Il 3 gennaio abbiamo celebrato i 70 anni dall'inizio delle trasmissioni televisive in Italia: il palinsesto è quello del Primo Canale della neonata Rai (Radiotelevisione Italiana, l’acronimo prima indicava il servizio radiofonico Radio Audizioni Italiane): ma è la televisione tutta che festeggia il percorso di accompagnamento del proprio pubblico fra tradizione e innovazione. Un traguardo importante che conferma il valore dell'emittenza radiotelevisiva nel contesto digitale e globalizzato.
All’inizio fu la Rai, poi seguì la stagione delle emittenti libere, l’arrivo della concorrenza a livello nazionale, la strutturazione in mercato - sentenze, normativa, Auditel – la competizione fra i due maggiori poli e poi la multicanalità, la tv a pagamento, il digitale. Oggi la tv italiana è diffusa, nazionale locale e internazionale, multipiattaforma, lineare e on demand, connessa e social. Il tempo e l’attenzione del pubblico, soprattutto più giovane, è frammentato, ma la televisione mantiene la propria vocazione originaria, essere universalmente accessibile; la propria centralità nell’offrire cultura, intrattenimento, informazione plurale, comunicazione; e, soprattutto, il proprio ruolo, fondamentale, nel fare comunità. La televisione celebra i suoi 70 confermandosi universale nella sua offerta di prossimità, accessibile a tutti, gratuitamente. Identitaria nella riconoscibilità degli editori e della loro offerta, e per questo capace di creare dialogo democratico e plurale. Rispettosa del proprio pubblico, non utente profilato ma destinatario di una offerta professionalmente creata, remunerata, prodotta, diffusa. Valori “tradizionali”, declinati quotidianamente all’insegna dell’innovazione tecnologica e di linguaggio su tutte le piattaforme e terminali.
Ma ancora della TV prima fu la Radio, che offrì voci, volti, format, infrastrutture e professionalità alla televisione: il 2024 celebra infatti un’altra tappa importante per la maggiore industria culturale del Paese, l’avvio della programmazione radiofonica, con la creazione dell’URI, Unione Radiofonica Italiana (poi EIAR e Rai) anch’essa pubblica. “L’emittenza costituisce uno dei motori dell’industria creativa e culturale del Paese e assolve a funzioni fondamentali per garantire la vivacità della vita democratica del Paese” ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso 30 novembre nella sua lettera di auguri inviata all’Assemblea di Confindustria Radio Televisioni “Diffondiamo valore” che celebrava i primi 10 anni di attività associativa. In questo anno di ricorrenze importanti – i 100 anni della radio e i 70 della televisione – CRTV rinnova il suo impegno nel sostenere, difendere, qualificare e promuovere il valore dell’emittenza tutta, radiofonica e televisiva, pubblica e privata, nazionale e locale, che ha l’onore di rappresentare.
- BROADCASTER TV: Discovery Italia Srl, Gmh Spa, La7 Spa, Mediaset Spa, Qvc Spa, Rai Spa, Rete Blu Spa, Sportcast Srl, Paramount Global Italia S.r.l.
- RADIO NAZIONALI: Cn Media Srl, Elemedia Spa, Gruppo Sole24 ore, Radio Dimensione Suono Spa, RadioMediaset Spa, Radio Italia Spa, Rai Spa, RTL 102,500 Hit Radio Srl
- EMITTENZA LOCALE: Associazione Tv Locali, Associazione Radio FRT
- PIATTAFORME SATELLITARI: Eutelsat SA, Tivu Srl
- OPERATORI DI RETE: Ei Towers Spa, Elettronica Industriale Spa, Persidera Spa, Prima Tv Spa, Rai Way Spa
- PARTECIPAZIONI IN: Confindustria, Auditel, IAP, AER, Eurovisioni, Osservatorio TuttiMedia, ITU - International Telecommunication Union, FAPAV