Parisi (Fastweb): 'Tv, la piattaforma alternativa siamo noi'

L'annuncio è di pochi giorni fa, ma è passato un po' in sordina. Eppure, afferma l'amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, «segna una svolta». Lo dice nel giorno della semestrale che ha chiuso con ricavi in crescita a 918,8 milioni (+13% sul primo semestre 2008) e un Ebitda di 265 milioni (+8%). L'utile è a 17,9 milioni contro la perdita di 14,9 milioni della gestione industriale nei primi sei mesi 2008.

Ma veniamo all'antefatto: Fastweb Tv offrirà, dalla fine di agosto, anche i contenuti di Mediaset Premium.
«Con un unico set top box, che può servire anche da decoder per il digitale terrestre - spiega Parisi - potremo così offrire tutti i canali nazionali (Rai, Media-set e La7) in qualità digitale e i canali gratuiti del digitale terrestre. Inoltre, tutto Sky e l'offerta Premium di Mediaset, il video on demand e i nostri contenuti. Siamo gli unici, in questo momento. Ma l'importanza di questa intesa, va oltre».

E qual è?
«Mediaset, da novembre, venderà un nuovo prodotto pensato ad hoc per la nostra Iptv, la tv su protocollo Internet che offriamo con la banda larga. Riguarderà la possibilità di rivedere i programmi già trasmessi. E' li prima volta che succede ed è importante perché dimostra che i produttori di contenuti — e Mediaset lo è — non ci considerano più un mezzo "ostie", in competizione con loro, ma un'ulteriore piattaforma sulla quale poter vendere i programmi con servizi aggiunti\i. C'ambia il loro modello e il nostro: noi siamo un negozio a casa del cliente, loro venderò i prodotti".

Tutto il mondo multimediale è in profonda evoluzione: Rai e Mediaset che abbandonano Sky, l'arrivo della tv digitale, Internet supcrveloce... «l'orti cambiamenti sono ormai evidenti sul mercato televisivo. Al di là delle schermaglie in corso, tutti si stanno riposizionando: ioli solo Rai e Mediaset, anche Sky sta lavorando molto sull'alta definizione. E' lo switch off dall'analogico che offre nuove possibilità e ciò apre spazi anche alla Tv su banda larga, speriamo di approfittarne con la nostra offerta. Già oggi il 30% dei nuovi clienti ci chiede l'Iptv, a Roma siamo al 40% e puntiamo a volumi molto superiori».

La semestrale si è chiusa con un aumento di 93.000 clienti, siete oltre 1,5 milioni complessivamente

 Vi convince il progetto della rete ultraveloce da 100 Mega?
«Servono nuove regole ed e stata interessante, in questo senso, l'ultima relazione in parlamento del presidente dell'Authority, Calabro. Sono necessarie tre condizioni: la prima è che la rete di accesso sia aperta, come avviene oggi con il doppìno in rame. Si ottiene portando la fibra a casa con la tecnologia punto-punto. Poi servono tariffe di terminazione e prezzi di unbundling che spostino la redditività dalle reti mobili e in rame a quella in fibra. Infine servono accordi di condivisione dei costi per gli scavi e la posa dei tubi che incidono per circa l'80% sul totale. Noi ne abbiamo fatto uno con Telecom, siamo aperti a farne altri».

Ma servono 100 Mega?
«Oggi la domanda nel mercato residenziale ancora non c'è. Ma i nuovi servizi tv su banda larga esploderanno a breve e allora i 100 Mega serviranno. Perciò dobbiamo prepararci. In Inghilterra il nodo è già venuto al pettine».

Proprio Calabro ha lanciato l'idea di una società veicolo, aperta a tutti, per finanziare il progetto: è d'accordo?
«Credo si debba lasciare all'autonomia delle aziende la decisione di come intervenire, ma e sicuramente da analizzare l'ipotesi di una società veicolo per realizzare la nuova rete in fibra. Si può studiare la forma migliore. Prima però servono le nuove regole, ò importante che siano stabili. E che ci sia un business plan per il Paese».

Barbara Correo
per "Il Messaggero"
(07/08/09)

«I risultati della semestrale sono particolarmente soddisfacenti per noi in un anno difficile per l'economia. Dimostrano che siamo stabilmente in utile e stabilmente in grado di generare cassa. Inoltre, abbiamo raggiunto il 51% dei ricavi programmati per quest'anno e il 47% dell'Ebitda. Vediamo quindi con fiducia la possibilità di centrare i target a fine anno».