«Abbiamo detto che Vivendì entro un anno deve tornare indietro rispetto alla situazione che ha costruito e che a nostro parere è illegale». Così il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, in audizione in Senato. «C'è il Tar e tutta una serie di sede di appello, ma al momento la decisione spetta a noi. Chiaro che Vivendì può fare qualcosa: o tenere le azioni Mediaset e vendere o svendere quelle Telecom, oppure può fare il contrario».
Continuando a commentare la decisione presa ieri dall'Agcom sulla posizione di Vivendì nei confronti di Mediaset e Telecom, il presidente dell'Agcom, Marcello Cardani, ha aggiunto «alcuni obiettano che la specializzazione culturale di Vivendì' sia sempre stata più la gestione dell'audivisivo che quella delle telecomunicazioni e che quindi la direzione naturale sarebbe quella di mantenere la propria presenza in Mediaset e di disfarsi di Telecom Italia».
Questa alternativa però - secondo Cardani - si somma allo sviluppo del mercato audiovisivo e tlc negli ultimi anni: «se Telecom finisse per aver una rete in fibra ottica super veloce niente le impedirebbe, padrona di uno strumento di trasmissione estremamente moderno, di acquistare contenuti da qualcun altro e cominciare a veicolari sulla propria rete in fibra, riacquisendo così - grazie alla convergenza di due settori - quella che secondo alcuni è la propria inclinazione professionale o culturale da tempo», ha concluso Cardani.
La Commissione Europea «considererà con attenzione le implicazioni della decisione» dell'AgCom che ha chiesto a Vivendi di ridurre, entro un anno, le proprie quote in Mediaset o in Telecom Italia, «qualora ce ne fossero, per la revisione in corso dell'acquisizione proposta da parte di Vivendi del controllo di Telecom Italia, alla luce delle regole Ue sulle fusioni». Lo afferma una portavoce della Commissione Europea. «La Commissione prende atto - continua la portavoce - della decisione da parte del regolatore italiano delle tlc AgCom che chiede a Vivendi di ridurre la propria quota o in Mediaset o in Telecom Italia, sulla base delle regole vigenti in Italia sulla pluralità dei media», ambito che non fa parte delle competenze della Commissione. «L'indagine della Commissione Europea in base alle regole Ue sulle fusioni è limitata alla valutazione dell'impatto della transazione sulla concorrenza», conclude la portavoce.
Non cambia la strategia di Vivendi in Italia dopo la delibera dell'Agcom che ha intimato al gruppo di scendere in Telecom o nel capitale di Cologno entro un anno. E comunque «Mediaset non è la sola opzione strategica in Italia» precisano all'Adnkronos fonti vicine al gruppo francese, che conferma la volontà di fare ricorso al Tar e a Bruxelles.