Se ne favoleggia ogni anno, ma questa volta Bernie Ecclestone sembra deciso a fare sul serio. Gran Premi in notturna per abbattere il fuso orario e aumentare audience e relativi diritti tv.
Addirittura ci sono già i circuiti prontiamettere mano al portafogli per creare le giuste condizioni. In prima fila c'è Melbourne Park, in Australia, teatro nel fine settimana scorso di un Gp che in Europa (il più grande bacino di spettatori tv della Formula Uno) si è visto all'alba.
E poi le new entry Abu Dhabi, in calendario dal 2009; Singapore e Corea del Sud per le quali le trattative sono ancora in corso, ma che dovrebbero entrare nel giro rispettivamente nel 2008 e 2010. Senza dimenticare Giappone e Cina candidate ad ospitare un Gp notturno direttamente dal boss inglese.
L'idea di Ecclestone, però, ha spaccato il Circus. Lui, come spesso accade, non sembra curarsene molto, ma intanto ha dovuto incassare la bocciatura da parte del campione del mondo in carica Fernando Alonso: «Ho guidato in notturna a Valencia, in occasione della presentazione della McLaren e per la sicurezza non è certo il massimo». E ancora «Non credo che esista un sistema per illuminare affinché si possa vedere perfettamente. Ma la F. 1 riserva sempre delle sorprese...».
Sulla stessa lunghezza d'onda Andrea De Adamich, un passato da pilota di Formula Uno (30 Gp con Ferrari, McLaren, March, Surtees e Brabham) e un presente da responsabile motori delle testate Mediaset «Uno dei problemi nel correre in notturna è che la luce che arriva dall'alto impedisce di vedere tutto ciò che ti accade dietro. Credo che si debbano trovare soluzione nella tradizione, coi Gp che si corrono alle due del pomeriggio. La notte non aumenta l'appeal, casomai crea pericoli. Provate a pensare cosa potrebbe essere per un pilota guidare albuio sotto la pioggia...».
La soluzione? «Non si trova in queste boutade. Sarebbe invece interessante sviluppare l'idea lanciata dal responsabile della comunicazione della Ferrari, Antonio Ghini, che ha proposto di creare piazzole nelle curve più lente per permettere ai piloti di inventare traiettorie diverse che facilitino i sorpassi».
La cordata dei favorevoli, invece, è guidata da Jarno Trulli. «Dipende molto dalla qualità dell'illuminazione e dal grado di sicurezza che deve essere garantito: se queste cose ci sono perché dire di no? E' un'idea affascinante». Anche perché, rivela Trulli, «con i kart ho già fatto gare notturne sul circuito di Parma».
Analoga presa di posizione è quella di Alex Wurz, impegnato quest'anno come pilota della Williams: «Sono favorevole. Il DTM lo fa da tempo, i piloti vedono, per cui anche noi in Formula Uno dovremmo riuscirci».
Possibilista anche Ivan Capelli, ex pilota di Formula Uno (93 Gp disputati) e oggi commmentatore Rai. «Dal punto di vista organizzativo non dovrebbe essere un problema. Ci sono molte gare che si corrono in notturna. I dubbi riguardano la sicurezza: i piloti avrebbero bisogno di un cammino di preparazione con prove collettive di guida notturna. E anche tecnicamente le vetture dovrebbero montare gli stop posteriori».
Favorevole o contrario? «La Formula Uno diventerebbe più interessante. E poi ragionando nel segno del dollaro come fa Ecclestone, è ovvio che sarebbe una soluzione per abbattere i problemi del fuso orario e aumentare l'audience».
Un punto sul quale concorda anche Lucio Rizzica, inviato di Sky. «A livello tv sarebbe spettacolare e poi sarebbe un buon tentativo di creare aspetattiva in quei posti dove fa molto caldo e correre un Gp con temperature più vivibili sarebbe un'attrattiva non da poco pei il pubblico. L'unica cosa certa - prosegue Rizzica - è che non avendo a disposizione ovali, i circuiti dovrebbero essere illuminati a giorno».
Fabio Rubini
per "Leggo"