Niente volgarità , niente scopiazzamenti, niente competitor. La rete corre da sola alla conquista del suo target, quello della "popolazione attiva" (15-54enni), sul quale è vincente. E' questa la filosofia su cui punta il nuovo direttore di Canale5 Massimo Donelli che spiega: "Siamo stati prima rete italiana nel 2006, con il 26,6% di share nel target 15-24 anni, il 25,55% nel target 25-34 anni, il 25,1% nel target 35-44 anni, il 23,3% nel target 45-54 anni".
La rete ammiraglia di Mediaset punta dunque sulla valorizzazione dei classici della tv commerciale: dall'ultraventennale Costanzo Show a Striscia (che nel 2007 compie 20 anni), dalla Corrida (alla sua 15esima edizione) allo show del Bagaglino (al 12esimo anno), da Scherzi a parte (decima edizione) al settimo Grande Fratello.
Massimo Donelli ha presentato a Roma il il palinesto di Canale 5 che si presenta dal 14 gennaio al nuovo appuntamento con il periodo di garanzia pubblicitaria che durerà fino al 2 giugno e che non prevede interruzioni neanche per il Festival di Sanremo. Â

"L'ottica in cui mi è stata affidata la direzione di Canale 5 da Piersilvio Berlusconi -annuncia Donelli- esclude qualsiasi tipo di concorrenza e di gara con Raiuno. Perché Raiuno fa servizio pubblico e in ragione del canone si rivolge a tutto il pubblico. Noi facciamo tv commerciale e come tutte le tv commerciali del mondo ci rivolgiamo al target commerciale, sul quale -sottolinea il direttore- siamo stati prima rete italiana nel 2006, con il 26,6% di share nel target 15-24 anni, il 25,55% nel target 25-34 anni, il 25,1% nel target 35-44 anni, il 23,3% nel target 45-54 anni".
"Ogni cambiamento sarà graduale, perché con un'ammiraglia come Canale 5 non ci si può permettere di sperimentare senza aver prima testato cosa di nuovo si manda in onda, come sta accadendo con il nuovo preserale per l'autunno a cui lavora Amadeus con 4 programmi pilota ma su cui poi sceglieremo anche il conduttore''.
''Sono un artigiano, un ragazzo di bottega, amo il nazionalpopolare, il Giro d'Italia e le partite della nazionale, ma non chiedetemi quali programmi non si vedranno su Canale 5'', ha detto pesando le parole Donelli. ''Sarebbe stupido sottovalutare Sky che agisce nel nostro stesso perimetro commerciale, ma la distanza numerica e' ancora enorme'', aggiunge. ''Ripeto qui quello che mi è stato detto il 19 settembre per la nomina. Fare il direttore di Canale 5 significa lavorare in un'ottica che esclude qualunque forma di gara con Rai'' e dunque basta con parole diventate tabù, come controprogrammazione, ora si preferisce usare la parola "protezione" del prodotto.
E durante Sanremo nessuno sgambetto ma normale programmazione (del resto c'è la Hunziker su Raiuno e Baudo è stato persino ospite del "nemico" Ricci a Paperissima).