Tornano le grandi produzioni originali di Sky Sport: da domani, martedì 7 maggio, arriva Milan 1994, più che una squadra, un appuntamento unico in onda su Sky, in streaming su NOW e disponibile anche on demand. La nuova produzione in due episodi da un’ora ciascuno – entrambi in onda su Sky Sport Calcio, il primo episodio alle 19 di martedì 7 maggio, la seconda puntata alle 14.30 di sabato 18 maggio - racconta tutte le tappe di una stagione calcistica vincente e controversa, contrassegnata dalla discesa in campo politico del presidente del Milan, Silvio Berlusconi, e dal primo trionfo in Champions League per l’allenatore Fabio Capello.
Così ha parlato presentando il documentario il direttore di Sky Sport, Federico Ferri.
La finale della Champions League nel 1994 ad Atene coincide curiosamente con un evento politico in Italia
«La chiave di questa nuova produzione originale di Sky Sport che sarà in onda da domani e che è preceduta da un'anteprima che è una chiacchierata molto divertente tra Billy Costacurta e un tifoso d'eccezione Diego Abatantuono proprio su quegli anni diciamo che procede proprio su questo doppio binario. Il Milan stava cambiando volto, quella a metà degli anni 90, e il presidente del Milan stava diventando il presidente del Consiglio. La data storica è proprio quella della finale di Coppa dei Campioni, anzi la prima Champions League, non più Coppa dei Campioni, nel 1994 ad Atene. Perché mentre il Milan vinceva la sua Coppa dei Campioni, la sua Champions, la prima di Fabio Capello contro il Barcellona, il presidente Silvio Berlusconi stava ottenendo la fiducia in Senato. E uno dei momenti dell'archivio che ritroverete in questo documentario è proprio quello di un'edizione straordinaria del telegiornale di Rai 1, nell'intervallo della partita, proprio con l'annuncio della fiducia ottenuta in Senato da Berlusconi. Quindi è un momento molto simbolico che ha cambiato la storia del paese e certamente anche il modo di intendere la squadra da parte di Berlusconi»
Non solo quindi la sfida contro il Barcellona, ma anche il crescente significato politico e personale del Milan durante quel periodo
«Questo documentario si chiama "Più che una squadra" perché ovviamente c'è un riferimento agli avversari di quel Milan che si ritenevano forse imbattibili, ovvero il Barcellona "Mas que un Club", ma anche perché era "Più che una squadra", perché stava diventando anche un... un... un documento, un biglietto da visita da poter esporre da parte di Silvio Berlusconi, non più soltanto in ambito sportivo o imprenditoriale, ma anche in ambito politico. E in queste due puntate rivivremo tutto questo. È stato fatto un lavoro straordinario anche nella ricerca di archivio che viene abbinata a una selezione di personaggi, scalda il cuore non soltanto dei tifosi del Milan, ma di tutti gli appassionati di calcio di questa straordinaria squadra che si comprende da questo documentario di come fosse più che una squadra non solo dai punti di vista che abbiamo raccontato poco fa, ma anche per le qualità umane. Questa era una squadra di fenomeni, di campioni fenomeni dal punto di vista della gestione dello spogliatoio, della gestione delle emozioni, dell'unione, della capacità di rinnovarsi, di vincere per tanto tempo. In questo 93-94 il Milan ha vinto tutto e sembrava che dovesse non vincere più con dopo il grande cambio Capello-Sacchi, soprattutto in ambito europeo, non arrivava questa vittoria. Capello aveva perso le finali precedenti, invece no. Ad Atene fece la partita perfetta, una partita memorabile che rivivremo»
Questo sul Milan è solo l'ultimo progetto del team dedicato alle produzioni originali di Sky Sport?
«Fammi ricordare il lavoro di Riccardo Gentile, che ha ideato questo progetto, dei colleghi Veronica Baldaccini, Davide Bucco e Valentina Campus, coordinati dalla nostra responsabile di produzioni originali, Sara Cometti, e la realizzazione e il montaggio del team guidato dal regista Leopoldo Muti, con Sergio Quadrello, Alma Cardellini e Andrea Rappazzo, le grafiche di Gilardi/Allegrezza e la produzione di Chiara Telleschi. Ci tengo a citare tutti perché dietro queste produzioni originali c'è un grande lavoro da parte di Sky, un lavoro della nostro centro di produzione, sono tutte realizzate qui a Sky Sport e crediamo che sia un elemento apprezzato dei nostri abbonati, quello di poter continuare a raccontare storie di sport.»
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)