
Ore 15, Magnolia Studios a Roma. Non ha pranzato, si fa portare quattro panini (ne mangerà uno) e due Tronky. “Hanno solo 92 calorieâ€, spiega Ilaria D'Amico. Per forza, pesano due grammi. “Le mie dietiste non mi concedono di più e io sono molto golosa. Non ho bisogno di diete, ma negli anni la taglia è aumentataâ€.
Exit è terminato, Sky Calcio Show quasi.Un successo, ma con Beppe Grillo è andata male.
“Un’occasione persa, Beppe ha reiterato la politica del vaffanculo. Mi aveva promesso di accettare il contraddittorio. Credo desiderasse davvero andare oltre il monologo, ma è rimasto vittima del suo personaggio. Non potevo non chiedere scusa all’aziendaâ€.
Grillo l’ha accusata di “dissociazione mentale†e “zerbinismoâ€.
“Mi conosce, mi stima. Ci sono cose che si dicono e cose che si pensano. Nel blog ha voluto compiacere il suo popolo. Quando ci rivedremo, lo ammetterà . Se non sarà così, io avrò sopravvalutato lui e viceversaâ€.
L’accusa di essere troppo accomodante è pertinente?
“Lo è, ma mi accusano anche di pressare troppo gli ospiti. Mettiamoci d’accordoâ€.
Qualche volta sarà pur stata eccessivamente morbida.
“Con il primo Brunetta. Avevamo un’interpretazione della Legge Biagi identica alla sua, ma ci trattò neanche fossimo le BR. Fece un’invettiva senza senso. Non seppi gestirlo, rimasi spiazzataâ€.
Meglio un ospite Pd o Pdl?
“C’è una trasversale forma di autocensura preventiva. Chi sfugge più al dibattito? Il Pdâ€.
Ha dei modelli?
“Fazio e Annunziata. Fazio è bravissimo ad ascoltare, l’Annunziata sa andare oltre l’ostacolo. E poi Giovanni Minoli: Mixer ha fatto scuolaâ€.
Non è frustrante avere sempre a che fare con le dichiarazioni precotte del calcio?
“Adesso gli allenatori sono meno avari di argomentazioni. Un po’ ha aiutato Calciopoli, un po’ Sky Calcio Show: forse li abbiamo stanati. Sono migliorati anche i calciatori, penso a un Seedorfâ€.
E Mourinho? Ne sembra rapita.
“Non lo venero, ma senza lui staremmo tutti peggio. Il suo pregio e difetto è l’egocentrismo. Lo spinge a rischiare, ma anche a essere poco lucido. Aveva messo in preventivo le critiche personali, che lo esaltano: non quelle tecniche dei 54 milioni di allenatori italiani. Si è tranquillizzato solo dopo aver vintoâ€.
Dica la verità : si divertiva quando Mourinho attaccava Sconcerti.
“Sconcerti è un cane sciolto, ama chi osa metterlo in difficoltà . Vederli litigare era divertente, ma non posso gioire quando mi attaccano la famigliaâ€.
Di cui fa parte Massimo Mauro, che la guarda trasudando ormoni.
“(sorride) Andiamo molto d’accordo, questo sì. Massimo è a metà tra Gianburrasca e Pippi Calzelunghe. Lo diverte essere dispettoso e ha principi etici decisamente britanniciâ€.
Il Mourinho italiano?
“Spalletti, Prandelli. E Capello: non il ritratto della simpatia, ma sa parlare ed è un grande esperto d’arte. Un uomo coltoâ€.
Come Boban, con cui però non ha legato.
“Zvone è un uomo coerente con se stesso. Lo rispetto molto, anche se ci prendiamo spesso a sassate. Mi provoca con motti maschilisti, sa farmi saltare i nervi. Ha per cifra la pacatezza, noi viviamo di tempi sincopati. Bravissimo, ma inadatto a Sky Calcio Showâ€.
C’è davvero bisogno delle telecronache urlate stile Caressa?
“Non è una posa: è uno stile. Durante la finale dei Mondiali 2006, Marco Civoli ha detto in Rai: “Pirlo ha segnato e fatto il suo dovereâ€. Le nostre voci sono diverse: spingono sull’emotività , sull’enfasi. E’ meritorio svecchiare la tivù, come provano a fare La7 e Skyâ€.
Mourinho è egoico. E lei?
“Un po’ lo sono, ma detesto l’egocentrismo di molti colleghi. Se riempi lo schermo di te stessa, non lasci spazio all’informazioneâ€.
Tacco alto, autoritaria: c’è o ci fa?
“Ilaria D’Amico virago? Voto zero. Un po’ somiglio al mio look: mi piace permettermi i tacchi ed essere donna, amo il vestito che esalta seno e curve. Però è più femminile amalgamare un gruppo. Ho molte debolezze, sono più equilibrata che forte: al centro del mio cerchioâ€.
Renzo Arbore, Vittorio Feltri, Sandro Curzi.
“Decisivi per me, come Gianfranco De Laurentis. Mi ritenevo troppo timida e autocritica, volevo solo essere un avvocato fantastico: Renzo mi ha spinto invece a fare tivù. Vittorio è l’amico criticone che alla fine ti assolve. Sandro mi ha riversato addosso un mare di umanità . Non so salutare gli affetti, ho disertato tanti funerali. Compreso il suo. Ma per Sandro piango ancoraâ€.
Andrea Scanzi
per "La Stampa"