
Contratti, ospiti, compensi. Un modo per nascondere la vera paura: un programma che racconti il Paese non solo agli intellettuali, ma a un'audience davvero popolare. E' l'accusa di Roberto Saviano, che a Radio Capital definisce "una fesseria" che i compensi di Benigni, Abbado, Bono o Albanese siano il vero problema. «E' da aprile che sono stati proposti - racconta lo scrittore -, ci sono i contratti e nessuno è stato chiuso. E tutti gli ospiti si sono detti disposti a partecipare anche gratis, sebbene sia ingiusto. Perché è stata venduta tanta pubblicità e ai prezzi più vantaggiosi per la Rai».
Quanto alla censura, «quello che si dice in queste ore, che non c'è stata, è ovvio - spiega Saviano -. Ma quello che si è fatto, e si continua a fare, e togliere pezzo dopo pezzo per far andare male il tutto», per «non farci arrivare al pubblico». «La questione degli ospiti e dei contratti bloccati - conclude Saviano - è solo l'ultima di un percorso che ha come obiettivo fare andare male la trasmissione per poter dire: visto, queste cose non interessano più a nessuno. Perché la Rai intende costruire un palinsesto di infinita distrazione».
Distrarre, ad esempio, da una delle puntate di Vieni via con me che avrebbe voluto raccontare il potere del premier. Come? «Con un lunghissimo elenco di tutte le sue proprietà - spiega Saviano -. Soprattutto in un momento in cui la 'macchina del fango' utilizza storie di proprietà. Questa pioggia di proprietà di case ovunque, il 'tutto è mio' come punto di partenza di un racconto, anche ironico, per far provare la vertigine del potere di Berlusconi». «Ma ad oggi - ribadisce Roberto - non esistono le condizioni per andare in onda».
Lo scrittore rincara la dose anche al TgLa7: «Ci hanno messo veramente in condizioni terribili, aspetto una risposta forte dalla Rai, che dica che ci crede in questa trasmissione. Non perchè io devo andare a tutti i costi in televisione ma mi sia detto "così non va". Me lo si dica, visto che sono stato chiamato, loro hanno chiesto questa trasmissione. Hanno cercato in tutti i modi di renderci la vita impossibile, tutto è cambiato quando ho presentato la scaletta».