Sono arrivate le prime condanne per pirateria IPTV a Napoli, a seguito di una maxi-inchiesta che nel dicembre 2024 ha portato allo smantellamento di una centrale illegale da cui venivano trasmessi in streaming contenuti coperti da copyright. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza in sinergia con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, hanno evidenziato un sistema organizzato che in quattro anni ha generato oltre 850.000 euro di introiti illeciti, offrendo abbonamenti pirata a 10 euro al mese o 80 euro l’anno.
Nel mirino sono finiti i contenuti di DAZN, Sky e Amazon Prime Video, trasmessi illegalmente a una base clienti che superava i 6.000 utenti. Il giudice per le indagini preliminari, Leda Rossetti, ha emesso le prime due condanne per presunti membri dell’associazione a delinquere: Cristian Fidato è stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione e a una multa di 22.000 euro, mentre Anatoliy Perrotta ha ricevuto una pena sospesa di un anno e quattro mesi.
Ma la vicenda non si chiude con i vertici dell’organizzazione. Le autorità stanno ora passando al vaglio le posizioni dei 6.000 clienti identificati, che rischiano sanzioni amministrative fino a 5.000 euro, e potrebbero anche dover affrontare azioni legali per il risarcimento dei danni intentate direttamente dai titolari dei diritti violati.
Il fenomeno della pirateria audiovisiva, secondo i dati dell’Osservatorio FAPAV-IPSOS , causa ogni anno oltre 2 miliardi di euro di danni economici al settore in Italia. Solo nel 2024, lo sport ha perso circa 350 milioni di euro, una cifra che riflette la gravità del problema.
L’azione condotta a Napoli rappresenta un segnale forte sul fronte della legalità. Le prime condanne e l’identificazione massiva degli utenti rappresentano un punto di svolta nella lotta alla pirateria IPTV, confermando l’efficacia di un lavoro congiunto tra forze dell’ordine, magistratura e autorità competenti. Il monitoraggio proseguirà anche nelle prossime settimane, con particolare attenzione all'evoluzione delle sanzioni individuali e all’eventuale effetto deterrente sulla platea di utenti coinvolti.