Quando nelle salite più dure gettava via la bandana gialla e si alzava sui pedali con la leggerezza di un angelo, era giunto il momento e gli avversari non potevano fare altro che vederlo fuggire vittorioso verso il traguardo: era Marco Pantani detto âIl Pirataâ.
Un grande del ciclismo, del quale Rai Fiction intende ricordare le tante imprese e le vicende umane con il film âIL PIRATA Marco Pantaniâ diretto da Claudio Bonivento, in onda lunedì 5 febbraio in prima serata su Raiuno.
Pantani avrà il volto e il fisico, incredibilmente somiglianti, di Rolando Ravello, che offre unâinterpretazione realistica ed emozionante del personaggio. La fiction che andrà in onda in unâunica puntata, ricostruirà la parabola umana, dalle prime pedalate ai grandi successi, al declino di Marco Pantani, amatissimo campione del ciclismo italiano del recente passato.
Rolando Ravello, il protagonista della fiction, per rendere al meglio la grandezza del ciclista si è preparato in maniera certosina, sostenendo un duro allenamento in palestra, sulla cyclette prima e sulla bicicletta dopo, percorrendo oltre 3500 chilometri.
Nel ruolo di Christina, la fidanzata di Pantani, Nicoletta Romanoff. Completano il cast attori come Omero Antonutti, Ivano Marescotti, Franco Mescolini, Solveig DâAssunta, Gianfelice Facchetti, mentre in alcune scene partecipano i veri gregari di Marco Pantani: Marcello Siboni, Mario Traversoni, Michele Coppolillo, Marco Velo, Fabiano Fontanelli, Enrico Zaina e del meccanico di fiducia Luigi Veneziano.
Hanno voluto assicurare la loro presenza al film, in omaggio a Marco Pantani, Gianni Minà e Felice Gimondi, interpretando se stessi in due situazioni molto importanti della vita di Pantani. Nato da unâidea di Nicola Carraro e Claudio Bonivento, il film è scritto da Roberto Jannone, Nicola Lusuardi e dallo stesso Bonivento.
Le vicende più significative della vita del Pirata, sono state tratte dal libro âPantani-eroe tragicoâ, scritto da Pier Bergonzi, Davide Cassani e Ivan Zazzaroni, che hanno anche collaborato al film prodotto da Rai Fiction e realizzato da Ballandi. Con la collaborazione di Giancarlo Bigazzi, Marco Falagiani e Saverio Grandi, gli Stadio hanno composto e interpretato la canzone âE mi alzo sui pedaliâ, che chiuderaâ il film âIL PIRATA Marco Pantaniâ.
LA STORIA
Il film racconta la storia di Marco Pantani, un ragazzo di provincia come tanti che a un certo punto scopre, complice anche lâintuizione e lâaiuto di suo nonno Sotero, la passione per la bicicletta. Vuole correre, vuole vincere le gare. Ha un talento e doti atletiche straordinarie che lui affina con allenamenti durissimi, guidati dalla sapienza dellâuomo che lo ha scoperto. Marco Pantani è fortemente motivato e determinato.
Eâ il più forte di tutti. Per arrivare al successo che desidera, deve faticare e soffrire più degli altri. Nulla gli viene regalato.
La sfortuna si accanisce contro di lui. Subisce due incidenti gravissimi. Ma non bastano a fermare la sua forza di volontà . Non molla. Sale di nuovo in bicicletta e torna a vincere. La sua bandana, lâorecchino, il pizzo tinto di giallo dopo la vittoria del Tour de France 1998, conquistano il mondo. Diventa per tutti âIl Pirataâ e continua a vincere. Eâ famoso, tutti lo vogliono. Il Pirata entusiasma e fa sognare gli appassionati di ciclismo ma anche quelli meno interessati.
Diventa un fenomeno popolare. Ha estro e fantasia, senso dello spettacolo e della comunicazione innato. Fa di ogni corsa unâavventura e infatti il ciclismo, relegato in quel periodo in spazi ristretti, torna ad essere protagonista popolare per merito delle sue imprese, tornando dopo tantissimi anni ad ottenere in TV altissimi ascolti.
Ma una mattina di giugno del 1999, a Madonna di Campiglio, finisce tutto. Il destino è unâaltra volta in agguato. Marco Pantani viene fermato dai medici a salvaguardia della sua salute. Gli è stato riscontrato un livello di ematocrito superiore a quello concesso dai regolamenti internazionali, ironia della sorte da lui stesso promossi e sollecitati.
Questa non eâ più una storia di ciclismo. Diventa la vicenda di un uomo che si dimostra improvvisamente fragile di fronte alla vergogna, ai sensi di colpa, alla consapevolezza di aver deluso chi lo amava, Pantani sprofonda nella depressione e rifiuta lâaiuto di amici e familiari. Christina, la sua fidanzata danese, tenterà in tutti i modi di riportarlo alla vita. Questo film racconta di un giovane uomo che ha perso molto di più di quel che ha vinto.
Marco Pantani non ha fatto male a nessuno. Solo a se stesso. Ne emerge un forte richiamo etico come se Pantani non si fosse perdonato qualcosa. Forse anche per questo è rimasto nel cuore di tutti noi. Il Pirata è morto quella mattina di giugno del 1999.
Nonostante lâamore della sua famiglia, quello della sua donna e di pochi amici sinceri, Marco Pantani si arrende cinque anni dopo e muore in solitudine.