Il Teatro Dal Verme ha ospitato il Sky TG24 Live In Milano 2025, un evento che ha offerto una panoramica approfondita e dinamica delle principali sfide e dibattiti che animano l'Italia e il contesto internazionale. Dalle questioni di politica interna alle crisi globali, dall'economia alle tematiche sociali, la giornata è stata un susseguirsi di dialoghi, interviste e panel che hanno coinvolto figure di spicco del panorama italiano e internazionale. La giornata ha offerto una sintesi complessa e sfaccettata delle molteplici sfide che la società contemporanea si trova ad affrontare, tra speranze di pace, dibattiti politici accesi e l'impegno per un futuro più equo e sostenibile.
La mattinata ha preso il via alle 9:30 con l'apertura del "Live In" e un dialogo con il ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale ha subito evidenziato l'impegno significativo dello Stato italiano a Gaza, specificando come l'Italia sia intervenuta fin dall'inizio con la nave Vulcano per soccorrere i feriti, portando aiuti, cibo e medicinali, e organizzando quotidianamente voli per trasferire in Italia bambini e famiglie bisognose di cure. Alle 10:00, l'intervista al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha acceso il dibattito sul Decreto Sicurezza, che il ministro ha definito "di importanza strategica" e in discussione in Parlamento da oltre un anno. Piantedosi ha rassicurato che il decreto non limita la libertà di pensiero, chiarendo che aggressioni alle forze di Polizia o saccheggi non rientrano nell'espressione libera del pensiero. Ha inoltre affermato che "i minori non rischiano assolutamente nulla" finché non utilizzano la libertà di associarsi per atti surrettizi. Riguardo ai centri migranti in Albania, il ministro ha valutato l'esperienza come "abbastanza positiva", fornendo dati sui trasferimenti e rimpatri. Sul fronte del referendum dell'8 e 9 giugno, Piantedosi si è riservato di decidere all'ultimo momento il proprio voto, per non entrare in una "contesa" come Ministro dell'Interno.
Il testimone è poi passato a Giuseppe Conte, Presidente del Movimento 5 Stelle, che alle 10:30 ha espresso forti critiche alla posizione italiana riguardo a Gaza, sostenendo che l'Italia si è astenuta "tre volte" alle votazioni ONU contro il "governo criminale di Netanyahu" e che il suo silenzio è stato "balbettante". Conte ha suggerito che l'Italia avrebbe potuto farsi portavoce di un "embargo totale alle armi a Israele", un segnale politico di grande rilievo. Pur condannando Hamas per l'attacco terroristico del 7 ottobre, ha ribadito il diritto del popolo palestinese a vivere sulla propria terra. Sull'Ucraina, Conte ha sottolineato la necessità per l'Europa di tutelare le ragioni dell'Ucraina, ma ha criticato l'esclusione della Cina dai colloqui, la cui assenza ha favorito l'avvicinamento tra Cina e Russia. In vista dei referendum, Conte ha invitato alla partecipazione, definendo il rimanere a casa una "grande occasione persa di democrazia", e ha espresso riserve sul quesito referendario sulla cittadinanza, pur dichiarando che voterà "Sì" a titolo personale, non ritenendola però la soluzione migliore. Alle 11:00, il panel "Generazione AnZia" ha affrontato le fragilità delle nuove generazioni. La psicoterapeuta e scrittrice Stefania Andreoli ha messo in guardia contro l'idea di perfezione, definendola "tipica della sofferenza" e sottolineando che "È nella sofferenza, nell'insuccesso, nel fallimento, che c'è la vera crescita". Il dibattito ha visto anche la partecipazione del medico psicoterapeuta Alberto Pellai e dello psicopedagogista Stefano Rossi.
La rubrica di Economia e Finanza di Sky Tg24, "Business", ha preso il via alle 11:35. Giuseppe Amitrano, Founder e CEO di Dils Group, ha evidenziato come la rigenerazione urbana richieda un "orizzonte temporale lunghissimo", spesso in contrasto con le esigenze e i bisogni immediati delle comunità, e ha sollevato la questione del divario tra gli affitti elevati e gli stipendi medi. A mezzogiorno, l’intervista al Presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha posto l'accento sulla competitività. Orsini ha dichiarato che sui dazi USA-UE "il vero problema è l’incertezza" e ha auspicato un "vero mercato unico dei capitali" e un "piano industriale straordinario" per il futuro. Ha inoltre enfatizzato la necessità di "fare il disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’energia elettrica" per essere competitivi e di "spingere sul nucleare sul lungo termine". La sezione "Cinema" delle 12:30 ha visto un dialogo con la regista e attrice Michela Andreozzi, che ha ricordato come all'inizio della sua carriera "le donne non facevano commedie", ma per fortuna questa tendenza è cambiata. L'appuntamento con il telegiornale di Sky TG24 ha chiuso la mattinata.
Il pomeriggio si è aperto alle 13:30 con l’intervista alla Segretaria del PD Elly Schlein. La leader dem ha attaccato il decreto sicurezza, definendolo "tutta propaganda", e ha invitato tutti a essere in piazza il 7 giugno. Ha definito i referendum dell’8 e 9 giugno una "straordinaria occasione", sottolineando che "la destra ha paura delle scelte dei cittadini" e che "moltissimi elettori di Giorgia Meloni andranno a votare" nonostante le posizioni contrarie del centrodestra. Alle 14:00, il panel "Health" ha esplorato il "cervello", il nostro "organo più affascinante e misterioso". La discussione ha coinvolto esperti come Michela Matteoli, Alessandro Padovani, Giulio Deangeli e Anna Sapino. Successivamente, alle 14:30, il panel "L’elogio dell’(im)perfezione" ha invitato a riflettere su come promuovere una "cultura della bellezza più sana e inclusiva", con il contributo del filosofo Stefano Zecchi, del Prof. Marco Klinger (Chirurgia Plastica) e della Direttrice di iO Donna Danda Santini.
L’intervista a Matteo Renzi, leader di Italia Viva, alle 15:00, ha riacceso il dibattito politico. Renzi ha sostenuto che il Decreto Sicurezza contiene "tanta propaganda" e che, con esso, "Meloni si sta prendendo i pieni poteri", definendo la sicurezza un "grande problema" in Italia. Ha criticato la "grande incoerenza della destra" riguardo al Jobs Act e la posizione di Meloni sul voto ai referendum. Sulla situazione a Gaza, ha chiarito che la manifestazione del 7 giugno "non è antisemita" e ha ribadito la necessità di "due popoli e due stati". Riguardo alla pace in Ucraina, Renzi ha espresso la convinzione che le basi siano state gettate nei colloqui di Istanbul, ma ha criticato l’Europa per aver "fatto la bella addormentata". Il panel "Educare alla parità di genere" delle 15:30 ha messo in luce il ruolo della scuola nella diffusione di una cultura del rispetto contro la violenza sulle donne. La pianista Giuseppina Torre, vittima di violenza, ha testimoniato la vulnerabilità delle donne che denunciano, affermando che "La donna nel momento in cui denuncia è un bersaglio mobile, perché è in balìa di una persona che si incattivisce di più" e che "Molte donne vengono uccise dopo aver denunciato". Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione Presidi, ha sottolineato che il problema dei femminicidi "coinvolge tutta la società" e che la scuola da sola non può risolverlo. Daniela Collu, conduttrice e scrittrice, ha evidenziato l’impossibilità di "non riconoscere un problema maschile".
Un tema di grande rilevanza sociale, la "Giustizia riparativa", è stato affrontato alle 15:55, concentrandosi sul processo di riparazione e reinserimento sociale attraverso il contatto tra detenuti e vittime. È stata evidenziata la differenza fondamentale con la giustizia tradizionale: mentre quest’ultima si concentra sulla condanna, la giustizia riparativa ha uno "sguardo" volto a "rimarginare il tessuto sociale". Paolo Setti Carraro, medico e familiare di vittima di mafia, ha condiviso la sua esperienza di elaborazione del lutto durata oltre 30 anni, sottolineando come lo scambio di emozioni e pensieri in carcere arricchisca tutti, e che "La nostra sicurezza dipende da cosa si riesca a costruire in termini umani nelle carceri, non dal numero delle carceri". Il pubblico ministero Francesco Cajani ha aggiunto che il carcere è utile anche per chi sta fuori. L’incontro con "Valore D" alle 16:20 ha portato al centro del dibattito il ruolo delle imprese per una cultura del lavoro inclusiva. Mara Panajia, CEO e Presidente di Henkel Italia, ha ribadito la sua convinzione che "le aziende debbano avere anche un ruolo sociale", citando come esempio concreto le otto settimane di congedo paternità completamente retribuite offerte ai neo-papà. Anna Nozza, Country Chief People & Organization Officer di Generali Italia, ha dichiarato che l’obiettivo dell’azienda è "valorizzare l’unicità di tutte le nostre persone" e creare un ambiente di lavoro equo e inclusivo che abbracci non solo il genere, ma anche generazioni, culture, abilità e orientamento sessuale. Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D, ha raccontato come la collaborazione con Sky abbia permesso di amplificare questi temi.
Alle 16:40, il panel "Connessi" ha esplorato il futuro dell’Intelligenza Artificiale, con la partecipazione della filosofa Maura Gancitano, del content creator Andrea Nuzzo, dello YouTuber Tech Jacopo d’Alesio e di Paolo Spreafico di Google Cloud. La discussione ha toccato anche i temi della vita privata e l’AI. Il dialogo sull’Economia delle 17:10 ha visto confronti accesi. Elena Bonetti, Presidente Azione, ha sostenuto che il problema del lavoro in Italia non è l’esubero, ma la difficoltà delle imprese nel trovare "lavoratori qualificati", e ha suggerito che i sindacati dovrebbero concentrarsi su "competitività e salari più alti". Maurizio Landini, Segretario Generale CGIL, ha difeso i referendum sul lavoro, chiarendo che non si tratta di una "battaglia ideologica", ma della richiesta di cambiare una legislazione e un modello di fare impresa che "sfrutta e uccide le persone". Ha criticato la liberalizzazione dei contratti a termine da parte del governo Meloni, sostenendo che essi impediscono alle persone di ottenere mutui e di costruirsi un futuro, spingendo i giovani a lasciare il Paese. Letizia Moratti, Europarlamentare Forza Italia, ha auspicato "dazi 0" tra USA e UE e un equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale in Europa, suggerendo anche fondi che non pesino sui singoli Paesi e proponendo le Olimpiadi 2026 come un possibile "Expo delle Alpi". La serata ha offerto anche spazi dedicati alla cultura e allo sport.
Alle 18:00, Pablo Trincia ha presentato "Il cono d’ombra", il suo nuovo podcast sulla storia di Denis Bergamini. Trincia ha sottolineato come la "dinamica del suicidio non corrisponde a come venne trovato il corpo di Denis Bergamini" e che si tratta di una storia su cui si può tornare tantissime volte e giungere a una conclusione sempre diversa. Alle 18:25, la sezione "Sport" ha visto il direttore di Sky Sport Federico Ferri intervistare Zvonimir Boban in "Un anno di calcio". Boban ha elogiato lo scudetto del Napoli come "un capolavoro, soprattutto di Antonio Conte". Ha definito Vincenzo Italiano un "ottimo allenatore" e si è detto contento che rimanga al Bologna, augurandogli "un po’ più di calma" per ambire a società più grandi. Riguardo all’Inter, ha suggerito che "un cambio di rotta ci sarà" dopo la sconfitta in finale di Champions, pur riconoscendo i successi della squadra. Boban ha anche ricordato che la partita che gli è rimasta più negli occhi è stata il 4-3 contro il Barcellona.
L’ultima sessione di approfondimento della giornata, "Mondo", è stata dedicata alle 19:15 alle guerre in Ucraina e Medioriente, con un’intervista al Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme. Pizzaballa ha usato parole durissime per descrivere la situazione a Gaza, definendola "inaccettabile, inconcepibile e ingiustificabile", e ha insistito sull’urgenza di "fermare quello che alimenta questo odio che è la guerra" prima di poter parlare di dialogo. Ha ribadito con forza che la soluzione dei "due popoli e due stati è l’unica soluzione possibile", nonostante al momento appaia un'ipotesi "veramente impossibile" a causa del profondo odio. Le sue parole sono state precedute dalla testimonianza drammatica di Rosalia Bollen di Unicef Gaza, che ha rivelato come "Migliaia e migliaia di bambini" stiano aspettando cure che non potranno ricevere, e che "i bambini muoiono non solo per le bombe, ma anche per le condizioni di vita, per il fatto che il sistema sanitario è crollato e non c’è quasi niente da mangiare".
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)