Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Coordinamento Nazionale Televisioni - Terzo Polo Digitale (CNT-TPD) in merito alla decisione del Consiglio di Stato sul tema della numerazione automatica LCN del digitale terrestre.
Come previsto la sesta sezione del Consiglio di Stato, in seduta collegiale, con ordinanza n. 3642/2011 del 30 agosto ha confermato il proprio decreto del 2 agosto 2011 consentendo, così, la piena produzione degli effetti alla delibera AGCOM n. 366/10/CONS relativa al Piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre in chiaro ed a pagamento (delibera che era stata annullata dalla sentenza n. 6814/2011 del TAR del Lazio del 29 luglio 2011). Anche la motivazione dell'ordinanza era altrettanto prevista e scontata.
In pratica il Consiglio di Stato assolve - ma solo temporaneamente - la suddetta delibera n. 366/10/CONS in nome di un presunto interesse generale ("fini di rilievo pubblico") alla conservazione di un ordine dei canali; anche se, è il caso di aggiungere, si tratta di un ordine solo apparente e per giunta ottenuto a spese degli utenti e delle emittenti di qualità e legate al territorio. Quello che invece è di enorme rilievo, quanto significativo, nell'ordinanza del Giudice d'appello della giustizia amministrativa, è la riserva di valutare la «congruità ed idoneità della fase istruttoria precondizionata alla adozione di tale regolamentazione». Su questi punti particolarmente significativo e puntuale è stato l'intervento degli avvocati Domenico Siciliano e Antonella Giglio, che difendevano numerose emittenti locali e varie associazioni, sostenuto dai colleghi Laudadio e Vigliotti che difendevano un'altra importante emittente locale campana.
Il Consiglio di Stato, infatti, ha in pratica recepito e non ha di certo contestato quelle che sono state le puntuali osservazioni e riserve, per altro alla base delle sentenze del TAR del Lazio, dei dubbi, delle perplessità e delle anomalie che suscitano le graduatorie Corecom utilizzate come principio base (fatturati e dipendenti) per l'assegnazione dei numeri sul telecomando. Principio che, come più volte denunciato dal CNT-TPD e da molti degli intervenuti ad opponendum, non tiene conto di altri più pertinenti parametri nonché dei contenziosi in corso sulle graduatorie dei Corecom, molte delle quali sono state costituite con alterazioni, falsificazioni e manipolazioni dei documenti e delle domande (come accaduto, ad esempio, in Puglia e Campania).
«Nella sostanza - Dichiara il Presidente del CNT-TPD Costantino Federico - il Consiglio di Stato ha deciso di non decidere, anche se nel provvedimento è chiara la riserva della decisione nel merito per quanto riguarda il vero e unico punto controverso, e cioè proprio le graduatorie Corecom che contrastano, peraltro, nettamente il criterio stabilito dalla stessa AGCOM, vale a dire ‘il rispetto delle abitudini e delle preferenze del pubblico' e, quindi, dell'audience. Prendiamo atto, dunque - conclude Costantino Federico - che la guerra è solo all'inizio».
Si attende, allora, la valutazione del merito che sicuramente evidenzierà l'illegittimità della delibera n. 366.