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Foto - Campo dall'Orto (Rai): «La trasparenza è amica della competenza e sorella dell'innovazione».

Campo dall'Orto (Rai): «La trasparenza è amica della competenza e sorella dell'innovazione».

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Fonte: Adnkronos

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Campo dall'Orto (Rai): «La trasparenza è amica della competenza e sorella dell'innovazione».«La trasparenza è amica della competenza e sorella dell'innovazione». Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall'Orto, annuncia così il Piano per la Trasparenza e la Comunicazione Aziendale che lunedì porterà, insieme con il presidente Monica Maggioni, in consiglio d'amministrazione e che comporterà la pubblicazione sul sito della Rai di tutte le informazioni dell'attività svolta dall'Azienda e di una serie di dati e documenti tra i quali i compensi dei dirigenti, superiori ai 200mila euro, quelli dei consulenti e collaborazioni non artistiche, oltre gli 80mila euro, insieme agli appalti, ai bilanci e gli investimenti.

«Ce lo impone una legge dello Stato (la legge di riforma della Rai 220/2015, ndr) - sottolinea il dg - ma la trasparenza, in un momento di discontinuità, porta inevitabilmente verso l'innovazione, verso cioè qualcosa che noi vogliamo fare. Una svolta che nasce da un rapporto proficuo con la politica che ci chiede di cambiare, e noi vogliamo farlo. lunedì sarà solo l'inizio di un percorso che ci porterà a rendere pubblico sul sito tutto quello che possiamo. Intanto già da lunedì andremo oltre gli obblighi di legge e pubblicheremo sia gli emolumenti dell'anno precedente che quelli del 2016».

Da lunedì pomeriggio, dopo la conclusione del Consiglio d'amministrazione, saranno quindi pubblicati sul sito della Rai anche i compensi annuali previsti per i contratti relativi al 2016. Quelli, beninteso, che superano i 200mila euro per i dirigenti e gli 80mila euro per le consulenze esterne.

«Vogliamo che la Rai diventi una 'casa di vetro'», ha sottolineato Campo Dall'Orto, nel corso della conferenza stampa che si è svolta nella stanza del consiglio al settimo piano di Viale Mazzini: «Anche questo un segno di trasparenza», ha rimarcato il dg. «Siamo la prima grande azienda italiana che sceglie la trasparenza rispetto ai processi interni e alle retribuzioni. Ce lo ha chiesto il legislatore - rimarca la presidente Maggioni - ma c'è anche il fatto che essendo servizio pubblico dobbiamo essere trasparenti. Lo diventiamo su elementi chiave - prosegue Maggioni - ed è la posizione di un'azienda che ritiene che questo sia un valore nei confronti dei cittadini che pagano il canone in bolletta e che hanno diritto di sapere cosa succede in Rai. Solo la Bbc nel panorama europeo ha lo stesso nostro atteggiamento».

Maggioni pone l'accento sull'importanza della pubblicazione dei curriculum dei dirigenti Rai «che raccontano la storia delle persone. Un percorso nuovo». Sulle reazioni di chi lunedì vedrà pubblicato sul sito stipendi e curriculum, la presidente di Viale Mazzini spiega che «sono state le più varie. Anche perché negli ultimi anni i percorsi di accesso alla Rai sono stati molto più controllati e queste persone sono molto contente di raccontarsi». Quanto agli stipendi alti, che certamente creeranno dei malumori a chi lunedì li leggerà, Campo Dall'Orto si dice «sereno. Le posizioni apicali in Rai - afferma - percepiscono in media il 15% in meno rispetto alle società analoghe. Lo rivela un'analisi svolta da Korn Ferry - Hay Group (società leader nella selezione dei manager e nella consulenza di direzione, ndr)».

«L'essere servizio pubblico - rimarca Maggioni - non significa avere dirigenti di serie b. Certamente lunedì leggeremo compensi di un certo ordine di grandezza che riguardano persone che fanno lavori enormi e di grande responsabilità. Un conto è dire 'non ci devono essere sprechì, diverso invece è asserire che il servizio pubblico debba avere retribuzioni che siano la metà degli altri». 

Da un'indagine interna a Viale Mazzini, emerge inoltre che la retribuzione dei dirigenti Rai oggi costa il 5,5% in meno rispetto al 2012 e anche sui vertici giornalistici l'azienda risparmia il 6,4% rispetto al 2012. La legge di riforma che impone la trasparenza sugli stipendi dei dirigenti, fa eccezione sui cachet degli artisti.

«La norma tiene fuori gli artisti non per fare loro uno sconto - spiega ancora Campo Dall'Orto - ma perché la Rai opera su un mercato competitivo. Anche in Inghilterra, dove c'è un dibattito di questo tipo e dove si è arrivati alla trasparenza ben prima che in Italia, gli artisti vengono tenuti fuori. Sono dati sensibili, anche perché noi in Rai li paghiamo meno dei nostri concorrenti». Campo Dall'Orto affronta anche il tema dei precari per i quali, afferma, «esiste un piano che riguarda un migliaio di loro entro il 2019». Quanto ai dirigenti 'parcheggiati', le cui retribuzioni saranno pubblicate lunedì, «è un tema che emergerà - osserva il dg - e abbiamo l'obiettivo di azzerarli. Non licenziandoli, ovviamente, ma valorizzando le loro competenze all'interno dell'azienda. Cosa che sarà un pò più difficile per i vertici giornalistici. Ma lavoriamo affinché ci siano sempre meno queste fattispecie»

Sui contenziosi della Rai, Campo Dall'Orto spiega che «sono molti» ma che sta «lavorando con l'ufficio del personale per ridurli. Sono contenziosi legati al passato e non ne abbiamo di recenti. Adesso i percorsi sono trasparenti con concorsi, graduatorie e assunzioni». Anche a tempo indeterminato perché, «c'è un elemento di valore aziendale per cui servono contratti a tempo indeterminato. Diverso è il caso del settore editoriale dove invece serve di più il tempo determinato», spiega il dg rivelando che «le persone chiave del mio staff hanno tutte contratti a tempo indeterminato». Sul ricorso agli esterni, infine, Campo Dall'Orto sottolinea: «Un'azienda come la Rai trova il baricentro dentro sé stessa. Se ogni tanto si fa qualche innesto è perché serve. Noi abbiamo inserito poche unità, per lo più con contratto a tempo determinato - conclude - garantendo valore all'azienda e consentendo un ricambio senza costi eccessivi».

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