La partita e' aperta ma ora l'arbitro, ossia l'Agcom, potrebbe fischiare il rigore decisivo. Per oggi e' infatti atteso il pronunciamento (il termine ultimo era fissato per il 21 aprile) dell'authority in merito all'esposto depositato a fine 2016 da Mediaset sul doppio ruolo di Vivendi , azionista di riferimento in Telecom Italia (24,7%) e secondo socio dello stesso network televisivo (con il 29,9% del capitale avente diritto di voto).
In base alla legge Gasparri e ai limiti del Sic (il Sistema Integrato delle Comunicazioni), scrive MF, il gruppo francese rischia di avere una posizione dominante sul mercato, benche' in base a un'altra interpretazione si sostenga che, dal momento che l'Antitrust europeo non si e' mai espresso sul controllo di Vivendi in Telecom, sul tavolo non c'e' la questione dell'eccessivo potere o di pressioni sulla governance e sul mercato esercitati dal gruppo francese. Non e' escluso, spiega il Messaggero, che il Consiglio finisca per optare per una proroga della decisione, entro 60 giorni, anche in vista dell'assemblea di Telecom del 4 maggio e del Cda del 5 maggio, che potrebbero completare il quadro anche sul nodo del "controllo di fatto" della stessa Vivendi in Telecom.
L'altro punto da chiarire riguarda le possibili posizioni dell'Agcom: in assenza di atto formale del gruppo francese che certifichi una sorta di "influenza dominante" sul gruppo Mediaset, e' da vedere come possa scattare in automatico il temuto congelamento dei diritti di voto su Mediaset. Finora i francesi, sotto il faro anche della Consob e della Procura di Milano, hanno difeso la loro posizione rispedendo al mittente l'ipotesi del congelamento delle azioni. Ma sono anche pronti a fare ricorso alla Corte di Giustizia e alla Commissione Ue. Il verdetto dell'Agcom puo' essere decisivo anche per sbloccare il tavolo delle trattative, finora nell'ombra, tra Vivendi e Mediaset per trovare un accordo sul passaggio di controllo di Premium, bruscamente interrotto a luglio 2016.
In ogni caso per anticipare i tempi la societa' transalpina che fa riferimento a Vincent Bollore' a inizio aprile si e' gia' rivolta alla Commissione Ue per comunicare che dopo l'assemblea di maggio potrebbe avere il controllo di fatto di Telecom. L'Antitrust europea comunque si pronuncera' il 12 maggio, otto giorni dopo l'assemblea degli azionisti Telecom. In ogni caso i francesi sono consapevoli del fatto che la contemporanea presenza nel capitale del principale broadcaster tv privato italiano e del gruppo leader nelle tlc possa essere un problema. Tanto piu' se si dovessero valutare soluzioni congiunte in vista dell'avvio della gara per l'assegnazione dei diritti tv per la Serie A, prevista per fine giugno.
La strategia dei francesi, legata anche alla decisione che prendera' l'Agcom, potrebbe essere quella di presentare un progetto industriale di nuova fattura per l'assemblea dei soci di Mediaset convocata per il 28 giugno. Il piano-B, piu' volte ventilato nei mesi scorsi, farebbe riferimento al coinvolgimento diretto di Telecom in una triangolazione che vedrebbe il network televisivo azionista con una quota del 10-15% del gruppo telefonico e con un ridimensionamento del peso di Vivendi. Anche perche' il manager in grado di guidare questo polo multimediale ci sarebbe gia': il riconfermato amministratore delegato di Telecom Flavio Cattaneo.