Una decina di punti all'ordine del giorno, dall'informativa sull'Anac agli aggiornamenti sul piano news, agli approfondimenti sui piani di produzione: è il banco di prova che attende in cda Rai il dg Antonio Campo Dall'Orto. Un test importante sulla tenuta dei rapporti, sempre più difficili, tra il capo azienda e il consiglio: dopo le forti tensioni delle ultime settimane, al settimo piano di Viale Mazzini sembra prevalere un clima di incertezza e di attesa per le mosse del dg, anche se non si escludono 'incidenti di percorso'.
Tra le questioni sul tavolo, le assunzioni esterne e i chiarimenti chiesti dai consiglieri - in particolare Franco Siddi e Rita Borioni, ma anche Giancarlo Mazzuca - sui riscontri forniti dall'azienda all'Anac nell'audizione di venerdì scorso: un'ora di faccia a faccia tra il dg, la presidente Monica Maggioni e il presidente dell'Autorità Raffaele Cantone, definito dai vertici della tv pubblica «proficuo e chiarificatore» dopo l'affondo del magistrato, che aveva definito la Rai il suo «più grande insuccesso» creando non poca agitazione in cda. Sulla vicenda peraltro il consigliere Paolo Messa ha presentato una lunga memoria in Vigilanza e il senatore del Gruppo Misto D'Ambrosio Lettieri ha invitato il presidente Fico a trasmetterla alla procura della Repubblica. Siddi e Borioni hanno chiesto anche l'elenco completo delle prime utilizzazioni, cioè il numero di persone entrate a collaborare con l'azienda, lievitate nel 2016 a 244, nonché dei giornalisti di altre testate che fanno programmi in Rai o sono ospiti retribuiti delle trasmissioni della tv pubblica.
Tornano sul piatto anche alcuni punti accantonati nella burrascosa riunione di metà aprile: le nomine a Rai Com (le ipotesi emerse erano Francesco Pionati alla presidenza e Gian Paolo Tagliavia come amministratore delegato) e i piani di produzione e trasmissione 2017. Campo Dall'Orto è pronto a giocarsi anche altre carte: l'aggiornamento sulla spinosa questione del piano dell'offerta informativa e l'illustrazione del piano Audit per quest'anno. Tanta carne al fuoco, insomma, per una riunione delicata, probabilmente di transizione, ma importante per capire quanto il dg possa ancora contare sull'appoggio della maggioranza in cda.
«È un cda come tanti. Le materie all'ordine del giorno saranno esaminate puntualmente secondo gli atti e la loro conformità: non si nasconde che siamo in una fase di delicatezze gestionali, da affrontare nell'ottica della tutela e della valorizzazione dei patrimoni aziendali», si limita a sottolineare Siddi.
«Ci sono parecchi temi che vanno verificati, sui quali si potrebbe anche verificare qualche incidente di percorso: francamente - avverte il consigliere Arturo Diaconale - credo che ci sia la necessità di evitare forzature, 'crisi al buio', stando atteni al merito delle questioni, senza scelte preconcette, e cercando di valutare se sia possibile trovare un accordo per una gestione un pò più collegiale».
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