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Ferilli: 'La Rai mi snobba? Peggio per loro'

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Fonte: La Stampa

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Televisione
  martedì, 03 aprile 2007

Lei, Sabrina Ferilli, era stanca di ruoli drammatici: voleva ridere e far ridere. Lui, Claudio Bisio, dopo tanta tv e tanto teatro, voleva un film. Fulvio Lucisano e sua figlia Paola, i produttori, hanno provato ad accontentarli.

Con l’aiuto del regista Franco Amurri e di quei due nuovi talenti della scrittura cinematografica che sono Fausto Brizzi e Marco Martani, quelli di Notte prima degli esami, hanno inventato Due imbroglioni e mezzo, un film-film che però, come a volte accade, andrà in tv, il 10 aprile su Canale 5, in una unica serata.

Claudio Bisio e Sabrina FerilliIl pretesto è classico: lei, Gina, Sabrina Ferilli, è una romana volitiva e intraprendente che di mestiere fa la ladra. Lui, Lello, è un lombardo infantile e pigro che di mestiere fa il ladro. I due rubano.

E una volta, sulla Costiera Amalfitana, rubano un’auto con dentro un ragazzino, il quale, più imbroglione di tutti, decide di sfruttare l’occasione per far riconciliare i genitori, fingendo di esser stato rapito davvero, finchè non arriva un autentico sequestro a complicare la faccenda.

Sulle loro tracce Carlo Buccirosso nei panni di un ispettore pasticcione alla Clouseau, e Ruben Rigillo con Simona Borioni in quelli dei genitori del ragazzino.

Ferilli e Bisio, che mai avevano lavorato insieme, hanno trovato l’esperienza stimolante. Lui apprezza la naturalezza di lei, lei lo spirito intelligente di lui. Su un punto poi, i due hanno scoperto di somigliarsi: hanno costruito entrambi le loro carriere in grande libertà.

Lui, Bisio, per l’Archivolto è in scena con Seta di Baricco, una lettura con danze che ha debuttato poche sere fa, a Modena, con la regia di Giorgio Gallione, e che va annoverata tra le proposte anomale del palcoscenico.

Lei, la Ferilli, è per la seconda stagione La presidentessa, spettacolo che s’è prodotta insieme a Gigi Proietti e ha portato in giro per mezza Italia. Date le premesse è probabile che faranno ancora coppia.

Dice Bisio: «Ho compiuto cinquant’anni. Ho fatto tanto teatro e tanta tv, ma pochi film. Penso di poter dare ancora qualcosa al cinema, mentre son sicuro che con Zelig posso solo peggiorare».

Dice Ferilli: «Da Bisio si impara perchè è un anarchico vero, nella vita e nel lavoro. E a me piace stare al fianco di chi pratica la libertà».

Piena di offerte, ma tuttora incerta su cosa scegliere
«Mi ha chiamato Medusa, si è fatta viva la Cattleya, ma devo capire bene cosa mi conviene»,

Ferilli, che ha scoperto com’è bello essere autonomi e prodursi uno spettacolo, sta invece cercando l’aiuto di Giorgio Albertazzi per realizzare un nuovo progetto teatrale tutto suo. Intanto Mediaset le ha proposto una lunga serie piena di bambini in cui dovrebbe interpretare una tata alla Mary Poppins, ma anche a questo non ha detto ancora sì.

E dalla Rai niente? E’ vero che tacciono perchè è diventata troppo costosa?
«Non ne abbiamo mai discusso perchè da più di due anni non mi arrivano offerte dalla Rai».

Sarà per il suo legame con l’ex dg Cattaneo?
«Non lo voglio neanche pensare. Il silenzio, del resto, è cominciato prima».

Le dispiace?
«Un po’, ma non mi spavento. Lavoro da oltre vent’anni. Canto recito, ballo, faccio i calendari, doppio i fumetti e suono perfino le nacchere. Chi mi ferma, a me! Se la Rai preferisce nuove attrici, faccia pure. Io non sto ad aspettare».

Vallettopoli con ricatti veri e falsi, a lei non l’ha sfiorata: come ha fatto?
«Lavoro. Lavoro tanto. E quando non lavoro sto a casa davanti alla tv».

Che ne pensa, comunque?
«Penso che un magistrato se rileva estremi di reato ha l’obbligo di indagare. Tutto è vedere se poi ‘sti reati ci sono. Se si tratta di “impicci” è un’altra storia. Che uomini e donne facciano sesso insieme non succede solo tra in tv. Succede in ospedale, a scuola, in ufficio. E’ la vita. E la vita non è un reato».

Simonetta Robiony
per "La Stampa.it"

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