«"La Squadra" non muore. Anzi. Proprio ieri con il direttore di Rai Fiction, Sacca, e con quello di Raitre, Ruffini, abbiamo messo in cantiere le due prossime serie, la nove e la dieci. E rispondo così a chi, nelle settimane passate, ha messo in giro voci sulla fine della fiction».
Roberto Sessa, amministratore delegato Grundy, che coproduce il programma con la tv pubblica negli studi Rai di Piscino-la-Marianella (il commissariato Sant'Andrea), alla periferia di Napoli, anticipa per la prima volta il futuro della serie e fa chiarezza tra voci, indiscrezioni e proteste, soprattutto di alcuni attori a cui non saràrinnovato il contratto.
«Venerdì scorso - spiega Sessa -abbiamo terminato le riprese dell'ottava serie, che copriràancora parte della stagione primaverile e il prossimo autunno. Le riprese della nona cominceranno nel tardo autunno, la messa in onda è prevista per la primavera 2008».
E ora, Sessa, le novità. Come saràquesta nona serie? I personaggi cambieranno?
«Per continuare a raccontare storie, e in modo realistico, come abbiamo sempre fatto, dobbiamo metterci al passo con i tempi. Quando cominciammo, otto anni fa, non c'erano prodotti come 'Doctor House' o 'Grace Anatomy'. E non c'era Sky. La societàe la tv, cambiano. L'ambizione è di andare avanti ancora per lungo tempo, com'è tradizione di Grundy. Per farlo dobbiamo, però, rivedere storie e personaggi. Dei dieci ruoli principali, quattro soltanto resteranno, ma è ancora presto per sapere quali».
Oltre all'innesto di sei nuovi ruoli cambieràla forma della serie?
«Sì, le puntate non saranno più di cento, ma di cinquanta minuti e le storie avranno più scene, più esterni e più ritmo. Ora ci sono sessanta scene in cento minuti con molto dialogo e meno azione; nelle prossime ci saranno quaranta scene in cinquanta minuti. Con più estemi anche Napoli saràpiù visibile, perché pensiamo che la sua vita, il suo ritmo, il mare e il sole possano diventare elementi molto suggestivi di racconto».
Sessa annuncia che cambieràin parte anche il gruppo di sei scrittori, che saràguidato da Claudio Corbucci (al posto di Donatella Diamanti e Mario Cristiani).
«Il messaggio che voglio dare, però - dice l'ad di Grundy - è che questi cambiamenti sono assolutamente di ordinaria amministrazione in ogni prodotto seriale, in tutto il mondo, dopo otto anni di produzione. Per giunta, gli ascolti ci premiano. La media è in doppia cifra, 10.50 per cento di share in questo inizio primavera, ma dobbiamo rispettare i gusti del pubblico. E le nostre ricerche di mercato ci indicano che gli spettatori vogliono un ritmo del racconto più stretto e spedito (e dunque più scene in una sola puntata) e un racconto più breve (cinquanta minuti invece di cento)».
Altra preoccupazione riguarda gli studi di Piscinola-Marianella, importanti in una periferia assediata da tanti problemi.
«Resteremo a Piscinola, questo è certo».
E il commmissariato Sant'Andrea?
«Gli sceneggiatori starmo riflettendo sulle nuove storie. È ancora presto per dirlo. Ma è importante capire che riflessioni e discussioni fanno parte del concetto stesso dilunga serialitàindustriale, di cui "La Squadra" è un punto d'eccellenza europeo. Sa che quest'anno abbiamo ricevuto visite di produttori tedeschi, spagnoli, francesi e ungheresi? La nostra serie è un laboratorio in cui facciamo sperimentazione: nel racconto, nella regia, nelle immagini. Giriamo in alta definizione, per esempio, e siamo tra i pochi a farlo. E inventiamo: il mini-elicottero telecomandato che ci permette le riprese dall'alto è stato ideato da un napoletano, che ora sta diventando famoso e vendendo il suo prodotto ad altre tv. "La Squadra" è anche questo».
Luciano Giannini
per "Il Mattino"