Massimiliano Bruno sui viaggi nel tempo, dall’1 dicembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
NON CI RESTA CHE IL CRIMINE – LA SERIE andrà con due nuovi episodi a settimana tutti i venerdì in prima serata su Sky Serie, oltre a essere disponibile on demand in 4K HDR (per i clienti Extra anche nella sezione on demand Primissime).
Una produzione Sky Studios e Italian International Filmprodotta da Fulvio, Federica e Paola Lucisano, la serie vedrà tornare i protagonisti della trilogia Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Giampaolo Morelli e Massimiliano Bruno, quest’ultimo di nuovo dietro la macchina da presa stavolta affiancato da Alessio Maria Federici. A loro si aggiunge, fra gli altri, Maurizio Lastricocon un ruolo del tutto nuovo, quello di Duccio Casati, ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco.
Dopo il viaggio cinematografico indietro nel tempo fino agli anni ‘80, in cui a Roma prosperava la Banda della Magliana, e poi quello nell’Italia fascista degli anni ‘40, la nuova serie Sky Original inizia subito dopo gli eventi dell’ultimo film e trasporterà l’affiatatissima banda di protagonisti negli anni ’70, fra gli ambienti della sinistra giovanile e delle contestazioni studentesche e quelli della destra eversiva del Golpe Borghese.
Accanto a Giallini, Morelli, Tognazzi, Bruno e Lastrico, nel cast anche Liliana Fiorelli (Bentornato Presidente!, L’avvocato Malinconico, Siccità, I migliori giorni) nei panni di Marisa, l’assistente di Gianfranco;Grace Ambrose(Il primo Natale, Compromessi sposi, Il paradiso delle signore) in quelli di Linda Valori, la madre di Giuseppe nel passato; Kabir Tavani(Ricchi di fantasia, Il nostro generale, Puck) che interpreta Sergio Brana, giovane membro del collettivo comunista che ospiterà i protagonisti nel 1970; Sara Baccarini(La cena perfetta, Beata Ignoranza, I migliori giorni), che nella serie sarà Matilde, anche lei membro del collettivo comunista che si avvicinerà molto al cinico Moreno, il personaggio interpretato da Marco Giallini; e ancora, Daniela Virgilio(Romanzo criminale – La serie, Tapirulàn, Third person) nei panni di Daniela Colagi, influente vedova di un personaggio di spicco della politica di quegli anni, e Claudio Corinaldesi (Per Elisa, Smetto quando voglio – Reloaded, Vostro Onore, Bang Bang Baby) in quelli di Nunzio Petrucci, capo della milizia squadrista e braccio destro di Junio Valerio Borghese.
Non ci resta che il crimine - La serie è scritta da Massimiliano Bruno, Andrea Bassi, Gianluca Bernardini, Herbert Simone Paragnani.
SINOSSI - Moreno (Giallini), Giuseppe (Tognazzi) e Claudio (Morelli) si trovano di nuovo riuniti, stavolta per un’avventura nel 1970. Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Giuseppe decide di cercare la sua vera madre, incurante degli avvertimenti del loro amico e scienziato Gianfranco (Bruno): se si cambia il passato cambia anche il presente.Giuseppe riesce a incontrarla a un happening a casa di Duccio Casati (Lastrico), un ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. Ma l’emozione che travolge Giuseppe nel ritrovare Linda gli fa commettere un grave errore: salvandola da un attentatocon l’aiuto dei suoi amici, finisce per modificare il passato, e quindi anche il presente: ora l’Italia di oggi è diventata una dittatura fascista, e bisognerà tornare di nuovo indietro per rimettere le cose a posto… a costo di infiltrarsi nelle maglie del Golpe Borghese!
SCHEDE PERSONAGGI
- MORENO (Marco Giallini) - Moreno è da sempre il più cinico dei protagonisti della saga, il più disilluso e il più attaccato ai beni materiali. Con la battuta al vetriolo che chiude ogni discorso, è la rappresentazione qualunquista che però, per la maggior parte delle volte, ci azzecca. Quasi ossessionato dall’idea di “svoltare”, Moreno si getta a capofitto in epoche che non capisce e non vuole conoscere alla ricerca del piano perfetto per arricchirsi. Distaccato e apparentemente freddo, nutre però affetto sincero nei confronti della “banda”, che considera un po’ come una seconda famiglia. In questa nuova avventura nel 1970, però, il suo cinismo verrà messo a dura prova, e la prova si chiama Matilde…
- GIUSEPPE (Gian Marco Tognazzi) - Commercialista insoddisfatto, sfegatato tifoso della Roma, Giuseppe è un po’ il “cuore” del trio, uno che non si è mai tirato indietro davanti alle sfide che le varie epoche gli hanno messo di fronte. Questa volta però la sfida riguarda lui stesso: dopo aver scoperto di essere stato adottato, decide di tornare nel 1970 per incontrare sua madre e scoprire il motivo di quell’abbandono. Infiltrandosi tra la variegata umanità dell’epoca, tra fricchettoni e estremisti di sinistra, l’incontro con Linda e il piccolo Govinda (cioè sé stesso) riempirà la sua vita portandolo a diventare un vero eroe pronto a tutto pur di proteggere la famiglia che ha appena scoperto di avere.
- CLAUDIO (Giampaolo Morelli) - Insegnante precario con velleità artistiche continuamente frustrate, Claudio sembra finalmente aver trovato la quadra: promesso sposo di una ereditiera del mondo editoriale, ha appena pubblicato un libro col quale spera (inutilmente) di scalare le classifiche. Quando si ritrova nel 1970 si illude di aver trovato il suo posto nel mondo, al tavolo con Moravia e Flaiano. Ma quando si accorge di essere soltanto uno zimbello per quel mondo intellettuale che tanto ha sognato di raggiungere, la sua frustrazione monta. Sarà per questo che, da infiltrato nella destra eversiva, inizia a prenderci gusto…
- GIANFRANCO (Massimiliano Bruno) - Lo scienziato del gruppo, l’unico a conoscere il funzionamento dei portali temporali e a far sì che i nostri tornino ogni volta a casa sani e salvi. Stavolta però si trova protagonista di un vero e proprio incubo spazio-temporale: a causa delle azioni nel passato dei nostri, l’Italia è diventata una dittatura, e la sua assistente, Marisa, una spietata agente governativa. Non sarà facile scappare al governo occhiuto e lottare per far tornare tutto sull’asse giusto, ma Gianfranco dimostrerà di resistere bene sia alle torture fisiche che a quelle morali: nella nuova Italia Trapattoni non ha mai allenato...
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