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Impianti Raiway, tutti da valorizzare

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Fonte: Il Sole 24 Ore

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Televisione
  venerdì, 18 maggio 2007

Nelle linee-guida per la riforma della Rai si parla della società che gestisce gli impianti e la rete. Società che già esiste: è Rai Way.

Il disegno di legge approvato ieri affida alla Fondazione il compito di ridisegnare l'azienda. Nel caso di RaiWay, si tratta di capire se dovrà riprendere o meno il cammino interrotto sei anni fa, quando l'ingresso dell'americana Crown Castle nella società, con il 49% del capitale, venne "bocciato" dall'allora ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri.

La Rai si è trovata, da allora, priva delle risorse per costruire le sue reti digitali. La prospettiva delle linee di riforma va oltre le intese su RaiWay ma prospetta, nel medio periodo, una separazione proprietaria tra la capogruppo pubblica e la società che gestisce la rete di trasmissione.

L'obiettivo dichiarato è quello di «favorire intese tra diversi operatori di rete, nel quadro della transizione dalla tv analogica a quella digitale». Tale ipotesi è però scomparsa dalle bozze del disegno di legge circolate nei giorni scorsi.

La Rai ha bisogno di valorizzare l'asset degli impianti di trasmissione, per investire nella produzione di contenuti e nell'acquisizione di diritti e diventare competitiva nello scenario digitale multipiattaforma. Il Cda ha incaricato il direttore generale Claudio Cappon di procedere in tale direzione. In Rai circolano ipotesi diverse.

C'è chi ritiene che il momento attuale non sia il più adatto per un'operazione di apertura del capitale di RaiWay: il digitale terrestre avanza veloce solo nelle due regioni dove Rai 2 e Rete 4 non si possono ricevere in analogico.

Né, per ora, si devono all'orizzonte nuovi servizi per incrementare i ricavi alla rete di trasmissione. In Francia, Tdf trae solo metà dei suoi ricavi dai canoni versati dagli operatori televisivi. Tdf è, però, l'operatore unico indipendente. Attendere la diffusione del digitale, significa prendere atto di una "frenata" sull'ipotesi dell'operatore unico.

È stata proprio la Rai a prospettarlo a Mediaset e agli altri operatori. Molto dipenderà dagli accordi per la ripartizione delle frequenze nelle regioni digitalizzate. La Rai, in ogni caso, non sembra poter attendere più di tanto per valorizzare RaiWay e i propri impianti.

Marco Mele
per "Il Sole 24 Ore"

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