Da giovedì scorso un nuovo marchio cerca spazio tra le scelte dei telespettaÂtori inglesi: quello di Tiscali Tv.
OvÂviamente non è una tv tradizionale, ma una tv via Internet. Per la verità , è un servizio che nella zona di Londra esiste già da un po' di tempo, realizzata da HomeChoice, società che Tiscali ha acquisito lo scorso agosto per lina cifra valutato intorno ai 5 0 milioni di sterÂline, circa 75 milioni di euro.
L'acquisizione di HomeChoice, la prima dopo la lunga staÂgione del progressivo dimagrimento di TiÂscali, che è via via uscita da tutti i grandi merÂcati europei per concentrarsi sull'Italia e sulÂla Gran Bretagna, è stata progettata e portata a compimento proprio avendo di mira lTptv.
L'azienda britannica non è infatti stata comÂprata in virtù della sua forza di mercato (HoÂmeChoice Tv ha 45 mila utenti) ma specialr mente per aver sviluppato sua piattaforma proprietaria per l'Iptv con caratteristiche inÂnovative.
A partire dal fatto che utilizza Io stanÂdard Mpeg4 che consenÂte considerevoli risparÂmi di banda. «Con l'Mpeg4 - spiega Mario Mariani, amministratore delegato di Tiscali ItaÂlia, che sta lavorando per lanciare la versione italiana di Tiscali Tv nel prossimo settembre - bastano 2 mega di banda garantiti per portare la trentina di canali che formano l'offerta di TiÂscali Tv. Anzi, per la veÂrità di banda ne basteÂrebbe 1,2 mega».
OvÂviamente non è una tv tradizionale, ma una tv via Internet. Per la verità , è un servizio che nella zona di Londra esiste già da un po' di tempo, realizzata da HomeChoice, società che Tiscali ha acquisito lo scorso agosto per lina cifra valutato intorno ai 5 0 milioni di sterÂline, circa 75 milioni di euro.
L'acquisizione di HomeChoice, la prima dopo la lunga staÂgione del progressivo dimagrimento di TiÂscali, che è via via uscita da tutti i grandi merÂcati europei per concentrarsi sull'Italia e sulÂla Gran Bretagna, è stata progettata e portata a compimento proprio avendo di mira lTptv.
L'azienda britannica non è infatti stata comÂprata in virtù della sua forza di mercato (HoÂmeChoice Tv ha 45 mila utenti) ma specialr mente per aver sviluppato sua piattaforma proprietaria per l'Iptv con caratteristiche inÂnovative.
A partire dal fatto che utilizza Io stanÂdard Mpeg4 che consenÂte considerevoli risparÂmi di banda. «Con l'Mpeg4 - spiega Mario Mariani, amministratore delegato di Tiscali ItaÂlia, che sta lavorando per lanciare la versione italiana di Tiscali Tv nel prossimo settembre - bastano 2 mega di banda garantiti per portare la trentina di canali che formano l'offerta di TiÂscali Tv. Anzi, per la veÂrità di banda ne basteÂrebbe 1,2 mega».
Tiscali Tv fa parte di un'offerta 'triple-play' (tv, banda larga e telefoÂno) su cui Tiscali Uk fa affidamento per allargaÂre la sua quota di mercaÂto e va a fare concorrenÂza all'analogo servizio Vision lanciato da Br a metà dello scorso dicembre.
Come nel caso di Bt anche per Tiscali il set-top-box che vieÂne distribuito agli abbonati è un 'ibrido', conÂsente cioè sia la ricezione dei canali in chiaro della tv digitale terreste vìa etere, che la tv che arriva sui cavi telefonici.
Il servizio prevede un costo di attivazione di una trentina di sterÂlina e un costo mensile di 19,9 sterline che contiene tutta l'offerta tiple play: connessioÂne Internet a banda larga, telefonate su rete fissa e il set-top-box.
Dentro questo pacchetÂto saranno gratuiti ovviamente i canali in chiaro del digitale terrestre ma anche alcuni canali base dell'Iptv. E anche un servizio deÂnominato Replay che consente di richiamare 50 ore di programmazione della Bbc fino ad una settimana di distanza dalla loro messa in onda.
A questo si aggiunge il catalogo di video-on-demand formato da ulteriori canali aggiuntivi e 1000 ore di programmi tra film, telefilm, serie tv, videoclip, II costo è comÂpreso tra 1,99 e 3,49 sterline a seconda della tipologia del contenuto scelto.
Come nel caso di Bt anche per Tiscali il set-top-box che vieÂne distribuito agli abbonati è un 'ibrido', conÂsente cioè sia la ricezione dei canali in chiaro della tv digitale terreste vìa etere, che la tv che arriva sui cavi telefonici.
Il servizio prevede un costo di attivazione di una trentina di sterÂlina e un costo mensile di 19,9 sterline che contiene tutta l'offerta tiple play: connessioÂne Internet a banda larga, telefonate su rete fissa e il set-top-box.
Dentro questo pacchetÂto saranno gratuiti ovviamente i canali in chiaro del digitale terrestre ma anche alcuni canali base dell'Iptv. E anche un servizio deÂnominato Replay che consente di richiamare 50 ore di programmazione della Bbc fino ad una settimana di distanza dalla loro messa in onda.
A questo si aggiunge il catalogo di video-on-demand formato da ulteriori canali aggiuntivi e 1000 ore di programmi tra film, telefilm, serie tv, videoclip, II costo è comÂpreso tra 1,99 e 3,49 sterline a seconda della tipologia del contenuto scelto.
Un capitolo a parte merita poi rinterattività : il canale musicale Vmx è una directory di 5 mila clip musicali, è organizzato per liste tematiche ma offre un servizio in più. PerÂmette ad ogni utente da casa di selezionare sul video, usando il telecomando come se fosse il mouse del pc una propria 'playlist' che reÂsta memorizzata nel server, come se fosse il proprio I-Pod.
I dati di utilizzo rilevati sulla base utenti di quella che fino a mercoledì' scorso era HomeChoice Tv ha dimostrato che lo 'share' di ascolto di Vmx ha superato quelÂlo della stessa Mtv: insomma tra la programÂmazione di Mtv in chiaro e in qualità digitale e l'interattività di Vmx gli utenti stanno preÂferendo quest'ultima.
Un'ulteriore novità è data dal canale Iptv per i bambini che, tra le altre cose, permette anche di impostare una versione 'limitata' del telecomando in modo tale che i genitori possono star tranquilli che i piccoli non poÂtranno selezionare canali diversi da quelli loro permessi.
Finora HomeChoice Tv si è mossa in un'aÂrea di nìcchia, come dicono i suoi numeri, e anche il fatto che fosse attiva nella sola area londinese e pochissime altre zone ancora. Adesso, invece, Tiscali ha progetti ben più ampi.
La copertura, come ha spiegato l'amminiÂstratore delegato di Tiscali Uk Mary Turner, arriverà entro maggio a Newcastle, Birmingham e Edimburgo. Per giugno a Leeds, Sheffield e Liverpool.
E per la fine dell'anno avrà raggiunto un bacino di ben 10 milioni di utenti. Un obiettivo che, nelle strategie del gruppo, dovrebbe portare immediati risultaÂti. La società ha posto esplicitamente come obiettivo per la fine dell'anno il raggiungiÂmento di quota 1,4 milioni di abbonati a banÂda larga. Anche se non tutti ovviamente adeÂriranno anche all'offerta tv.
Lo scenario competitivo sull'Iptv in Gran Bretagna è in pieno movimento mali mercaÂto è ancora in una fase iniziale.
Certo, qui le cose per la broadband ty sono rese più comÂplicate dalla presenza di un forte concorrenÂte come la BskYB di Rupert Murdoch, con i suoi oltre 8 milioni di abbonati, ma il fatto che via via tutti i maggiori protagonisti stiano lanÂciando la loro tv a banda larga dimostra che spazi di mercato ci sono.
E Tiscali cerca di sfruttare il vantaggio di essere partita nel grupÂpo di testa e di proporre prezzi più bassi rispetto ai suoi concorrenti.
In effetti Bt ha avviaÂto il servizio a dicembre ma è stata una parÂtenza affrettata, visto che i primi set-top-box distribuiti non erano doÂtati di sistemi autoinÂstallanti plug-and-play e questo ha costretto la società ad inviare a casa dei primi abbonati dei tecnici per farli funzioÂnare. Ora è il momento di Tiscali, con una tecnologia però già testaÂta ed affidabile.
Intanto però si sta preparanÂdo anche la Virgin Media (è la ex Ntl, tv via cavo, ribattezzata dopo che Richard Branson ne è diventato il primo azionista). E, all'orizÂzonte, si profila un altro concorrente temibiÂle: Orange.
E' la terza telecom mobile britanÂnica, che fa capo a France Telecom e che proÂprio da oltre Manica porterà il suo know how come gestore, in Francia, di Ma Ligne Tv, acÂcreditata, a fine 2006 di 420 mila utenti, il che ne fa il primo operatore europeo di Iptv.
Certo, qui le cose per la broadband ty sono rese più comÂplicate dalla presenza di un forte concorrenÂte come la BskYB di Rupert Murdoch, con i suoi oltre 8 milioni di abbonati, ma il fatto che via via tutti i maggiori protagonisti stiano lanÂciando la loro tv a banda larga dimostra che spazi di mercato ci sono.
E Tiscali cerca di sfruttare il vantaggio di essere partita nel grupÂpo di testa e di proporre prezzi più bassi rispetto ai suoi concorrenti.
In effetti Bt ha avviaÂto il servizio a dicembre ma è stata una parÂtenza affrettata, visto che i primi set-top-box distribuiti non erano doÂtati di sistemi autoinÂstallanti plug-and-play e questo ha costretto la società ad inviare a casa dei primi abbonati dei tecnici per farli funzioÂnare. Ora è il momento di Tiscali, con una tecnologia però già testaÂta ed affidabile.
Intanto però si sta preparanÂdo anche la Virgin Media (è la ex Ntl, tv via cavo, ribattezzata dopo che Richard Branson ne è diventato il primo azionista). E, all'orizÂzonte, si profila un altro concorrente temibiÂle: Orange.
E' la terza telecom mobile britanÂnica, che fa capo a France Telecom e che proÂprio da oltre Manica porterà il suo know how come gestore, in Francia, di Ma Ligne Tv, acÂcreditata, a fine 2006 di 420 mila utenti, il che ne fa il primo operatore europeo di Iptv.
Stefano Carli
per "La Repubblica - Affari e Finanza"