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La squadra: puntate più brevi e sei nuovi volti

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Fonte: Il Mattino

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Televisione
  martedì, 15 maggio 2007
 00:00

«"La Squadra" non muore. Anzi. Proprio ieri con il direttore di Rai Fiction, Sacca, e con quello di Raitre, Ruffini, abbiamo messo in cantiere le due prossime serie, la nove e la dieci. E rispondo così a chi, nelle settimane passate, ha messo in giro voci sulla fine della fiction».

Roberto Sessa, amministratore delegato Grundy, che coproduce il programma con la tv pubblica negli studi Rai di Piscino-la-Marianella (il commissariato Sant'Andrea), alla periferia di Napoli, anticipa per la prima volta il futuro della serie e fa chiarezza tra voci, indiscrezioni e proteste, soprattutto di alcuni attori a cui non sarà rinnovato il contratto.

«Venerdì scorso - spiega Sessa -abbiamo terminato le riprese dell'ottava serie, che coprirà ancora parte della stagione primaverile e il prossimo autunno. Le riprese della nona cominceranno nel tardo autunno, la messa in onda è prevista per la primavera 2008».

E ora, Sessa, le novità. Come sarà questa nona serie? I personaggi cambieranno?
«Per continuare a raccontare storie, e in modo realistico, come abbiamo sempre fatto, dobbiamo metterci al passo con i tempi. Quando cominciammo, otto anni fa, non c'erano prodotti come 'Doctor House' o 'Grace Anatomy'. E non c'era Sky. La società e la tv, cambiano. L'ambizione è di andare avanti ancora per lungo tempo, com'è tradizione di Grundy. Per farlo dobbiamo, però, rivedere storie e personaggi. Dei dieci ruoli principali, quattro soltanto resteranno, ma è ancora presto per sapere quali».

Oltre all'innesto di sei nuovi ruoli cambierà la forma della serie?
«Sì, le puntate non saranno più di cento, ma di cinquanta minuti e le storie avranno più scene, più esterni e più ritmo. Ora ci sono sessanta scene in cento minuti con molto dialogo e meno azione; nelle prossime ci saranno quaranta scene in cinquanta minuti. Con più estemi anche Napoli sarà più visibile, perché pensiamo che la sua vita, il suo ritmo, il mare e il sole possano diventare elementi molto suggestivi di racconto».

Sessa annuncia che cambierà in parte anche il gruppo di sei scrittori, che sarà guidato da Claudio Corbucci (al posto di Donatella Diamanti e Mario Cristiani).

«Il messaggio che voglio dare, però - dice l'ad di Grundy - è che questi cambiamenti sono assolutamente di ordinaria amministrazione in ogni prodotto seriale, in tutto il mondo, dopo otto anni di produzione. Per giunta, gli ascolti ci premiano. La media è in doppia cifra, 10.50 per cento di share in questo inizio primavera, ma dobbiamo rispettare i gusti del pubblico. E le nostre ricerche di mercato ci indicano che gli spettatori vogliono un ritmo del racconto più stretto e spedito (e dunque più scene in una sola puntata) e un racconto più breve (cinquanta minuti invece di cento)».

Altra preoccupazione riguarda gli studi di Piscinola-Marianella, importanti in una periferia assediata da tanti problemi.
«Resteremo a Piscinola, questo è certo».

E il commmissariato Sant'Andrea?
«Gli sceneggiatori starmo riflettendo sulle nuove storie. È ancora presto per dirlo. Ma è importante capire che riflessioni e discussioni fanno parte del concetto stesso dilunga serialità industriale, di cui "La Squadra" è un punto d'eccellenza europeo. Sa che quest'anno abbiamo ricevuto visite di produttori tedeschi, spagnoli, francesi e ungheresi? La nostra serie è un laboratorio in cui facciamo sperimentazione: nel racconto, nella regia, nelle immagini. Giriamo in alta definizione, per esempio, e siamo tra i pochi a farlo. E inventiamo: il mini-elicottero telecomandato che ci permette le riprese dall'alto è stato ideato da un napoletano, che ora sta diventando famoso e vendendo il suo prodotto ad altre tv. "La Squadra" è anche questo».

Luciano Giannini
per "Il Mattino"

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