Money Road – Ogni tentazione ha un prezzo è il nuovo grande show Sky Original prodotto da Blu Yazmine
Dal 29 maggio alle 21.15 su Sky Uno e in streaming su NOW, anche in simulcast su TV8
Con l'avvicinarsi del suo debutto televisivo, si è tenuta a Milano la conferenza stampa di presentazione di "Money Road - Ogni Tentazione ha un Prezzo", il nuovo grande show Sky che promette di essere sia uno "strategy game" che un "esperimento sociale inedito". A raccontare i dettagli di questa avventura estrema nella giungla malese sono intervenuti Antonella D'Errico, EVP Content Sky, Ilaria Dalla Tana, CEO di Blue Jasmine (la società che produce il programma), e il conduttore, all'esordio in un programma di intrattenimento, Fabio Caressa.
Lo show, che andrà in onda da giovedì 29 maggio su Sky Uno, in streaming su NOW e in simulcast su TV8, è il primo adattamento italiano del format internazionale “Tempting Fortune”, già premiato all'estero. Antonella D'Errico ha sottolineato come Sky sia sempre alla ricerca di nuovi formati di valore da sperimentare, che si integrino con l'offerta esistente. "Money Road" ha convinto il team per la sua capacità di mettere in scena la "tensione continua tra l'altruismo e l'individualismo". I dodici partecipanti, definiti "personaggi" in questo "non luogo" della giungla malese, patiranno "le pene dell'inferno" e saranno costantemente posti di fronte alla scelta tra pensare a sé stessi e pensare al bene del gruppo. Ilaria Dalla Tana, da parte di Blue Jasmine, ha evidenziato il lavoro di adattamento fatto sul format originale per "scaldarlo" e renderlo più adatto alla televisione italiana, nota per la sua "cifra un pochino più calda".
Gli "asset principali" rimangono invariati: dodici persone comuni, molto diverse tra loro per età, provenienza ed estrazione sociale, selezionate per la loro "grande normalità rappresentativa" e capacità di esprimersi in modo corretto. Una scelta, quella di puntare su un cast di persone comuni, che il mercato dei produttori attendeva da tempo. Le principali differenze con il format originale riguardano la presenza centrale di Fabio Caressa, che non è una figura marginale come spesso accade altrove, ma incarna lo spirito della missione, diventando un vero e proprio "storyteller" e accompagnatore del racconto. L'ambientazione, sebbene reale (la giungla malese), è stata concepita come un "luogo non luogo", con strutture che animano le tentazioni e l'ufficio del "Master of the Game", Fabio Caressa stesso, creando "un'assonanza con il mondo di Lost". Infine, sono stati aggiunti momenti chiave, soprattutto a fine puntata, per creare un racconto "quasi da serie televisiva" con "cliffhanger" per aumentare la tensione di visione tra un episodio e l'altro. La semplicità del formato, senza "barocchismi" o giochi di ruolo eccessivi, è vista come un punto di forza e originalità.
Fabio Caressa si è detto "lusingato" e "felicissimo" di questa opportunità, definendo l'esperienza "bellissimo, divertentissimo, divertentissimo". Ad affascinarlo è stato l'aspetto di esperimento sociale che riflette la dicotomia moderna tra l'individuo e la necessità di vivere in gruppo. Ha ringraziato il "Dream Team" di produzione che lo ha supportato nella sua prima esperienza nell'intrattenimento, permettendogli di imparare molto e di sentirsi con "le spalle coperte". Il rapporto con i partecipanti è stato di "grande coinvolgimento" ma mantenendo il necessario "distacco filosofico" dello sperimentatore. Essendo egli stesso un ex partecipante a un'esperienza simile (Pechino Express), ha potuto comprendere meglio le difficoltà fisiche e psicologiche dei concorrenti. Ha notato come l'atteggiamento dei partecipanti possa modificarsi anche di giorno in giorno, portando a molti colpi di scena.
Il cuore del gioco è chiaro: i partecipanti devono affrontare un trekking faticoso di 12 giorni nella giungla malese, un ambiente "ostile e proibitivo", con "temperature altissime" (fino a 40 gradi e 98% di umidità), fiumi impetuosi, insetti e salite impervie. Hanno solo il "minimo indispensabile per la sopravvivenza", incluso un vitto base di soli "riso e fagioli mattina pomeriggio e sera". L'obiettivo è raggiungere la fine per dividersi un montepremi iniziale di 300.000 euro.
La sfida principale, però, sono le "seducenti tentazioni" che incontreranno lungo il cammino. Ogni tentazione, che può facilitare il percorso o offrire comfort, ha un prezzo, spesso molto elevato, che viene decurtato direttamente dal montepremi comune. Come è stato esemplificato in conferenza, è come dover pagare 5.000 euro per accedere a un buffet, e quei soldi vengono presi dalle tasche di tutti. Questo meccanismo garantisce che le scelte individuali abbiano "un impatto su tutti" e ricadano sull'intero gruppo, generando inevitabili conflitti tra "obiettivi individuali e collettivi".
Le prime tentazioni mostrate hanno subito creato tensioni.
Come ha spiegato Ilaria Dalla Tana, non è stato detto ai partecipanti del meccanismo esatto delle tentazioni o della divisione del premio all'inizio; sono stati informati che sarebbe stata un'avventura fisica impegnativa in gruppo. Questo progressivo disvelamento aumenta l'elemento di sorpresa e la reazione autentica dei partecipanti. La dinamica del gruppo è in continua evoluzione: chi all'inizio è in conflitto potrebbe collaborare in seguito, e viceversa. Anche se non si sa quanti arriveranno alla fine (non si spoilerano), è nell'interesse di tutti arrivare al traguardo, poiché il premio viene diviso solo tra i finalisti. Le "guest star" come Giorgio Locatelli, Asia Argento ed Enzo Miccio non sono presenti nel format originale ma sono state aggiunte per "scaldare" il racconto e incarnare le tentazioni, creando un elemento di "straniamento" divertente nel contesto della giungla.
Fabio Caressa ha riflettuto anche sulla sua tentazione personale ("limitare il consumo calorico") e su cosa ha imparato: "che nella vita non si può essere assolutisti e che bisogna anche accettare le debolezze degli altri". Ha notato come la vicinanza della famiglia (moglie e figli) lo abbia aiutato nelle scelte della vita e a mantenere i piedi per terra. Il motto dello show, "Qui non c'è giudizio, solo scelte e conseguenze", è fondamentale. Non c'è l'intenzione di dare un giudizio morale sui partecipanti, poiché ognuno agisce in base alla propria storia e a ciò che sta vivendo. L'esperimento invita piuttosto il pubblico a porsi la domanda: "Cosa avremmo fatto al posto loro?".
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)