Quella in corso è una stagione senza precedenti: circa 6000 match in 12 mesi, 13 mila ore di tennis raccontate dalla squadra di top talent, più di 100 tornei ATP e WTA, 300 ore di studi e le produzioni originali. Il tennis catalizza il 22% degli ascolti di Sky Sport con un appeal cresciuto del 135% in 1 anno. Quantità di eventi e qualità del racconto – tra approfondimenti e produzioni originali - sono tra i marchi di fabbrica del grande tennis su Sky e in streaming su NOW, sport diventato ormai pilastro imprescindibile con un’offerta sempre più ampia: la stagione in corso conta infatti circa 6.000 match in 12 mesi, oltre 13 mila oredi garein diretta grazie soprattutto al canale Sky Sport Tennis. Più di 100 tornei tra ATP e WTA, grazie all’accordo quinquennale fino al 2028, e circa 300 ore riservate ad analisi e approfondimenti. La migliore tecnologia a supporto del racconto: in arrivo un nuovo studio ipertecnologico con la realtà aumentata dedicato agli Internazionali BNL d’Italia, con una squadra di professionisti di alto livello sempre in campo.
Così ha parlato presentando la copertura della stagione del Tennis 2024, il direttore di Sky Sport, Federico Ferri.
Sinner, Cobolli, Paolini, otto titoli in quattro mesi dalla Davis, quindi fine 2023 ad inizio 2024?
«E' un segnale, non essendoci peraltro soltanto Sinner, è un segnale dello stato di salute del tennis italiano, di come fa bene al tennis avere un traino come Jannick e di come non si tratta di un caso, di un episodio e basta. C'è un movimento forte fatto di tanti atleti, la maggior parte dei quali giovani, di allenatori, di strutture che consentono a questi ragazzi di crescere come un tempo non crescevano. Sinner è un fenomeno, un fuoriclasse, un talento forgiato dall'allenamento che nasce, difficile costruirlo. Tanti altri ottimi giocatori si possono costruire e quello che sta dimostrando oggi il tennis italiano è proprio questo. E quindi è solo l'inizio, possiamo dire.»
Un italiano ai quarti in tutte le settimane giocate e li abbiamo visti tutti su Sky. Com'è cambiata anche la funzione di mettersi davanti a una partita di tennis?
«In generale è cambiata l'offerta, oggi con questo Tennis Day celebriamo un po' questa offerta e la condividiamo con gli abbonati che così in tanti è anche un'occasione per ringraziarli dando gli appuntamenti a tutti i grandi tornei che continuiamo a seguire. Ovviamente l'obiettivo in questo momento davanti, oltre a Madrid, che stiamo commentando è certamente il nostro torneo, gli internazionali d'Italia,. Il fenomeno Sinner sta trainando un movimento che va oltre il pubblico degli appassionati di tennis, diciamo, hard, quelli che hanno sempre seguito tutti i tornei, con Sinner, senza Sinner, anche negli anni magari dove gli italiani facevano un po' più di fatica, dove avevamo straordinari campioni da poter raccontare. Abbiamo trovato uno straordinario Sinner, che appunto traina quel movimento di pubblico che si scalda per un italiano, che si appassiona, che scopre una disciplina. Peraltro dobbiamo ricordarlo, una disciplina al tennis che è fortemente trasversale, coglie da quelli che esultavano negli anni 70 per Panatta, Bertolucci e la squadra di Davis che abbiamo tanto celebrato, fino ai ragazzini che oggi si avvicinano allo sport grazie all'idolo Jannik. Quindi è trasversale, trasversale tra uomini e donne, lo sport che ha la maggior percentuale di pubblico femminile in Italia. L' elemento incredibile di tutto questo è vedere che in così poco tempo praticamente la classifica delle partite più viste su Sky, Sinner le ha praticamente stradominate tutte, ma ancora non è riuscito a battere la finale di Wimbledon con Berrettini del famoso 11 Luglio 2021. Obiettivo quindi 2024, anche se io sono convinto che tante soddisfazioni in questo senso tornerà a darcele anche Berrettini stesso.»
Sta per arrivare il torneo di Roma, dove Sinner potrebbe diventare o essere già numero 1?
«E' un altro esame, un altro esame al di là della classifica che oggi è molto legata anche ovviamente alle dinamiche dei numeri della classifica ATP che contano fino a un certo punto, però certamente quello di Roma sarà un altro passaggio importantissimo, vedremo come adesso andrà a Madrid, ma certamente ancora una superficie dove Sinner deve dare il meglio di sé, come ha già cominciato a fare abbondantemente sulle superfici più veloci, indoor e outdoor. E' certamente un torneo dove avrà una pressione che è difficile di scontrare negli altri tornei. Sappiamo quanto stia convivendo con la pressione, quanto quasi gli piaccia affrontarla, quanto gli piace giocare in Italia, quanto si senta legato a questo paese e a voler dimostrare qualcosa in più da italiano in Italia. Certamente è un esame forse il più difficile per lui, per la concomitanza di tutti questi eventi e per il fatto che si gioca sulla terra. Però a Monte Carlo ha già dimostrato di essere un giocatore che può fare molto bene. Vedremo adesso a Madrid, oggi peraltro lo vedremo in campo contro Kotov, proprio a Madrid. L'appuntamento con gli Internazionali è super atteso. Vedremo per la prima volta cos'è il fenomeno Sinner in Italia, secondo me, perché non si trova un biglietto, perché la gente è letteralmente impazzita per lui, noi e voi lo potremo vedere, perché per fortuna noi i biglietti ce li abbiamo per tutti. Dal 7 al 19 maggio su Sky Sport e solo su Sky Sport Tennis tutto il torneo, dal primo all'ultimo punto, maschile e femminile.»
Quali le novità per la copertura televisiva di Sky per gli Internazionali d'Italia?
«Sono tante perché è evidente che questo pubblico straordinario, l'affetto anche che abbiamo da parte dei nostri abbonati, quest'anno merita sempre uno sforzo in più, merita una novità in più. Innanzitutto avremo un nuovo studio, un nuovo super studio, che proverà anche a introdurre sempre di più nel racconto del tennis quegli elementi che spesso abbiamo visto anche in altri sport, ovvero l'ausilio della tecnologia, della realtà aumentata, strumenti di videoanalisi per poter portare sia al pubblico dei più appassionati, dei più competenti, qualche cosa sempre all'altezza della loro sete di informazione di tennis, ma anche per far scoprire sempre di più di questo sport ad alto livello, con un linguaggio coinvolgente, ma anche tecnicamente di rilievo, a chi invece si sta avvicinando a questo sport da poco e che vuole scoprirne di più. Quindi conciliare questi due aspetti è fondamentale. Avremo questo super studio, avremo una copertura straordinaria da Roma. Praticamente saremo in ogni angolo con i nostri inviati pronti a raccontarvi sia a livello di interviste sia a livello di seguito del corso della giornata. Questo ad esempio è stato molto evidente da Torino, dalle Finals. Ricordate il racconto che Sky ha fatto dell'evento che ha un po' cambiato la storia di questo emittente? E mi permetto di dirlo, penso anche un po' del modo di raccontare lo sport in tv, e cioè i mondiali del 2006. in Germania, quando il racconto dell'Italia è stato una sorta di grande reality che si sviluppava dalla mattina presto fino alla notte, al seguito di una squadra, non soltanto raccontando una partita di calcio, ma raccontando tutto quello che c'era intorno. Gli allenamenti, l'albergo, l'uscita dei giocatori, il momento di svago, l'intervista, la battuta rubata, le mogli dei giocatori che andavano a trovare. Insomma, questo racconto che ci accompagnava nel corso di tutta la durata dell'evento e non soltanto della singola partita. partita. Ecco un po' questo lo stiamo riscoprendo per la prima volta nel tennis con un fenomeno che è paragonabile, l'abbiamo fatto spesso a Valentino Rossi, a Alberto Tomba, quelli che cambiano un po' la percezione dello sport, abbiamo cominciato a fare la stessa cosa. Oggi credo che la forza del racconto di Sky sul tennis debba essere anche questo, cioè portare a casa degli abbonati qualcosa che va oltre la singola partita e quindi scoprire di più sui giocatori, le interviste, i profili, ma anche quello che c'è in campo intorno ai giocatori. Una delle soddisfazioni più grandi, secondo me sia per noi sia per il pubblico che ci guarda, è stato il riconoscimento che Sinner ha fatto al termine del torneo di Miami vinto, del motivo per cui apre le porte, diciamo, dei suoi allenamenti e è contento del fatto che lo si possa vedere anche lì. dicendo che sono contento di far vedere come lavoro, perché dietro a quello che c'è in campo c'è un grande lavoro, c'è uno staff, c'è una squadra, e sono contento di far vedere quello che faccio in campo, perché per me è un elemento di se stesso, di comunicazione, di aprirsi agli altri per dire questo è quello che faccio. Quando ha detto sono un predestinato, citando quello che dice di lui Riccardo Piatti qualche anno fa, sono un predestinato a lavoro, non un predestinato a lavoro. Ecco, questo è secondo me un grande riconoscimento. Intanto dimostra l'intelligenza di questo ragazzo che è fuori dal comune, sia a livello tecnistico, sia a livello umano, sia a livello comunicativo. riconosce quello che credo sia un po' l'obiettivo di tutti noi, che comunichiamo con la gente a casa, andare un pochino oltre la partita, raccontare un po' di più. Attraverso questo lavoro che facciamo seguendo tutti i tornei sul posto, con i nostri inviati, portandovi sempre a bordo campo, c'è un'opportunità di portare la gente dove prima non poteva entrare.»
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)