Si è conclusa ieri la seconda edizione degli Sky Inclusion Days, una giornata di incontri, testimonianze e performance. Un evento all’insegna della diversità e dell’inclusione come forza che genera senso di appartenenza e crea nelle persone i presupposti per ricercare la propria felicità.
Con oltre 10 ore di diretta, più di 60 ospiti e una straordinaria partecipazione di pubblico, l’evento ha esplorato le sfide più urgenti della nostra società: dalla parità di genere ai diritti delle persone LGBTQ+, dalle condizioni dei detenuti nelle carceri alla disabilità, dal background etnico all’inclusione digitale e quella del linguaggio, dall’intelligenza artificiale ai valori dello sport. Grazie alla collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, la manifestazione si è svolta in una cornice prestigiosa, avvalendosi anche del patrocinio di: Comune di Milano, Consolato Generale Americano, Camera di Commercio Americana, Camera di Commercio Britannica.
Molti gli ospiti intervenuti del mondo dello spettacolo, dello sport, della scienza e della cultura come Andrea Abodi, Barbara Alberti, Franco Baresi, Federica Lisi Bovolenta, Marcello Cesena, Claudio Domenicali, Chiara Francini, Dalia Gaberscik, Chiara Gamberale, Giorgio Gherarducci e Marco Santin della Gialappa’s Band, Nathan Kiboba, Alessandro Ossola, Flavia Pennetta, Rosy Russo, Vittoria Schisano, Jenni Serpi, Pablo Trincia, Francesca Vecchioni, Yoko Yamada e Javier Zanetti. La giornata si è conclusa con una suggestiva performance di Achille Lauro.
Sarah Varetto, Executive Vice President Communications, Inclusion & Bigger Picture di Sky Italia, ha dichiarato:
«Da sempre in Sky ci impegniamo per promuovere un luogo di lavoro e una società sempre più inclusiva. Per questo sono nati gli Sky Inclusion Days - ormai un appuntamento fisso - che anche quest’anno ha raccontato questi temi in modo originale e con leggerezza. Grazie alle testimonianze di tante persone che ogni giorno lottano contro i pregiudizi e vincono la loro battaglia, possiamo acquisire più consapevolezza e nuovi strumenti per capire e valorizzare le diversità nel nostro quotidiano”.
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ALCUNI DEGLI INTERVENTI DURANTE LA GIORNATA
Alessandro Ossola, atleta paralimpico e testimonial Sky per l’inclusione, ha partecipato al panel “L’obiettivo della vita” nell’ambito degli Sky Inclusion Days. Di seguito un estratto del suo intervento al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
«Io avevo una vita normalissima, come quella di tanti altri, poi il 29 agosto del 2015 ho fatto un brutto incidente, dove purtroppo è mancata mia moglie e la mia gamba sinistra è rimasta molto danneggiata. La felicità è come una torta, che ha tanti ingredienti, che sono gli obiettivi. L’atletica mi ha dato tanto a livello di obiettivi, sei tu contro te stesso, devi fare sempre di più, migliorarti. Ti dà tanta felicità perché c’è tanto sacrificio. Questa felicità l’ho vista anche negli occhi degli allenatori, che mi hanno dedicato del tempo. Ma non c’è solo lo sport, sono un ragazzo fortunato perché ho una famiglia che mi vuole bene, una ragazza che amo. Sono cose che ci aiutano a essere felici. Vorrei condividere con voi il piacere e la voglia di ricercare la felicità nell’aiutare gli altri: quando aiuti qualcuno sei felice anche tu, è una catena positiva. Abbiamo costruito un’associazione, “Bionic peolple”, un nome positivo, siamo tutti un po’ bionici. Ci sono tantissimi ragazzi e ragazze, tutti con una grande diversità. Una cosa che mi emoziona e mi rende felice è vedere queste persone che crescono insieme a me. Come può questo non darmi felicità? Me ne ha data tanta. Chi mi conosce sa che faccio fatica ad emozionarmi, dopo il mio incidente. Non riesco più a piangere. Ma vi assicuro che quando vedo i ragazzi fare sport, condividere la loro storia… dentro provo delle emozioni incredibili, sento felicità. La felicità è una torta fatta di tanti ingredienti, ma c’è qualche segreto. Il segreto potrebbe essere non essere felici solo quando abbiamo i riflettori puntati. Il pericolo è che a volte i riflettori si spengono, non possiamo avere una vita a riflettori puntati. Può essere bello essere su un palco, ma poi cosa succede quando scendi? Riesci a essere felice quando sei fuori dal palco? Vi voglio raccontare un progetto che si chiama “Inclusive Padel Tour”: è un progetto dove si gioca a padel, insieme, ragazzi e ragazze con e senza disabilità. Qui il protagonista cambia sempre, come il riflettore, perché non vince sempre la stessa persona. Lo staff che permette la realizzazione di questo evento lavora dietro le quinte, non ha mai i riflettori puntati. Anche qui a Sky, sono tante le persone che lavorano dietro le quinte, senza di tutte loro tutto questo non esisterebbe ed è pazzesco. Così accade anche nel nostro staff. Quando ero piccolo chiedevo a mia madre, che veniva a svegliarmi per andare a scuola, di lasciarmi altri 5 minuti. Lavorate, lavoriamo su questi 5 minuti, perché per essere felici basta sognare 5 minuti alla volta, piccoli sogni che poi diventano sempre più grandi.»
Franco Baresi e Javier Zanetti hanno partecipato, nell’ambito degli Sky Inclusion Days, al panel “San Siro per tutti”, il progetto che consente alle persone con disabilità visiva di vivere le emozioni delle partite di calcio allo stadio Giuseppe Meazza di Milano. Di seguito un estratto del loro intervento al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Franco Baresi:
«Il Milan è molto impegnato nel progetto dedicato agli ipovedenti e ai non vedenti, un progetto molto importante che portiamo avanti da diversi anni. Siamo stati pionieri - poi tante squadre ci hanno seguito con la loro sensibilità - nel dare la possibilità di far vivere un’esperienza unica ed emozionale. Abbiamo un grande servizio, grazie ai ragazzi che si occupano all’audiodescrizione, per far vivere la partita in ogni situazione: dall’atmosfera del prepartita, al gol, al postpartita. Abbiamo centinaia di ragazzi che vivono e fanno parte del grande progetto “San Siro per tutti”, perché tutti noi dobbiamo pensare a quanto siamo fortunati e quanto possiamo dare a chi è meno fortunato. L’inclusione è accettare chi è più fragile e dare a chi è più fragile tutti i diritti e le opportunità. Lo sport supporta l’integrazione perché aiuta a far sentire importanti come gli altri, tutti dobbiamo impegnarci in questo, contro ogni forma di discriminazione, con il nostro esempio per fare il necessario per far sentire partecipi le persone in difficoltà. Questa è una responsabilità: non dimenticare chi è stato meno fortunato. Ipovedenti e non vedenti sono un insegnamento per la loro forza mentale. Quello che loro danno è un esempio. Il ricordo di una partita speciale per me? Napoli-Milan del 1988 e Milan-Real Madrid del 1989 per le emozioni che abbiamo vissuto.»
Javier Zanetti:
«L’inclusione è una cosa importantissima. Dare la possibilità di vivere l’esperienza, di far sentire il sentimento per una partita di calcio è molto importante per noi. Lo facciamo volentieri perché diventa un sentimento unico. L’inclusione fa parte del calcio e attraverso il calcio possiamo fare tantissime cose positive come queste. Sono valori che si devono trasmettere, e l’inclusione è uno dei valori dell’Inter fin dalla sua nascita. Vogliamo continuare a trasmetterlo. Abbiamo vissuto esperienze che ci hanno toccato tantissimo grazie alle quali, attraverso il nostro vivere, cerchiamo di restituire qualcosa: poter rendere una cosa unica, tutti insieme. Così può migliorare non solo il calcio ma il mondo intero, perché tutti dobbiamo essere coinvolti contro questo tipo di problematiche. L’inclusione nel calcio è a buon punto, ma bisogna fare ancora di più. Fa enorme piacere vedere che non solo il calcio va in questa direzione, perché non è solo il calcio ma è lo sport che deve trasmettere questi valori. Lo sport ci rende unici e anche tutti uguali, quindi bisogna continuare a promuovere questi valori fondamentali per ognuno di noi. I veri esempi sono loro, e noi non ci dobbiamo fermare. Il ricordo di una partita importante? La finale di Madrid. Riascoltare quella telecronaca mi trasmette tantissima emozione, qualcosa di straordinario. »