Riguarda - TECH TALK: Radio 24 TV al 246 DTT e Rapporto FAPAV IPSOS sulla Pirateria
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Il panorama mediatico italiano è in fermento, stretto tra l'avanzamento inesorabile della pirateria audiovisiva, descritta ormai come una vera e propria "nazione virtuale illecita", e l'entusiasmo per le nuove frontiere dell'offerta legale. Un recente "Tech Talk", seguito alla presentazione del rapporto FAPAV-IPSOS sulla pirateria audiovisiva, ha messo in luce la complessità e le sfide di questo scenario, celebrando al contempo il lancio del nuovo canale TV di Radio 24.
Pirateria Fenomeno Criminale da 2,2 Miliardi di Euro - La lotta alla pirateria in Italia è una sfida complessa e continua che richiede un impegno congiunto da parte di istituzioni, industrie e pubblico. Parallelamente, il settore dell'intrattenimento si adatta e innova, con attori tradizionali e digitali che convergono, dimostrando che l'investimento in contenuti di qualità e in piattaforme legali è la via per un futuro sostenibile. Il fenomeno della pirateria audiovisiva in Italia è ben lontano dall'essere una semplice trasgressione. Federico Bagnoli Rossi, Presidente della FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), ha sottolineato come la pirateria generi un fatturato illecito stimato in 2,2 miliardi di euro, una cifra paragonabile al PIL dell'Estonia. Non si tratta più di "bambini" o di singoli utenti occasionali, ma di una vera e propria "filiera illecita" gestita con una "mentalità criminale" e una chiara "finalità di business", spesso riconducibile alla criminalità organizzata.
L'impatto sul sistema legale è devastante: si stimano 12.100 posti di lavoro a rischio e si sottraggono "risorse vitali" che penalizzano chi investe in modo legale. Il Ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in un intervento definito "la prima volta nella storia che un ministro delle finanze parla di pirateria", ha evidenziato come il fenomeno abbia compromesso "la sostenibilità del calcio e dell'intera industria sportiva", un settore che in Italia genera oltre 24 miliardi di euro l'anno e occupa circa 400.000 persone. L'impegno del governo e del Parlamento, che ha adottato una normativa "all'avanguardia riconosciuta anche a livello europeo", è cruciale per "disarticolare e sanzionare l'intera filiera criminale", con la Guardia di Finanza in prima linea.
Piracy Shield: L'Italia All'Avanguardia nella Lotta al Blocco Rapido - Al centro delle strategie di contrasto vi è la piattaforma Piracy Shield, implementata un anno fa. La sua caratteristica distintiva è la capacità di bloccare le trasmissioni illecite di contenuti sportivi entro soli 30 minuti dalla messa in onda. Federico Bagnoli Rossi ha evidenziato che "blocchi rapidi come quelli italiani ce l'abbiamo solamente noi", rendendo l'Italia un "caso di studio in positivo anche per gli Stati Uniti". L'effetto di Piracy Shield, combinato con un'intensa attività di comunicazione e sensibilizzazione, sta creando una "tempesta perfetta". Un risultato significativo del 2024 è che "nel pirata inizia a generarsi il dubbio e la domanda del 'Oh, santo cielo, forse quella volta che ho visto quel film illecitamente su quella piattaforma mi porterà ad avere un rischio e mi arriverà la telefonata per poter essere convocato...alla Guardia di Finanza per poi ritirare questa cosiddetta sanzione'". Sebbene solo il 47% dei pirati bloccati si rivolga ad alternative legali, vi è una maggiore propensione dei pirati sportivi a cercare contenuti legali quando non hanno più strumenti illeciti a disposizione. La battaglia, però, richiede una collaborazione più ampia. Se da un lato i principali fornitori di banda italiani "stanno collaborando in maniera egregia" , dall'altro soggetti internazionali come Cloudflare sono menzionati per una scarsa cooperazione. Nonostante i costi elevati della lotta, "non basta mai" l'investimento, poiché i pirati sono "mentalità criminali che ragionano in maniera estremamente creativa".
Giovani e Contenuti Legali: Una Speranza di Cambiamento Culturale - Un dato incoraggiante emerge dall'indagine di Ipsos: tra gli adolescenti, la pirateria ha perso il suo "appeal", con gli atti illeciti diminuiti del 14% e l'incidenza dei pirati passata dal 45% al 40% in un anno. Lucia Spadaccini di Ipsos attribuisce questo calo a un "effetto combinato di diversi fattori": la maggiore accessibilità dell'offerta legale e una crescente consapevolezza del rischio di essere scoperti e sanzionati. Al contrario, tra gli adulti, questo calo non è così evidente. Andrea Secchi di Italia Oggi ha rimarcato l'importanza della "formazione dei più giovani" e della "sensibilizzazione" affinché comprendano che "fruire di contenuti piratati sia un reato". Il "pirata" di oggi non è più il "rammollito", ma qualcuno che deve "adeguarsi alla tecnologia". Altro cambiamento notevole è la disaffezione dei giovanissimi per l'evento sportivo integrale, preferendo "contenuti brevi, i video brevi" e gli highlights.
Radio 24 si Fa TV - In questo contesto di sfide e cambiamenti, il settore dei media continua a evolvere. Radio 24, parte del Gruppo Sole 24 Ore, sta per lanciare il suo nuovo canale televisivo, "Radio 24". Dal 24 giugno, il canale sarà disponibile sul 246 del digitale terrestre e tramite app su Connect TV. L'iniziativa rientra in un "grosso percorso di innovazione tecnologica" volto a offrire "un'unica esperienza d'uso dai diversi entry point" e ad aggregare i contenuti audio e video non solo di Radio 24, ma di tutte le "anime" del gruppo. Fausto Amorese di Radio 24 ha risposto alla domanda se non fosse contraddittorio investire in contenuti premium mentre il 38% degli italiani pratica pirateria: "No, assolutamente... il patrimonio, diciamo, che abbiamo all'interno di questa azienda, lo vogliamo mettere a disposizione del pubblico". Con già "9 milioni di ascolti al mese di contenuti on demand", Radio 24 mira a valorizzare ulteriormente la propria autorevolezza. Il lancio di questo canale, insieme ad altre nuove iniziative come San Marino RTV e Urania News, dimostra che il digitale terrestre "si sta ancora muovendo", sfidando l'idea che tutti si stiano spostando solo verso lo streaming.
Netflix e la Convergenza dei Modelli di Business - Andrea Secchi ha inoltre analizzato l'evoluzione delle piattaforme OTT come Netflix, che stanno "riappropriandosi di tantissimi pezzi di business dei broadcaster tradizionali". Netflix ha lanciato offerte con pubblicità e sta integrando TV Live e contenuti locali, come dimostra l'accordo con TF1 in Francia e investimenti in coproduzioni in Spagna. Questa strategia indica un chiaro spostamento verso un modello più simile a quello di una tv via cavo di un tempo cercando di offrire un'esperienza più completa e localizzata.
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Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi