Il gruppo Sky ha riportato riportato un utile operativo in calo dell'11% nei primi nove mesi dell'esercizio 2016-17 a 1,013 miliardi di sterline principalmente a causa dei costi per il nuovo contratto della Premier League di calcio inglese (494 milioni di sterline), degli investimenti per Sky Q e Sky Mobile e dell'andamento meno favorevole della pubblicità nel Regno Unito.
I ricavi di gruppo sono cresciuti del 5% a 9,64 miliardi di sterline (11,18 miliardi di euro) con un incremento del 4% in Gran Bretagna e Irlanda, del 28% in Germania e Austria (+10% a cambi costanti) e del 25% in Italia (+7% a cambi costanti per complessivi 1,85 miliardi di sterline). L'Ebitda adjusted è pari a 1,5 miliardi di sterline, l'utile operativo a 1,013 miliardi (1,17 mld di euro), in calo dell'11% su anno "nonostante i costi aggiuntivi per la Premier League" e altri investimenti, sottolinea una nota. Nel terzo trimestre i clienti sono cresciuti di 106.000 unità portando il totale a 22,4 milioni. Il numero di defezioni è rimasto stabile in Gran Bretagna, primo mercato del gruppo.
In Italia Sky ha visto aumentare i ricavi del 7% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio scorso a 1,849 miliardi di sterline (2,145 miliardi di euro), riflettendo la base di clienti più ampia e la buona crescita dei ricavi pubblicitari, nonché la vendita di programmazione a terzi, che comprendeva la rivendita dei diritti televisivi delle Olimpiadi di Rio alla Rai. L'utile operativo in crescita a 91 milioni di sterline (106 milioni di euro), rispetto ai 27 milioni (31,3 milioni euro) dei primi nove mesi del scorso anno fiscale. L'allargamento della base clienti rispetto a un anno fa, la buona crescita della raccolta pubblicitaria e gli incassi derivanti dalla vendita a terzi dei diritti delle Olimpiadi di Rio sono alla base di tale andamento dei ricavi, si legge in una nota.
A livello di abbonati, al 31 marzo Sky in Italia ha 4,802 milioni di clienti, un dato in crescita di 68mila unità rispetto al marzo 2016 ma sostanzialmente piatto rispetto a fine dicembre (quando erano 4,809 milioni). L'andamento fiacco della nuova clientela nel III trimestre è spiegato con i minori clienti derivanti dall'accordo commerciale di Telecom in ragione della disputa sul contratto in corso tra i due gruppi ma anche con il contesto economico ancora incerto.
"«In un anno in cui stiamo assorbendo costi per la programmazione significativamente più elevati, continuiamo a fare ulteriori progressi con i nostri piani di efficienza, portando i nostri costi operativi a un ulteriore calo dell'1%. Entriamo nell'ultimo trimestre fiscale in buona forma. Nonostante la congiuntura incerta sotto il profilo dei consumi, continuiamo a ottenere risultati in linea con la nostra strategia e siamo al passo anche per la fine dell'anno", ha commentato l'AD Jeremy Darroch
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)
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