Battesimo d’eccezione per il Tg1 digitale: dopo un intervento in studio del direttore Mario Orfeo, è toccato a Roberto Benigni salutare questa sera il debutto, nell’edizione delle 20, del nuovo telegiornale che può contare su uno studio multimediale, nuova grafica, regia e area tecnica. “E’ dagli anni ’60 che dico: se il Tg1 non è digitale non lo vedo più”, ha scherzato il premio Oscar, intervistato da Vincenzo Mollica.
"E’ il Digi-uno, una cosa eccezionale: questa giornata, il 9 giugno, sarà celebrata in futuro come la Festa della Repubblica”. ‘Candidato’ ieri da Eugenio Scalfari a tutti gli incarichi più importanti – dalla presidenza della Repubblica alla presidenza del Consiglio al soglio pontificio – Benigni cosa preferirebbe fare, ha chiesto Mollica: “Il direttore del Tg1, digitale naturalmente”, ha concluso l’attore e regista con una risata.
Orfeo ha parlato di “piccola grande rivoluzione” grazie alla quale il Tg1 diventa digitale “mantenendo inalterata la sua identità di primo tg italiano”: un risultato raggiunto “attraverso il lavoro di tutta la redazione, di tutta la squadra Rai e del maestro Piovani che ci ha regalato la musica” per il commento musicale sui titoli. Una rivoluzione che sarà completa “con il contributo di tutti i telespettatori”.