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8 nuovi episodi delle Muse Inquietanti di Carlo Lucarelli su Sky Arte HD

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Fonte: Digital-News (com.stampa)

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Sky Italia

8 nuovi episodi delle Muse Inquietanti di Carlo Lucarelli su Sky Arte HDArte, musica, letteratura: in ciascuno di questi ambiti si celano alcuni dei misteri più affascinanti della storia rimasti insoluti nel tempo e profondamente intrecciati alle vite altrettanto segrete degli artisti.

Per svelare le fitte trame dell’arte, a volte incredibilmente simili a dei romanzi noir, tornano da lunedì 15 gennaio alle 21.15, in esclusiva su Sky Arte HD (canale 120 e 400 di Sky), le indagini di Carlo Lucarelli con una nuova stagione di MUSE INQUIETANTI. Otto nuovi episodi nei quali il celebre scrittore di gialli si confronterà con alcuni degli enigmi più oscuri sui grandi protagonisti della storia dell’arte, della musica e della letteratura.

Si comincia lunedì 15 gennaio alle 21.15 con Gli U2 e quella maledetta domenica di sangue, in cui Lucarelli racconta la vera storia di uno dei brani storici scritti dalla celebre band irlandese. Seguiranno le puntate su Pier Paolo Pasolini e il caso Salò o le 120 giornate di Sodoma, il suo ultimo e contestatissimo film; sul cantautore Fabrizio De André e la vera identità della protagonista della Canzone di Marinella; sul genio inquietante del violinista più grande di tutti i tempi, Niccolò Paganini, accusato di aver stretto un patto con il diavolo; su Emilio Salgari e sul mistero del suo suicidio; sullo scrittore Sir Arthur Conan Doyle e sul suo complesso rapporto con la sua creatura letteraria Sherlock Holmes; sull’assassinio del grande re delRhythm And Blues Sam Cooke e sulla sua canzone A Change is Gonna Comee sul mistero del quadro di Klimt, La donna in oro, trafugata dai nazisti e poi restituita.

Muse Inquietanti è un format di Bottega Finzioni realizzato in esclusiva per Sky Arte HD da Ruvido Produzioni. Un programma di: Carlo Lucarelli, Michele Cogo, Beatrice Renzi, Antonio Monti, scritto con Francesca Gianstefani, Gianmarco Guazzo, Agnese Soverini, Eva Brugnettini, Jacopo Donati, Francesco Tedeschi, Sara Olivieri.

GLI U2 E QUELLA MALEDETTA DOMENICA DI SANGUE – lunedì 15 gennaio alle 21.15

Il 30 gennaio 1972 a Derry, una città dell’Irlanda del Nord, il primo battaglione dei paracadutisti britannici apre il fuoco su una folla di manifestanti per i diritti civili, sparandogli alle spalle o mentre sventolano bandiere bianche. Un avvenimento che impressiona tantissime persone di tutto il mondo e di tutte le età, tra le quali anche il giovane Paul, un ragazzino di undici anni che sta crescendo in maniera irrequieta a Dublino e che ha come soprannome l’Anticristo. Quella del 30 gennaio 1972 fu una strage, “una cosa ingiusta, ingiustificabile e sbagliata”, come la definirà nel 2010 il primo ministro inglese David Cameron, a seguito di un’inchiesta durata ben 38 anni. Ma se le inchieste ufficiali ci hanno messo tanto a definire quello che è successo, l’arte e la musica in particolare hanno accolto ben prima il grido di dolore che proveniva da quella “maledetta sanguinosa domenica”. Già nel giugno del 1972 John Lennon aveva scritto e inciso Sunday Bloody Sunday, lo stesso titolo che nel 1983 porterà Paul, quel ragazzino di Dublino soprannominato l’Anticristo e che ora si fa chiamare Bono Vox, a incidere uno dei pezzi più belli e importanti della sua band: gli U2.

PASOLINI E IL CASO SALO’ – lunedì 15 gennaio alle 21.45

La verità giudiziaria sulla morte di Pier Paolo Pasolini racconta che l’unico colpevole è Pino Pelosi, che avrebbe reagito alle minacce di Pasolini che voleva ottenere da lui delle prestazioni sessuali. Ma lo stesso Pelosi nel corso degli anni ha fornito diverse versioni di come sono andate le cose quella notte tra l’1 e il 2 novembre del 1975. Durante la lavorazione dell’ultimo film di Pasolini Salò o le 120 giornate di Sodoma furono rubate alcune “pizze”, per le quali pare venne chiesto un riscatto. Per recuperarle Pasolini andò quella sera di novembre del 1975 all’appuntamento dove venne ucciso. Il film, come racconta lo stesso Pasolini, è la “metafora del rapporto del potere con chi è subordinato al potere [...]. Un potere che manipola i corpi in modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler”. Un potere che probabilmente non gradì affatto la rappresentazione che Pasolini ne diede in questo suo ultimo film. Fu forse per questo film che Pasolini fu ucciso?

DE ANDRÉ E LA VERA STORIA DI MARINELLA – lunedì 22 gennaio alle 21.15

Qual è la vera storia di Marinella, protagonista di una delle canzoni più amate di Fabrizio De André? Lo spiega Carlo Lucarelli in questa puntata. Marinella, quella vera, all’anagrafe si chiama Maria Boccuzzi, e la sua storia non era andata come la racconta il nostro cantautore. De André aveva solo 15 anni quando sente parlare di questa donna, Maria Boccuzzi, una prostituta che si faceva chiamare Mary dai suoi clienti: l’hanno picchiata, le hanno sparato sei colpi di pistola e poi l’hanno gettata nel fiume. Prima la polizia indaga, ma alla fine chiude il caso: in fondo si tratta solo di una prostituta di strada, finire ammazzata è un rischio del mestiere. Ecco, questa è la vera storia di Marinella, e De André ne rimane talmente colpito che molti anni dopo scrive questa canzone d’amore, dolce e struggente, quasi a voler riscattare Maria Boccuzzi, morta tragicamente.

PAGANINI ROCK – lunedì 29 gennaio alle 21.15

Niccolò Paganini è stato senza dubbio il più grande violinista della storia, ma non solo. Era anche un uomo strano, misterioso, inquietante, tanto che sono numerose le leggende su di lui. Carlo Lucarelli cerca di fare luce su questo enigmatico artista. Il suo brillante modo di suonare è stato attribuito a un faustiano patto con il diavolo, che lui stesso non ha mai negato. Magrissimo, pallido in modo cereo, a causa della sifilide, e con gli occhi rientrati nelle orbite, vestiva sempre di nero e si presentava ai suoi concerti su di una carrozza nera a sua volta trainata da quattro cavalli neri. Era dotato di una tecnica straordinaria e le sue composizioni erano considerate ineseguibili da un altro violinista. Era velocissimo e le sue violente esecuzioni finivano quasi sempre con la volontaria e progressiva rottura delle corde e la conclusione del concerto sull’unica corda superstite, quella di sol. Sul letto di morte Paganini rifiuta l’estrema unzione Cattolica e viene sepolto a Nizza, dove risiedeva, in terra sconsacrata per volere del vescovo.

EMILIO SALGARI, LA CADUTA DELLA TIGRE – lunedì 5 febbraio alle 21.15

È una mattina di primavera. Un uomo lascia tre biglietti ai figli, mette un rasoio in tasca e si dirige verso i boschi fuori Torino, zona di pic-nic. Alla luce del sole, in mezzo alla natura, compie un suicidio così cruento che potrebbe tranquillamente comparire in un racconto d’avventura: si squarcia la gola e il ventre con il rasoio preso in casa. Era la seconda volta che tentava il suicidio, stavolta nessuna figlia era lì a salvarlo. Emilio Salgàri, nato a Verona nel 1862, morì a Torino nel 1911. Nonostante il successo delle sue opere, è sempre stato strangolato da debiti e stress, oltre che dal mancato riconoscimento delle sue qualità letterarie. Il ricovero della moglie in manicomio dà il colpo di grazia alla sua situazione psicologica. Il padre di Emilio Salgari si era suicidato nel 1889 credendo di avere una malattia incurabile. Due dei suoi quattro figli, Romero e Omar, si suicidano a loro volta.

CONAN DOYLE E GLI SPIRITI – lunedì 12 febbraio alle 21.15

È strano pensare che Conan Doyle, inventore del celebre investigatore Sherlock Holmes, fosse uno che credeva alle fate e all’esistenza dei fantasmi. Eppure era così. Fu uno dei principali sostenitori dell’autenticità di alcune fotografie scattate negli anni Venti da due ragazzine di Cottingley, un piccola cittadina inglese che le ritraggono mentre giocano con alcune fate. Scrisse inoltre articoli, saggi e tenne conferenze sullo spiritismo. Nel frattempo divenne così ossessionato dalla presenza della sua celebre creazione letteraria, il razionalissimo investigatore Sherlock Holmes, che arrivò a ucciderlo nel 1893 nel libro The final problem (L’ultima avventura). Però la sua creatura si ribellò fin da subito e, a furor di popolo, lo costrinse qualche anno dopo a scrivere ancora di lui, facendolo risuscitare e dimostrandogli così che i fantasmi esistono davvero, ma che forse siamo noi stessi a crearli.

SAM COOKE, LA MUSICA DEL CAMBIAMENTO – lunedì 19 febbraio alle 21.15

È la sera dell’11 dicembre 1964 a Los Angeles, all’Hacienda Motel, un alberghetto da tre dollari a notte. Una donna afferra una pistola e spara tre colpi di calibro 22 al petto di un uomo che cade a terra morto. Quell’uomo è Sam Cooke, uno dei re del Rhythm And Blues e non era la prima volta che rischiava di essere ammazzato. Era successo anche un anno prima, nell’ottobre del 1963, in Louisiana. Sam è in giro per concerti con il suo gruppo e decide di fermarsi a dormire in un Holiday Inn con sua moglie e prenota una stanza per la notte. Ma quando arriva all’hotel non può entrare perché quello è un hotel “White Only”. Sam s’infuria, sbraita, ma non c’è niente da fare, devono andarsene. Così Cooke scrive una canzone, perché non ne può più di quelle ingiustizie, del dolore e della violenza che subiscono tutti gli afroamericani come lui. Il brano s’intitola A Change is Gonna Come e diventerà uno degli inni del Movimento per i Diritti Civili dei neri degli Stati Uniti.

KLIMT E LA DONNA IN ORO – lunedì 26 febbraio alle 21.15

I Nazisti avevano una vera e propria ossessione per le opere d’arte, in particolare Goering, che in questo gareggiava con Hitler. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando venne fatta una stima delle opere d’arte trafugate, si scoprì che il numero di pezzi era impressionante: oltre un milione. Molte di queste non hanno fatto mai ritorno ai loro legittimi proprietari, ma non fu così per il ritratto di Adele Bloch-Bauer realizzato da Gustav Klimt. Il quadro, che i nazisti chiamavano La donna in oro, per nascondere l’origine ebrea della modella, dopo una lunga e travagliata battaglia legale tornò alla famiglia a cui era stata tolto, grazie all’impegno di Maria Altmann, nipote di Adele, la donna del dipinto. Nella grande tragedia della Shoah, come disse l’avvocato della Altmann, questo fu uno dei pochi torti a cui fortunatamente fu possibile porre rimedio.

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