«Se la Rai non trasmette le Olimpiadi invernali di Pyeongchang, la cosa a noi onestamente non va bene». Lo dice a chiare lettere il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito allo stallo nella trattativa fra l'emittente pubblica e il gruppo Discovery per la trasmissione in chiaro dei Giochi in programma in Corea del Sud il prossimo febbraio.
«Sappiamo benissimo che c'è una trattativa che va avanti da molto tempo con la Rai, ma che finora non ci sono soluzioni in termini economici fra la richiesta del gruppo Discovery e l'offerta Rai», spiega Malago' a margine dell'evento 'Road to Pyeongchang' a Bolzano. La cessione del pacchetto, compresi i diritti radiofonici, peraltro si aggira su una cifra non monstre di circa 15 milioni: ma la trattativa resta ferma.
«Dico con franchezza che mi auguro che questa cosa si sistemi e si chiuda perché se la Rai che è servizio pubblico non trasmette le Olimpiadi, ora parliamo solo di quelle invernali ma poi ci sarà anche il tema di Tokyo 2020, la cosa a noi non va bene. Poi -aggiunge - è chiaro che ogni azienda deve fare i propri conti, ma ho apprezzato che il dg Dall'Orto abbia messo come priorità assoluta dell'azienda Mondiali di calcio e Olimpiadi. Ci auguriamo in una conclusione positiva di questa vicenda, nel caso contrario credo che il gruppo Discovery si attrezzerà per mettere in chiaro il prodotto all'interno di qualche suo canale».
Soffermandosi sulla questione Rai legata ai prossimi Mondiali di calcio di Russia 2018, Malagò fa notare che «l'Italia gioca a settembre in Spagna e ci potrebbe anche essere il rischio di un playoff, con un allungamento dei tempi».
«Ritengo - conclude - che questo debba essere un tema prioritario nell'agenda Rai per fare chiarezza, anche perché abbiamo i nostri investitori che logicamente lo reclamano. Se ci saranno altri incontri con i vertici Rai? Assolutamente sì, mi sto confrontando costantemente con loro su questo tema».