la società e i comportamenti all'interno della società si modificano e si evolvono con una velocità impressionante: l'obiettivo di chi fa televisione è stare al passo e avere capacità di anticipare. E questo lo puoi fare solo rischiando».
Intanto sono in arrivo altre sfide come la messa in onda di 'Un Natale coi fiocchi' con l'inedita coppia Alessandro Gassman-Silvio Orlando, la versione italiana di 'In treatment' con Sergio Castellitto per la regia di Saverio Costanzo, 'I delitti di BarLume' tratto dai libri di Marco Malvaldi con Filippo Timi e la versione per la tv di Diabolik.
«Chi è abbonato a Sky - conclude Scrosati - ha la garanzia di poter vedere sempre la televisione più innovativa e che punta sempre all'eccellenza. Il che significa non smettere mai di sperimentare sapendo che sperimentazione non vuol dire realizzare programmi fatti e pensati per compiacere chi li fa ma saper cambiare facendo un programma che piace a chi lo guarda»