
L'atto è stato firmato il 20 giugno. Costanzo ha donato la partecipazione (valore fiscale 3.060 euro) alla moglie che —come recita il documento — «con animo grato (e ci mancherebbe, ndr) ha accettato». La stanza dei bottoni dell'impero televisivo della coppia è adesso divisa in parti uguali tra De Filippi (al 50%) e Fininvest, il cliente di gran lunga più importante dell'azienda, che ha dato il suo ok alla transazione.
La cassaforte creativa di casa De Filippi-Costanzo, del resto, da tempo non è più un giocattolino. Anzi, a colpi di audience da recordsi è trasformatain una sorta di corazzata del piccolo schermo con cifre che hanno poco da invidiare alle varie Magnolia & C. I dipendenti sono 190, il giro d'affari 2007 è stato di 41 milioni, di cui 35 per le produzioni e più di 3 come ricavi da telefonate, una delle nuove frontiere dello show business interattivo.
La vera differenza rispetto alle aziende tradizionali è la voce dei costi. Lo scorso anno sono stati spesi 1,21 milioni per le scenografie, 58 mila euro per gli abiti dei conduttori, 183 mila per l'organizzazione del pubblico (di cui 75 mila per un non meglio precisato "pubblico parlante"), quasi 400 mila euro per trucchi e parrucchieri e mezzo milione per buffet freddi e cestini. Costano ben di più gli ospiti vip o presunti tali (3,2 milioni di cachet) invitati nei programmi mentre in «mance e regalie» sono stati spesi 98 mila euro.
La fabbrica dei sogni di Costanzo & Signora (a questo punto viceversa) fatica ancoraafare utili. Il 2007 si è chiuso con una lievissima perdita, come quello precedente. Non abbastanza però da scoraggiare i vertici contenti per un 2008—come recita la nota di bilancio — «che si è aperto con segnali molto positivi, confermando l'andamento già segnalato nell'esercizio appena chiuso con un'ampia e favorevole risposta e partecipazione del pubblico». "Amici" («che ha eliminato il pubblico parlante») è arrivata a uno share medio del 29%.
L'audience di "C'è posta per te" «è volato a discapito dei palinsesti delle reti antagoniste» mentre il "Maurizio Costanzo Show" «si è riproposto come protagonista della seconda serata vincendo sfide difficili nell'affollata programmazione serale». Le cose, insomma, continuano ad andare a gonfie vele anche se sarà necessario «puntare a un miglioramento dell'efficienza economica». A questo punto, però, Costanzo può concentrarsi sul teatro Parioli. All'austerity in casa Fascino ci penserà a questo punto l'azionista di riferimento Maria De Filippi.
Ettore Livini
per "La Repubblica"