
"Lo so che sembra strano ma quando ho finito sogno solo di tornare a casa, farmi una doccia, stare tranquillo e rilassarmi. Sto in scena due ore e sono stremato: per cui invito tutti, parenti e amici, a venirmi a salutare prima". Re a Torino, l'uomo dei record arriva a Roma col Fiorello show tour (regia di Giampiero Solari) al Palalottomatica, il 19 e il 20 (tutto esaurito, ma tornerà il 7 e l'8 aprile). "Parliamo di tutto, ma per favore, non della Fiat..."
Perché?
"Ci ho messo due giorni per scrivere quel comunicato in risposta agli operai di Termini Imerese, è una responsabilità grandissima, lo so che sono un uomo pubblico ma faccio l'artista, queste sono cose più grandi di me. Che posso fare? Capisco i lavoratori", continua Fiorello "gli sono vicino, ma faccio il mio mestiere e anche la pubblicità contribuisce a far vendere le automobili. Spero che una soluzione si trovi, con tutto il cuore".
Ha finito la fisioterapia, si prepara a ripartire. Instancabile, ha riempito i palasport di tutta Italia; voleva fare il ballerino e ha fatto quello che ha voluto. Con Sky ha cambiato le regole del duopolio, la tv piegata al teatro e all'improvvisazione. Libero, anche dopo che l'hanno tirato per la giacca, dopo il pressing di Berlusconi.
Oggi è fiero di portarsi dietro "un sipario gigante, che ci vuole un camion solo per quello, perché io sono uno zingaro. La dimensione del tour è quella che mi assomiglia di più". Ma in futuro, lo zingaro di talento, potrebbe mettere radici e tornare in Rai "perché" dice "sono della Rai". Ancora una volta, però, a modo suo, seguendo un suo disegno: "Solo con un grande show, non per fare una cosetta".
Quindi la tv le manca.
"Non mettiamola così. Ne ho fatta talmente tanta di televisione con Sky che mi basta, è stata l'esperienza più interessante della mia vita artistica, un esperimento unico. La gente era ingannata dal fatto che era una cosa 'per la tv', ne vedevi porzioni da 25 minuti, ma era puro teatro, c'era ogni sera un pubblico diverso. Pure questo spettacolo, volendo, sarebbe perfetto per la tv: è tecnologico, ha anche un impianto televisivo".
Il direttore di RaiUno Mauro Mazza ha detto che l'aspetta. Le piacerebbe tornare in Rai?
"Certo che avrei voglia di tornare alla Rai, sono della Rai - anche se sono stato a Sky, e non è escluso che possa fare ancora qualcosa con loro o con Cielo - ma se torno non posso ripresentarmi per fare una cosetta".
Che vuol dire?
"Che in Rai devo fare il sabato sera o uno spettacolone da grande budget, coi grandi ospiti: per capirci, un Fantastico tutto nuovo. Se lo ricorda che show era?".
Sono in molti a ricordarlo.
"Ecco, sarei pronto a fare il Fantastico 1 del nuovo millennio, reinventarmelo, rilanciarlo. Poi magari al posto mio, l'anno successivo, lo può condurre un altro. Proprio come successe col Fantastico di Baudo, che è diventato un marchio. Poi c'è stato quello di Boldi e della Laurito, di Celentano, Ranieri, della Oxa. Vorrei rilanciare un prototipo, che poi sarebbe 'il grande varietà della Rai', quello classico. Mi piace da morire quel tipo di spettacolo".
Genere ormai sparito.
"Appunto, ma non sarebbe bello riproporlo oggi, ricreare l'attesa del sabato sera in tv? Con la gente che fa la fila fuori dal Teatro delle Vittorie e aspetta le star. Un po' quello che succedeva con Stasera pago io, quando la strada si riempiva, tutti dietro le transenne per vedere chi arrivava".
Quello che succede quando lei è in teatro o nei palasport.
"In scena sento l'abbraccio del pubblico. Mi dispiace solo che il nuovo show sia a pezzi su You Tube. Intendiamoci, You Tube è bellissimo, lo guardo, mi piace, ma non mi sembra giusto che impazziamo mesi per inventarci lo spettacolo e ce lo ritroviamo già in video il giorno dopo. Finisce la sorpresa".
Dichiara guerra a You Tube?
"Figuriamoci. Voglio solo porre il problema e ho scritto una lettera. Chiedo più rispetto. Al cinema, c'è una legge, è reato registrare un film nuovo: perché noi artisti non dobbiamo essere tutelati?, lo diceva anche De Gregori. Su You Tube, città dopo città, aggiungono un brano del Fiorello show. Sono ben felice di esserci, mettete tutto quello che volete, tranne il nuovo show. Tanto lo so come funziona: vado in scena e su diecimila persone duemila mi filmano col cellulare. Ma si potrà fare qualcosa, no? Anche per rispetto di chi paga il biglietto".
Il suo è un one man show con tanti spunti di attualità. Cosa l'ha colpita di più ultimamente?
"Tutti 'sti scandali a luci rosse. Il sesso è diventato un'ossessione, ma come mai? Una volta uno a 65, 70 anni si dava una calmata, lo metteva via, adesso qualsiasi cosa accada - qualunque cosa, anche gravissima - stai tranquillo che spunta il sesso".
Silvia Fumarola
per "La Repubblica"