“Mentre scrivevo questo pezzo, mi sono arrivati gli insulti da Sanremo. Ma non ho altro da aggiungere”.
Così scrive Aldo Grasso sul Corriere, dopo che dall’Ariston Adriano Celentano, alla prima del Festival, gli ha dato pubblicamente del “deficiente”. Ma qualche ’sassolino’ Grasso se l’è già levato, nel corso di un articolo nel quale suona il deprofundis del festival della canzone italiana: “spendiamo meglio i soldi del canone”, perchè Sanremo sarà anche Sanremo, ma “non illustra più la salute della nazione”.
Grasso, nel corso del suo articolo, si rivolge direttamente al premier Mario Monti, tra l’altro nelle ore successive alla scelta di rinunciare alla candidatura di Roma a ospitare le Olimpiadi del 2020: “Se davvero il nostro premier vuole compiere il titanico sforzo di cambiare gli italiani (’l'Italia è sfatta’, con quel che segue), forse, simbolicamente, dovrebbe partire proprio dal Festival, da uno dei più brutti Festival della storia. Via l’Olimpiade del 2020, ma via, con altrettanta saggezza, anche Sanremo, usiamo meglio i soldi del canone”.