Come noto il progressivo innalzamento delle temperature, in particolare nel periodo estivo, può determinare effetti di propagazione che possono peggiorare significativamente la qualità del segnale televisivo. Rai Way, in collaborazione con la Capogruppo Rai, è intervenuta per fronteggiare e mitigare i disservizi sulle reti televisive digitali terrestri della RAI. Le prime verifiche effettuate a valle degli interventi stanno dando un riscontro molto positivo.
Le principali azioni realizzate hanno interessato la riconfigurazione del MUX-B in tecnologia DVB-T2, effettuata lo scorso 1° luglio. In Veneto, Friuli-Venezia Giulia e altre regioni limitrofe le operazioni hanno coinvolto 22 impianti trasmittenti. L’obiettivo, come sempre, è stato quello di garantire una migliore qualità del servizio radiotelevisivo, come detto, in particolare nei mesi più caldi dell’anno.
A seguito del riallineamento dei segnali irradiati verso il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, le prime misure effettuate sul campo dalle squadre tecniche Rai Way confermano risultati incoraggianti: gran parte della fascia costiera e la maggioranza delle zone interne precedentemente affette da interferenze ora possono ricevere RAI1, RAI2 e RAI3 non solo sui consueti “canali” 1, 2, 3, ma anche sui “canali” 501, 502, 503 con ottima qualità.
I “canali” 501, 502, 503, trasportati dal MUX-B in tecnologia DVB-T2, rappresentano un’alternativa tecnicamente più robusta, maggiormente resiliente a fenomeni di propagazione.
Per questo motivo, agli utenti che riscontrassero problemi di ricezione, si consiglia di verificare la presenza dei canali 501, 502 e 503 nella propria lista e, se necessario, effettuare una nuova risintonizzazione del televisore.
Per quanto riguarda in particolare il Veneto, l’intervento ha prodotto benefici diffusi: dalle aree costiere fino alla pedemontana trevigiana, vicentina e veronese, si è registrato un chiaro miglioramento nella qualità del segnale. Alcune residue criticità si concentrano solo in località montane ad alta quota, dove la morfologia del territorio e la presenza di segnali interferenti multipli richiedono ulteriori analisi tecniche in corso.
L’iniziativa si inserisce in una più ampia strategia di miglioramento della rete, che ha coinvolto anche altre regioni – tra cui Puglia, Calabria, Molise, Lazio e Lombardia e costituisce parte di un piano nazionale di evoluzione tecnologica volto a rafforzare la resilienza del sistema di broadcasting e a offrire una migliore esperienza agli utenti su tutto il territorio.