Sogna di tornare a dominare una hit parade con le sue canzoni. Eppure Enzo Ghinazzi in arte Pupo non ne può più della musica in Tv.
«Tra I migliori anni, Sanremo, X-Factor e Amici siamo arrivati alla saturazione» si lamenta, «il pubblico è stanco».
Lei, per ritemprarsi, se n'è andato a Venezia.
«Faccio l'inviato a La notte del poker, il torneo sportivo organizzato da Sky al Casinò sul Canal Grande. Mi diverto molto. Andremo in onda dal 4 aprile in seconda serata su Sky Sport 2».
Per lei è il secondo anno.
«à un grande evento, i più forti pokeristi italiani si disputano un montepremi di 160mila euro. Io sono a âbordotavoloâ, pronto a intervistare tra una mano e l'altra i perdenti».
Un compito ingrato.
«So che cosa provano, da ex giocatore ci sono passato anch'io. Sono ansiosi di recriminare. Chi perde alle carte non dà mai la colpa a se stesso, s'inventa che qualcuno l'ha distratto o se la prende con la sfortuna. I telespettatori si divertiranno ad ascoltarli».
La prima edizione è stata un successo, specie tra i giovani.
«Il poker è appassionante e ricco di suspense. E questo torneo dimostra che per goderselo non bisogna per forza rovinarsi».
Quant'è lungo il passo dallo sport all'azzardo?
«Non molto, per alcuni. Ma non vale solo per le carte. Quando ho fatto l'amore per la prima volta non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. E poi le donne mi hanno rovinato».
Anche il gioco d'azzardo è stato un capitolo sfortunato della sua vita.
«Ne parlo nel mio spettacolo Il grande croupier... Tu che fai, vedi?. Ha debuttato due anni fa ed è stato un successo». Ripartirò in tournée martedì, prima tappa al Teatro Nuovo di Milano».
In questi giorni è uscito anche il film sulla vita del suo collega Marco Baldini: lui puntava sui cavalli.
«Beâ, almeno ci guadagniamo qualcosa sulle nostre disgrazie. E poi io solo questo so fare, spettacolo».
Restando alla musica in Tv stanno per tornare anche I raccomandati di Carlo Conti e Canta e Vinci di Amadeus.
«Vorrà dire che per il dopo Tg di Raiuno, quest'estate, dovrò inventarmi qualcosa di nuovo».
Paola Manciagli
per "Il Giornale"