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Tv dei Ragazzi: a caccia di eroi per diventare grandi

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Fonte: La Repubblica

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Televisione
  sabato, 12 maggio 2007

Tutte le ricerche parlano chiaro i giovani, i teen-ager, passano sempre più tempo su Internet, mandando sms e parlando al cellulare, ascoltando musica sui loro iPod, giocando con i videogames, e snobbano la 'vecchia' televisione.

Eppure, a ben guardare, c'è uno spazio nei palinsesti che è dedicato soltanto a loro, anzi i dirigenti delle tv di tutto il mondo combattono per conquistare la loro attenzione.

Il motivo è evidente: ogni volta che una rete riesce a catturare l'attenzione dei teenager, dei giovani, il successo è assicurato. Soprattutto in un campo, quello dei telefilm.

A Cannes, qualche settimana fa, gran parte dell'attenzione degli operatori del settore, che si sono dati convegno al mercato intemazionale del MipTv, la parola d'ordine era "acquistare" e molte televisioni, da quelle grandi e generaliste a quelle satellitari e specializzate, hanno fatto agara per assicurarsi i diritti delle serie più seguite dal pubblico giovanile. I numeri parlano chiaro: se è vero che i grandi ascolti della prima serata restano legati ad un pubblico maturo ed adulto, il pomeriggio è il terreno d'elezione del pubblico giovanile.

High School MusicE se si riesce a catturarlo i risuitat ipossono essere eccellenti, come dimostra il successo di "High School Musical", film per la tv programmato da Disney Channel ediventato un "cult" nel mondo dei teenager, trasformatosi in un dvd che ha dominato le classifiche e anche in una collezione di figurine.

Stesso successo, sempre nel canale Disney, sta ottenendo "Hannah Montana", il cui disco di canzoni è arrivato al primo posto delle classifiche Usa.

«Il pubblico dei giovanissimi è estremamente fedele», dice Emmanuelle Namiech responsabile della programmazione per ragazzi della Granada International, «e per molte televisioni catturare la loro attenzione significa investire anche sul pubblico del futuro. Ma quella di "teenager" è una definizione obsoleta. Noi lavoriamo su due diversi gruppi d'età, quello che va da 8 a 14 anni e quello dei "giovani-adulti", dai 14 in su. Il motivo di questo cambiamento è che i ragazzini di 8 anni si comportano da teenager, mentre i quindicenni già seguono programmi per adulti come "Grande Fratello" o "X-Factor"».

Questa "ansia di crescere" rende difficilissimo programmare le cose giuste per avere successo, non basta comprare una serie affermata per vedere i risultati: «Spesso è la rete che trasmette il telefilm a essere determinante», dice Alan Gregg, vice presidente della AHiance Adantis, «i ragazzi rifiutano alcuni canali, aldilà delle cose che trasmettono».

Psicologicamente guardare una rete come RaiUno è come stare seduti in soggiorno con mamma e papà, quindi per le grandi reti generaliste i telefilm "giovanili" devono riuscire a conquistare l'attenzione anche degli adulti, come avviene nel caso di "Streghe" o di "Smallville", a rendersi credibile orientando, come fa Italia 1, l'intera programmazione verso un pubblico giovanile.

Non a caso le reti commerciali, come quelle di Mediaset, considerano determinante il target che va 14-54 anni, considerato quello piti interessante per gli investitori pubblicitari.

La nuova stagione porterà sugli schermi internazionali un eroe dei fumetti come Flash Gordon, prodotto dalla Rhi Films, mentre il titolo che ambisce a replicare il successo di "High School Musical" è "Hip hop thing: it's a beautiful thing", che ha gli stessi produttori della serie di successo delle gemelle Olsen.

Channel 4 ha proposto invece il primo reality con protagonisti i ragazzini, "Evacuation", nel quale 12 adolescenti di città vengono portati "indietro nel tempo' fino al 1940, ma anche "Chancers", dedicata al mondo del rap e delle giovani aspiranti star.

Ernesto Assante
per "La Repubblica"

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