Mediaset ha depositato oggi un atto di citazione presso il Tribunale di Milano contro la Lega Calcio. L'atto contiene la richiesta di riduzione del prezzo dei diritti in chiaro del campionato di calcio di Serie A in seguito allo scandalo Calciopoli.
Mediaset, informa una nota, è stata costretta alle vie legali dall'atteggiamento della Lega Calcio che non ha mai dato concreto seguito alle richieste di modificare consensualmente il contratto in essere, concluso prima di Calciopoli. Dall'estate 2006 a oggi, infatti, si è sviluppato un intenso carteggio tra Mediaset e Lega Calcio culminato con due incontri di vertice, rassicuranti a parole ma infruttuosi nei fatti. E anche l'auspicio di Mediaset di risolvere la vicenda in forma riservata attraverso un arbitrato "super partes" non ha ricevuto alcun segnale di disponibilità da parte della Lega.
Pertanto, dopo aver atteso anche l'ultima sentenza definitiva sullo scandalo Calciopoli, Mediaset si vede costretta a procedere per vie legali.
Esaminando diversi parametri ufficiali, è infatti oggettivamente dimostrabile che le retrocessioni e le penalizzazioni irrogate dal giudice sportivo hanno prodotto una forte perdita dell'interesse del pubblico verso il Campionato di A (i tifosi delle squadre retrocesse o penalizzate costituiscono il 40% del numero dei tifosi complessivi) che si traduce in una corrispondente riduzione del valore di mercato dei diritti televisivi in chiaro.
Comparando solo alcuni tra i principali valori numerici della stagione calcistica 2005-2006 a quelli della stagione 2006-2007, prosegue ancora la nota, emerge che gli abbonamenti agli stadi di Serie A sono diminuiti del 17.5%, gli spettatori paganti sono calati del 10% (solo nelle prime 13 giornate), il calo del valore dei contratti Pay tv Serie A e' ammontato al 14.8% mentre la crescita del valore dei contratti Pay tv per la Serie B e' aumentato del 52.%.
Visto che Mediaset deve assicurare ai propri azionisti la tutela degli interessi della societa' e procedere ad acquisti di diritti televisivi calcolati secondo principi di equita', si legge ancora nel comunicato, e' pacifico che ora questi diritti non hanno più un valore equo. E davanti alla politica della Lega che insiste nel negare l'evidenza, non resta che la strada del tribunale.
Ma nonostante i dati di fatto esposti, Mediaset non vuole penalizzare il mondo del calcio, soprattutto le squadre e le serie minori a cui vengono redistribuiti i ricavi dei diritti in chiaro. Invece di sospendere i pagamenti come sarebbe naturale in questi casi, Mediaset continuera' ad onorare l'impegno finanziario previsto dal contratto, a dimostrazione della propria correttezza e totale buona fede. Ovviamente, il pagamento sara' effettuato con riserva in attesa della decisione del giudice