II "caso" RaiCinema verso una soluzione?
Dopo le dimissioni dì Carlo Macchitelli rimbalzano i boatos sulla nomina dell'amministratore delegato della società guidata inprorogatio da Giancario Leone, diventato nel luglio scorso vicedirettore generale Rai Macchitel-la era considerato il suo successore naturale.
Ma, dopo gli ultimi fatti, il toto-RaiCinema si è scatenato e i nomi che circolano si riducono a un pugno: Roberto Cicutto ex Mikado, Angelo Barbagallo Tresco di divorzio da Moretti, il produttore Gianandrea Pecorelli che in Rai ha già lavorato, Riccardo Tozzi di Cattleyà, Carlo Freccero risorsa aziendale tenuta in sonno, Giorgio Gosetti (Festa di Roma) e c'è perfino chi scommette su Alberto Barbera, reduce dalla telenovela del Torino Festival.
Intanto Leone ha convocato all'Anica dopodomani una rappresentanza dei 120 autori (tra loro Bertolucci, Amelio, Scola, Bellocchio, Virzì, Placido, Gre-goretti, Salvatores...) firmatari di un appello che così si può riassumere: «non fate presto ma fate bene», metteteci tutto il tempo che occorre ma trovate un capo moralmente ineccepibile e professionalmente competente.
La preoccupazione è grande: nessuno vuole veder sprofondare RaiCinema, che insieme con l'altro gigante Medusa ha tenuto e continua a tenere in piedi il traballante cinema italiano.
«Niente trombati eccellenti né lottizzati», sintetizza Virzì. «RaiCinema è degna del massimo rispetto per aver lavorato bene, dunque merita una guida che continui a valorizzare il nostro lavoro».
Citta Maselli, Anac: «Reclamiamo una nuova nomina con urgenza e trasparenza».
Aggiunge Tozzi, presidente dell'Unione Produttori:
«RaiCinema è stata bravissima a lanciare i film d'autore e a difendere i prezzi dei diritti antenna. Ha forse peccato nella comunicazione e applicato una gestione un po' troppo soggettiva, dipendente dai gusti personali e dall'ideologia, cosa che da una società pubblica non ci si aspetterebbe. Ma il bilancio è positivo e chiediamo una guida altrettanto competente e appassionata».
Leone spiega perché ha voluto incontrare gli autori: «Mi è parso doveroso. Il loro appello, intenso e propositivo, è un atto d'amore verso il cinema e la nostra società. Voglio ascoltare le loro opinioni e tranquillizzarli, il patrimonio di RaiCinema non si disperderà».
E i protagonisti dei boatosl Un po' tutti si chiamano fuori. Chi per non bruciarsi, chi (i produttori) pernon dover rinunciare alla propria attività. Freccerò dice: «Sarei lusingato, ma sono out perché Leone non mi vuole». Cicutto non nega d i essere tra i papabili: «Se n'è parlato informalmente tanto tempo fa... Ma ora mi sono impegnato a non fare concorrenza alla Mikado: ostacolo che andrebbe rimosso prima della mia eventuale nomina, e non mi pare facile»
. Se la Rai ha deciso che è lui l'uomo nuovo del cinema, di certo una soluzione si troverà.
Gloria Satta
per "Il Messaggero"